Una delle domande che credo di aver ricevuto più spesso durante questi anni riguarda, beh, la frequenza di pubblicazione. Non è un segreto che ne abbia parlato a lungo e dettagliatamente in passato, tuttavia alcune questioni rimangono…sempreverdi. 🙂
Quanto scrivere. Come infilare più minuti in una singola ora. Come mantenere un giusto volume di pubblicazione che consenta a chi vuole gestire il proprio blog di mantenere alta la qualità senza per questo sacrificare tutto il proprio tempo a disposizione.
Sembra che trovare la giusta frequenza di pubblicazione sia un compito non così immediato.
Ma se solo ti fermi un attimo a pensarci -quale che sia la situazione di partenza- il ragionamento è molto più semplice di quanto credi.
E dipende tutto da come muovi le tre variabili: tempo, qualità e quantità.
- Tempo – Quanto vuoi investire della tua giornata?
- Qualità – Quanta precisione vuoi ottenere nei tuoi articoli?
- Quantità – Quanti ne vuoi scrivere ogni giorno/settimana/mese?
Scegline due, sacrifica la terza e il gioco è fatto.
Cosa ottieni da ciò?
Tre post al giorno?
Come scrivere tre post al giorno?, raccontava Chris Brogan. E il succo del discorso era: non farti troppi problemi. Accetta possibili imperfezioni e converti tutte le idee sparse durante la giornata in concreti (non “potenziali”) nuovi post. Accetta l’essere imperfetto nel risultato finale perché non è nella perfezione che dovresti cercare di incastrarti.
Ma il discorso, se vogliamo, è ben più ampio.
Qualità e quantità: sacrifichi il tempo
Hai scelto di preservare la qualità dei tuoi post e un’elevata frequenza di pubblicazione. Preparati a spendere parecchio tempo per gestire il tuo progetto, e a ricavarne altro eliminando passatempi futili, lunghe sessioni su Youtube o infinite letture di altri blog.
Tempo e quantità: sacrifichi qualità
Vuoi preservare il tuo tempo ma mantenere alta la frequenza di pubblicazione: preparati a pubblicare articoli non così perfetti e rifiniti. Se non sei uno di quelli che si sentono a disagio nel lasciar pubblicato un refuso non corretto, forse è questa la tua strada. Esempi eccellenti di grandi blog (italiani e non) basano la propria pubblicazione su un approccio molto più… istintivo, che lascia da parte la ricerca della perfezione stilistica e scatena ugualmente una valanga di commenti.
Tempo e qualità = sacrifichi quantità
Vuoi preservare il tuo tempo e nel contempo la qualità di ciò che pubblichi: lascia da parte un’alta frequenza di pubblicazione. In un certo senso ricado anch’io dentro a questo segmento. Non inseguo da sempre il “post dell’ultim’ora” e non intendo concentrare tutto il mio tempo su un singolo progetto, quindi ho adottato un ritmo di pubblicazione (tre articoli a settimana, più una domanda da parte dei lettori nel weekend) che riesco a sostenere senza sforzi.
In fretta e furia! (o forse no?)
Sacrificare una delle tre variabili è necessario, ma è opportuno fare anche alcune precisazioni.
Non si tratta in questo caso di puntare a scrivere in maniera semplicemente abbozzata giusto per risparmiare tempo: non è questa la morale. A un blogger che pubblica contenuti e riflessioni diciamo pure geniali ben si perdona qualche refuso grammaticale, se ciò che traspare è un genuino interesse per la materia e un ritmo sostenuto nell’argomentarla. Non si tratta di scrivere un paio di post al mese, magari persino sgrammaticati, e lamentarsi se l’equazione non sembra funzionare.
Perché la qualità, alla fin fine, da qualche parte deve pur stare. 🙂
Tu da che parte stai?
Meglio curare ogni singolo post come una “gemma” di contenuto da archiviare sul proprio blog, oppure mirare al cuore delle persone scrivendo a ritmi molto più sciolti?
