5 paure che nel tempo ho superato per diventare un blogger migliore

Buon Halloween!

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Ho sempre voluto scrivere della paura e degli effetti che questa ha nelle nostre più semplici azioni quotidiane.
Quando mi trovo a pensare alla paura, il pensiero che si fa strada prepotentemente tra gli altri è sempre lo stesso:

“Solo i pazzi o gli stupidi non hanno mai paura”

La paura è in un certo senso una reazione normale a una situazione che normale non lo è così tanto. È una sorta di genuino indicatore dello stato in cui ci si trova, che applicato al “fare” ci permette di valutare gli spazi in cui siamo ancora carenti.

Così, mi sono trovato dicevo a riflettere su tutte quelle paure che si profilano all’orizzonte nel momento in cui apriamo un nuovo blog. Che io ho avuto, perlomeno, quando mi sono trovato a gettarmi per la prima volta in questa avventura. Soprattutto, del modo in cui le ho superate nel tempo. Oggi, la cui data è quantomeno propizia, le condivido con te.

1. Paura di non avere lettori

Questa è forse la prima -e la più grande- paura di chi inizia a scrivere online. Sopratutto “all’ora zero” le cose possono sembrare peggio di quello che saranno realmente. Come organizzare le proprie idee? Come renderle più appetibili di quanto stanno già facendo in molti?

Come l’ho affrontata. Concentrandomi sul motivo per cui scrivo, piuttosto che sullo scrivere in sé.

Rimanendo costante abbastanza a lungo percepisci come i lettori siano più che in grado di scoprire da soli nuove fonti (tu) che risolvano i loro problemi o che, semplicemente, gli facciano passare alcuni minuti di relax in rete. E siano anche molto capaci di raccontare tutto questo in giro.

Molti si fissano fin troppo con il non avere “abbastanza lettori” perché il gioco valga la candela. Ma dopotutto, quanti lettosi sono davvero “abbastanza” per essere soddisfatti?

2. Paura di non avere ispirazione

Un’altra delle paura di chi insieme è affascinato e terrorizzato dall’avere un blog è quella di rimanere senza ispirazioni. Non hai sentito un brivido? Il grande spauracchio di chi, un giorno, teme di non avere più niente di interessante da dire. E concludere quindi di aver investito male il proprio tempo sin dall’inizio.

Come l’ho affrontata. Se non hai più ispirazioni, significa che non hai letto abbastanza.

Ti confesso un segreto. Quando ho aperto questo blog sapevo a grandi spanne ciò di cui volevo parlare, ma non avevo poi granché idea di ciò che avrei scritto nei mesi successivi. Avevo una linea guida, una traccia, una sensazione più che altro del modo in cui volevo parlare di alcun cose. E a queste mi sono tenuto aggrappato.

Ho cominciato a farmi ispirare, leggendo e scoprendo da solo le mie fonti senza limitarmi a qualcosa di già rielaborato. Ho messo insieme i pezzi e ho letto ancora, facendo tesoro di tutte le idee che da queste letture scaturivano così facilmente, e così in gran numero. Se non hai più ispirazioni, significa che non hai letto abbastanza.

3. Paura di non avere tempo

Avere un blog, perlomeno in Italia e per la stragrande maggioranza dei blogger, non è un lavoro. È più un guadagno indiretto, in molti casi, in termini di visibilità acquisita e di possibili contatti da trasformare (poi) in lavoro vero e proprio.

Così, un’altra delle paure è quella di lanciarsi in un’avventura che comincerà a macinare tempo e attenzione, senza ripagarci direttamente in vil denaro. Se poi consideri che molti blog cominciano a generare contatti utili solo dopo un discreto periodo di attività, ecco il quadro del: “Non avrò mai abbastanza tempo da dedicare a qualcosa di così appagante, ma vago e fumoso nei risultati”.

Come l’ho affrontata. Hai mai fatto caso a quante cose “poco importanti” fai ogni giorno?

Si tratta di mettere le cose nella giusta proporzione. Se ogni giorno passi le serate di fronte alla tv, se i weekend li investi in agriturismi e gite fuori porta, hai già scelto da che parte stare. Hai già scelto quali siano le tue attività importanti. E non è una scelta sbagliata. Anzi.

Semplicemente la scusa del “non avere tempo” difficilmente regge davvero alla realtà dei fatti. Se teniamo a una cosa, se la reputiamo importante per la nostra vita, troviamo il tempo di farla. Tutto qui. Magari non raggiungiamo nello stesso periodo di tempo gli stessi risultati di chi la fa per lavoro, o a tempo pieno, ma troviamo comunque il modo di diluirla e rapportarla alla nostra routine.

Per gestire questo blog non ho sacrificato nulla di ciò a cui tenessi davvero. Ho solo fatto pulizia di tante cose poco utili e succhia-tempo che rimanevano tra me e il mio blog. E, per inciso, faccio ancora parecchie delle cose che ho citato poco sopra.

4. Paura di non riuscire ad essere costante

E a questa segue direttamente la paura di non riuscire a mantenere le scadenze che ci si è dati. Ed è un problema perché spesso nell’ansia di perdere il treno del prossimo post, non ci si concentra su quello che è un aspetto molto più importante. La percezione e il risultato.

Come l’ho affrontata. Non conta quanto di frequente pubblichi. Conta ciò che i lettori trovano (e percepiscono) sulle tue pagine.

Se anche solo hai un lontanissimo presagio di non poter scrivere un post ogni giorno, non iniziare a farlo (o forse sì, ma non pubblicare tutto ciò che scrivi). Se non ritieni di avere così tanto tempo da investire sul tuo blog, non bruciarti nel breve periodo proponendo 3-4 post alla settimana.

