Nominami cinque tuoi competitor.
Fatto? Era facile.
Adesso nominami cinque tipi di cliente che non vuoi portare a te.
Un po’ più difficile, vero?
Se si potesse distillare uno degli ingredienti dell’ottenere successo – qualunque cosa possa voler dire un’affermazione così generica e incosciente – questo sarebbe il definire con precisione chi non vuoi raggiungere.
Perché rendersi conto di chi non vorrai colpire con i tuoi prodotti o servizi è tanto importante quanto lavorare sull’altro fronte.
Quando si parla di personal branding, così come di campagne pubblicitarie, si pone spesso l’accento sulla definizione dell’interlocutore ideale: i suoi interessi, i suoi desideri, le sue paure. Colpire un potenziale lead laddove identifichiamo una necessità e abbiamo modo di risolverla. Perfetto.
Allo stesso modo, raffinare la nostra consapevolezza su tutto ciò che non vogliamo essere e su tutti i possibili clienti che non vogliamo portarci in casa ci permette di chiudere il cerchio.
E non è affatto un’operazione da sottovalutare.
Significa, in sostanza, ricordare come le nicchie e le community di utenti non siano mai qualcosa di omogeneo in sé stesse. Contengono differenze – anche sensibili – tra i loro singoli partecipanti, possibili nostri interlocutori. Scoprire come scremare la nostra proposta affinché eviti di incappare in quella porzione di persone poco motivate, non ancora pronte o del tutto disinteressate – fa la differenza nel lungo periodo.
Chi lavora con le campagne ADV in Google AdWords avrà già dimestichezza con il concetto nella sua forma più rude: è un’altra applicazione delle keyword negate, a corrispondenza inversa. Indicami dove non vuoi che il tuo annuncio compaia così che l’esposizione rimanente sia meglio valorizzata. Il concetto non si limita certamente a AdWords, né al solo fronte SEM.
La cosa bella? È qualcosa che puoi fare ora.
Apri un foglio di testo. Prendi un taccuino cartaceo.
E inizia a ragionare su tutti coloro che non fanno per te.
Evitare il target sbagliato vuol dire risparmiare tempo, e ogni Freelance sa che il tempo è denaro…decisamente più produttivo spendere qualche oretta per delineare i profili da evitare e le metodologie per evitarli, così ci si risparmia un sacco di problemi, concordo pienamente!
Anche se devo ammettere che con i clienti sbagliati si possono imparare importanti lezioni che aiutano a formare il carattere del Freelance…
Molto interessante. Io sono da anni impegnato in campagne CPC e mi sto accorgendo che il target di 5 anni fa è diverso dal target di oggi, a parità di parole chiave posizionate. Secondo voi come mai succede questo? Ciao, Stefano.
Ciao Stefano,
credo sia naturale evoluzione di una nicchia. Se puoi dirci di più, di che prodotto si tratta?