Io normalmente pubblico un articolo al giorno, anche perché preferisco ‘perdere’ un po’ di tempo nelle ricerche e approfondimenti, piuttosto che buttare qualcosa online in fretta e furia. Non sono blogger professionale, quindi dedico soprattutto serate e weekend alla scrittura. A parte alcune eccezioni, cerco di essere costante e pubblicare ogni giorno ( escluso il weekend).
Visto che il tempo a disposizione è poco (purtroppo), mi creo un piano editoriale per la settimana seguente. Poi capitano gli imprevisti e l’urgenza di pubblicare alcuni articoli subito, ma a grandi linee mi trovo bene nel programmare le uscite. E penso che i lettori del mio blog apprezzino sia quantità che frequenza delle uscite.
Anch’io sono fortemente convinto che assicurare un articolo (o uno spunto, o una riflessione per alternare il ritmo) ai propri lettori nei giorni prestabiliti aiuti parecchio sul lungo periodo.
È ciò che -imho- fa la differenza (soprattutto si è alle prime armi) rispetto a tanti altri nuovi blog gestiti solo occasionalmente e abbandonati dopo pochissimi mesi.
Grazie per i suggerimenti 😉
Grazie Rocco. 😉 Spero tu abbia trovato altri spunti interessanti da queste parti!
Io faccio parte dell’ultima categoria: Tempo e qualità = sacrifichi quantità.
Sono sempre stato dell’idea che la qualità, anche se non subito, alla fine premia sempre.
E ora, provo a spiegare perchè la penso così.
Prima che cambiassi indirizzo e prima di smettere di pubblicare post per quasi due mesi per via di un paio di esami che dovevo assolutamente passare, ero riuscito con una media di circa tre articoli a settimana (ma anche meno alcune volte) a raggiungere più di 1000 visite giornaliere.
Un risultato che almeno per me, era davvero qualcosa di inaspettato!
I miei post sono sempre molto lunghi perchè cerco di essere il più chiaro possibile per i miei lettori e questo mi porta via molto tempo, che potrebbe essere reinvestito in altri articoli…
Però non lo faccio, perchp sono dell’idea che se si deve cercare di emergere rispetto agli altri Blog, che trattano le stesse tematiche, allora bisogna aggiungere quel qualcosa in più che spinga il lettore a leggere il tuo articolo e non quello di un altro.
Ho provato durante i mesi di Settembre e Ottobre a scrivere con il ritmo di un post al giorno esclusi il Sabato e la Domenica, ma questa cosa, oltre a portarmi via più tempo ancora, non mi faceva essere soddisfatto pienamente di quello che pubblicavo.
Ecco perchè adesso, anche sulla base dell’esperienza precedente, cerco di scrivere ancora tre articoli a settimana, garantendo un buon ritmo di pubblicazione e anche qualità.
Questo è il mio pensiero. Ovviamente, poi, chi può permetterselo, magari perchè alle spalle ha una vera e propria redazione (ma non so se si può ancora parlare di vero e proprio Blog), fa bene a scrivere numerosi post al giorno, riuscendo, magari, anche a garantire un alto livello di qualità.
Come vedi, anche questo mio commento è finito per diventare lunghissimo! 🙂
Non ce la faccio proprio ad essere sintetico!
Ciao Francesco, Buona giornata! 😉
Comprendo perfettamente ciò che stai dicendo. Se l’obiettivo è emergere per ciò che si scrive, e a pubblicare “troppo di fretta” si rimane sotto sotto scontenti, puntare sulla frequenza può essere solo una gran fonte di stress.
Tempo fa scrivevo che “il tuo blog non è il tuo lavoro” (a meno che, per inciso, non lo sia 😀 ) e scrivere in fretta e furia per riempire un contenitore che non si riempirà mai del tutto non è esattamente una strategia efficace. Dietro a un blog dovrebbero esserci precisi obiettivi (di business, ma anche molto più terra-terra) e la frequenza è solo una delle componenti da considerare.
Credo che la qualità non possa essere trascurabile soprattutto per un blog di nicchia che rielabora le notizie o ancor meglio crea lui sesso i nuovi contenuti.
