Il singolo elemento in grado di migliorare la resa delle tue landing page

Bang?

Migliora le tue landing page partendo da una lista
Foto di J. Kelly Brito su Unsplash

La lingua inglese prevede due utilizzi piuttosto interessanti per il termine “bullet” (proiettile), in ambito marketing.

Il primo è il “magic bullet”. La cara vecchia soluzione automatica che tutti prima o poi iniziano a cercare per risolvere un problema. Il proiettile magico, una volta scoperto (stiamo sempre parlando di beni o servizi) risolve il tuo problema senza che tu debba imparare o preoccuparti di nulla

E poi c’è il “single bullet”. Quello che sempre più spesso si concretizza nell’unica e sola proposizione di vendita in grado di convincere un cliente fino in fondo durante la lettura di una landing page.

Il fatto che nella lingua inglese “bullet” valga tanto per oggetti di metallo che viaggiano a velocità sostenuta da una canna fumante verso un bersaglio, quanto per i molto più innocui elementi puntati di una lista, rende tutto grammaticalmente interessante.

Dicevo.

Single bullet. Ovvero la sola e unica cosa che farà cambiare idea ai tuoi lettori. È davvero così?

Se ci pensi, la maggior parte della langing page che non convertono adeguatamente presenta lo stesso, solito problema: non (s)muove nessuna particolare sensazione nella mente dell’utente. Non c’è nessuno scopo nell’ingegnarsi a poter proporre l’offerta migliore, se poi non si è in grado di presentarla adeguatamente a chi ci legge.

(qualcuno direbbe “non importa ciò che è, importa ciò che sembra”, ma potremmo non arrivare ancora a tanto)

Così, tra qualche dato numerico e qualche proposta di contatto, righe su righe scivolano l’una sull’altra senza lasciare alcun segno. Senza essere incisive e senza rivelare il proprio “single bullet” capace di far correre l’utente a mettere mano al portafoglio.

Eppure, già solo ribaltando quello che è il primo impulso nella stesura di un testo, le cose diventano parecchio più semplici.

Parti dal fondo.
Sul serio, prova!

Inizia da una lista. No, anzi. Inizia dalla lista. Quella che contiene, al di là di tutte le possibili introduzioni del caso, il senso ultimo della tua proposta.

Spesso è utile porsi alcune domande:

  • Cosa voglio (posso) raccontare, di diverso da tutti i miei concorrenti?
  • Quali sensazioni voglio smuovere nella mente dell’utente?
  • Qual è la mia forza, la mia principale qualità?
  • Di quali e quanti numeri dispongo per giustificare questa qualità?

E poi componi la tua lista.

  • Mostra numeri. Reali anche se non esorbitanti.
  • Gioca sull’emotività di ogni lettore.
  • Mostra i benefit, prima ancora delle feature.
  • Rispondi tu stesso alla domanda “Perché dovrei fidarmi?”

Inizia dal succo del discorso, poi espanditi verso il resto. Avrai tutto il tempo per raffinare la storia introduttiva, o per migliorare la tua capacità di dimostrarti vicino al problema.

Soprattutto, non mischiare liste dall’obiettivo diverso. Usa piuttosto più liste separate per portare l’attenzione su singoli aspetti della tua proposta. Evita di far fare il “lavoro sporco“ all’utente scaricandogli addosso materiale su cui riflettere ancor prima di averlo messo in condizione di percepire il vantaggio che stai offrendo.

Qualche esempio?

“Ho raccolto interviste negli ultimi sei mesi intervistando tutti i blogger di cucina italiani più famosi. Ecco 347 ricette testate e ordinate per te, su misura per ogni occasione. A soli €9,97 in singolo download.”

“In questo ebook ti spiegherò come scrivere cinque capitoli del tuo prossimo libro partendo da zero. Ti insegnerò a coltivare un’idea, a pianificare la stesura, a gestire il materiale. Già 950 download nei primi 5 giorni.”

“Pertecipando al mio prossimo evento, potrai entrare in reale contatto con altri 25 top blogger italiani ed europei e confrontarti con loro per 48 ore durante i talk, le cene, gli eventi in programma.”

“Ho chiesto a 25 tra i top blogger in ambito fotografico di rivelarmi la loro attrezzatura insieme a tre buoni consigli per acquistarne di equivalente. Ora a tua disposizione nel mio report gratuito. Scaricalo qui!”

Suona bene, vero?

Singoli punti (in lista, o in altre parti in evidenza nella tua landing) che sono in grado di cambiare la percezione di tutto il resto del materiale già presentato all’utente.

Senza un “single bullet” degno di questo nome (o più di uno, se la tua offerta è complessa) difficilmente una pagina di vendita riesce ad esprimere il proprio potenziale. Non è tutto il lavoro a cui devi dedicarti, ma è sicuramente la parte che verrà notata (o sentita mancare) per prima.

La prossima volta che ti troverai in condizioni di dover convincere i tuoi utenti, parti da una buona lista. Trova e coccola queste singole proposizioni in grado di cambiare la percezione delle tue offerte.

Che ne pensi?
Quante volte hai agito d’istinto, sull’onda di un “single bullet” riuscito bene?

Francesco Gavello

Francesco Gavello

Consulente, formatore e public speaker in Advertising e Web Analytics. Sviluppo strategie di Inbound Marketing per progetti web di grandi dimensioni. Appassionato da sempre di illusionismo, un’arte che ha molto da spartire con il marketing.

3 commenti

  1. C’è un solo problema: ”
    Ho chiesto a 25 tra i top blogger in ambito fotografico di rivelarmi la loro attrezzatura insieme a tre buoni consigli per acquistarne di equivalente. Ora a tua disposizione nel mio report gratuito. ”

    Ecco, io non ho partecipato a questo report gratuito! 😉