Si potrebbe riassumere il tema in: tutti vogliono essere virali. Suona fantastico. Ma nessuno sa come si fa. E quando capita, si cerca di estrapolare logiche e dinamiche a posteriori, che verranno prontamente smentite al prossimo giro.
Quando la realtà, come in tutte le cose davvero importanti, è molto più semplice da interpretare. Anche l’utente più affezionato, non parlerà di te se:
- Non renderai semplice farlo, abbattendo ogni frizione
- Farlo non lo renderà migliore (attribuendogli valore)
È tutto qui.
Le persone sono già piuttosto impegnate nella vita di tutti i giorni e letteralmente bombardate di annunci che competono per la loro attenzione.
Ricorda: l’attenzione è un bene limitato, ma i pretendenti continuano a salire. Anche i migliori tuoi clienti non decideranno di punto in bianco di iniziare a parlare del tuo prodotto a tutti quelli che incontrano, salvo che non gli abbia rivoluzionato davvero (e intendo, davvero) la vita.
Parleranno invece di te se lo renderai semplice. E semplice non significa solo “veloce”, “immediato” quanto piuttosto “contestuale”. Se lo chiederai al momento giusto.
Buona parte di tutta la marketing automation – soprattutto quella che comprende le email – ha come scopo intercettare non tutti i nostri clienti insieme, ma ciascun cliente nel momento migliore.
Vale certamente per stimolare il passaparola e in senso più ampio per alimentare la parte finale del flusso di inbound marketing, quando parliamo di “deliziare l’utente”.
Anche così facendo, il tempo rimane limitato. E qui entra in gioco un po’ di ego. Parliamo prima di tutto di ciò che ci permette di distribuire valore alla nostra cerchia di contatti, apparendo vincenti e soprattutto “preziosi”. Da esseri umani, funzioniamo così.
Abbattiamo ogni frizione, ragioniamo su come attribuire valore.
Vuoi che qualcuno parli di te? Inizia da qui.