Da blogger “a progetto” penso convenga sopratutto investire su uno studio approfondito dell’articolo. Una costruzione minuziosa lo carica di valore, mentre un post rapido perde di presa, ed ha un alto tasso di rimbalzo. Ci sono numerose “agenzie di stampa” online che ripropongono notizie, i blog che hanno la possibilità di instaurare un rapporto con i lettori devono farlo attraverso articoli esaustivi, che ispirino commenti o al più vengano salvati nei preferiti.
In poche parole vedo un blogging rapido riservato a blogger in cerca dell’ispirazione mentre un contenuto costruito serve più ad un pubblico fuori dalle scene. Questo vale argomento per argomento, ad esempio io che mi occupo di web 2.0 seguo blog di informazione sul 2.0 ma mi appassiono con blog di opinione su altri argomenti.
Complimenti Francesco, scateni sempre riflessioni interessanti
Grazie per aver dato un nuovo punto di vista alla questione Riccardo 😉
Ma è proprio vero che i post rapidi sono fonte di rimbalzo?
E le classiche domande “one-shot”, ben pensate e taglienti che generano decine e decine di commenti al giorno? 😛
Personalmente sono per la formula Qualità + tempo
Se mi riesce pubblico un articolo al giorno, altrimenti preferisco desistere dai micropost di un microblog [per contenuti e qualità]
Tempo e qualità. E’ stata una scelta che ho fatto sin dall’inizio. Ho preferito magari approfondire un pò di più le ricerche su quello che voglio scrivere e comunicare piuttosto che buttare giù a raffica e rischiare di finire nel già letto e riletto. Ho notato che nel tempo (!) c’è una crescita costante di lettori e di ritorni.
Ovviamente anche qui si può dire che simile attrae simile :-). Un lettore veloce sarà più indirizzato su chi scrive post brevi e frequenti, un riflessivo su tempo e qualità ecc…
Fortunatamente non c’è l’equazione vincente ma molte scelte per tutti i gusti.
Ciao 🙂
Sono contenta che tu sia nel terzo segmento… 🙂
Io avevo fatto questa scelta, però poi sono stata presa da altro lavoro e la quantità è scesa a livelli un po’ imbarazzanti…
Ma tra poco ricomincio!
Mi permetto di dire la mia: un blog, che come tale non è quasi mai un lavoro o una fonte di guadagno tale da considerarsi lavoro, deve essere vissuto come un gioco, come un divertimento, e come tale deve essere interpretato senza sovrastrutture.
Si scrive quello che si vuole, quando si vuole e quanto si vuole.
Poi è chiaro che tutti vorremmo vivere dei nostri scritti ed è giusto che si rifletta sulla cosa, ma l’importanza che viene data alla tecnica secondo me è spesso eccessiva.
Si deve scrivere solo di quello di cui si ha voglia di scrivere e si deve fare quando si ha voglia: se si fanno 3 post al giorno va bene, se se ne fanno 3 a settimana va bene ed anche i refusi vanno bene perchè umanizzano.
Refusi non vuol dire sbagliare una parola ogni tre per due eh 😀
Ed è anche questo il motivo per cui spesso ripeto: se stai bloggando per hobby o per condividere con il mondo le tue passioni, non dovresti lasciare che nessuno ti dica come fare o convincerti che tu lo stia facendo nel modo sbagliato 😉
Tutt’altro paio di maniche se parliamo di blog aziendali e di obiettivi prefissati, ma tant’è.
Ciao Rudy!
Ottimo post Francesco,io come blogger alle prime armi pubblico 2 o 3 post al giorno,cerco sempre di fare un un post di qualità tra questi,ma non è cosi facile come sembra.
Ciao alla prossima
Messa alle strette, sul blog personale opterei per ‘Tempo e qualità = sacrifichi quantità’
Anzi non è che opterei… è quello che sta accadendo!
Fra spostamenti in auto e con i mezzi, ore d’ufficio e lavori domestici, per me la variabile quantità è inesistente, quindi la sacrifico a favore di qualità e tempo. Il mio obiettivo è quello di scrivere almeno 2 buoni articoli al mese, pieni di riferimenti e dettagli .. grazie dei consigli!