Piuttosto, cerca di limare i tempi morti. Di affidarti a tool in grado di farti fare più cose, in meno tempo. Adotta flussi di lavoro e rivedi questi tuoi flussi di lavoro periodicamente per essere sicuro di non perderti vantaggi preziosi.

5. Paura di sperimentare

L’ultima, la paura che più o meno tutti prima o poi si trovano ad avere. Se sei alle prime armi sei spaventato di cambiare anche solo di una virgola ciò che stai facendo (per non spegnere la scintilla ottenuta). Se possiedi un blog già da diversi anni hai ancora meno interesse a rimetterti in gioco.

Come l’ho affrontata. Soprattutto per i neo blogger, sperimentare è quanto di più efficace si possa fare per trovare la giusta strada. Smettere di sperimentare vuol dire smettere di cercare di fare le cose meglio di prima.

La prima volta è difficile, ed entrano in gioco ansie e timori di essere derisi, criticati o peggio ancora ignorati. Poi ti accorgi che anche nel peggiore dei casi le cose non vanno così male, se hai sperimentato per cercare di migliorarti ancora una volta. E poi farlo di nuovo.

Hai ancora paura?

Qual è stata la paura più grande che hai vissuto, legata in qualche modo al tuo blog o all’essere presente in rete? Come l’hai superata, se l’hai superata? 😀

Francesco Gavello

Francesco Gavello

Consulente, formatore e public speaker in Advertising e Web Analytics. Sviluppo strategie di Inbound Marketing per progetti web di grandi dimensioni. Appassionato da sempre di illusionismo, un’arte che ha molto da spartire con il marketing.

8 commenti

  1. Grazie mille Francesco come sempre per questo tuo Post! 😉 Credo che siano un po’ le paure di tutti all’inizio.

    La mia paura più grande è quella di ricevere commenti negativi sui miei blog (ma non quelli costruttivi, quelli dove ti prendono di mira perché gli stai antipatico!). Mi è capitato una volta, nel mio sito dedicato al pianoforte, un attacco di marketing da parte della concorrenza. Il mio forum era stato bombardato da 4 teppisti che infangavano il mio nome e tutto il mio lavoro. Continuavo a bannarli ma aprivano nuovi account.

    Il tutto andò avanti per una settimana… continuavano a spammare e io a cancellare, non vivevo più! passavo quasi tutta la mia giornata sul forum!

    Tutto improvvisamente finì, l’incubo era finito..sono stato più forte di loro.

    morale della favola? TENACIA ragazzi, TENACIA! 😉

    Krikko

    1. Ciao.
      Invece io ho dovuto cancellare commenti offensivi sul mio sito scritti da qualche stupido che nel tempo libero non aveva niente di meglio da fare.
      Una paura che ho è che qualcuno offenda il mio lavoro in piattaforme differenti da quella dell’autore del sito/blog, magari per una strategia di marketing poco pulita, anche se nei casi gravi si può segnalare la cosa al relativo hosting e/o minacciare di procedere a vie legali.

      Ciao

      1. Fabio credo che a “fagiuolo” come si dice dalle mie parti cade un altro articolo su questo sito “Come Gestire una Critica al di Fuori del Proprio Blog?”… dagli un occhiata… ciao

  2. Concordo con Krikko penso che la parola d’ordine per chi inizia e vuole alleviare le proprie paure sia proprio avere “la testa dura” e un pò di tenacia e voglia di fare.

  3. La paura è naturale, l’ostacolo piu grande per avere successo in qualsiasi settore nel business, business online che nella vita, è sconfiggere prima le nostre paure piu grandi poi preparasi a vincere…esatto se si vuole vincere bisogna prepararsi a Vincere…La negativa uccide la nostra creativa bisogna essere ottimisti vedere sempre le cose in modo positivo anche quando sono “nere” in questo modo potremo eliminare le nostre emozioni, le nostre “paure” e concentrarci unicamente sul nostro Successo a 360°
    Interessante articolo, che tratterò prossimamente sul mio blog ,-)

    Un saluto a tutti!

  4. Ciao Francesco.
    E’ la prima volta che ti commento, ma ti seguo da un pò.
    Non posso esimermi dal farti i complimenti per questo articolo, che racchiude e riassume qelle che sono le principali paure di un blogger.
    Credo che la principale paura di un blogger è quella di non avere seguito, di non essere letto, insomma: l’indifferenza del mondo. Per quanto mi riguarda, semplicemente non me ne curo. Se ciò che scrivo interesserà mai qualcuno, quel qualcuno seguirà piano piano anche gli altri articoli, per poi affezionarsi al blog. In questo, concordo con Krikko: la soluzione è la tenacia e la costanza e prima o poi un lettore affezionato arriverà.

    La seconda paura è temere di non avere nulla da scrivere. Sai come l’ho superata? Semplicemente, scrivendo. Cosa? Di tutto…ovviamente, filtrando e documentandomi.

    E poi? Quale altra paura? Sì, forse quella di sbagliare nel trattare un argomento. Ed è questa una paura fortemente connessa con la seconda. Avere paura di dire cavolate su qualcosa e ricevere così qualche commento in cui ci venga fatto presente l’errore. Certo, è costruttivo: ma vuoi mettere la figura di m….!
    Anche questa l’ho superata non facendoci caso. E se dovessi sbagliare (ovviamente dopo accurata documentazione), pace: Errare humanum est…ma spero di non perseverare.

    A presto,

    Gianluca