Google Analytics è a oggi lo strumento migliore per monitorare il traffico di un sito web.
Con le statistiche, si sa, il problema non è quello di avere dati negativi o non in grado di supportare una strategia. Il problema più grande è non avere dati. Non sapere ciò che avviene sulle proprie pagine e perché. Non sapere cosa porta quel contatore di Sessioni o Visualizzazioni di Pagina a salire e scendere di mese in mese.
Così, ecco alcuni report da cui dovresti partire. A pensarci bene, il lavoro di un web analyst comprende più o meno quattro grandi fronti e su quei fronti esistono già alcuni report predefiniti in Google Analytics.
Insomma, puoi iniziare la tua strada qui. Se in questo momento stai tracciando i tuoi utenti tramite Google Analytics puoi collegarti alla sezione Rapporti e iniziare a rispondere a domande del tipo…
Come sono fatti i miei utenti?
1. Nuovi e di Ritorno
Si trova sotto: Pubblico > Comportamento > Nuovi e di ritorno
Questo report ti mostra la suddivisione tra utenti alla loro prima visita sul tuo sito e utenti che tornano a generare una Sessione dopo averti già visto in precedenza.
Se stai cercando di costruire una community, per te avranno più valore i secondi. Utenti fidelizzati a cui proporre nel tempo un infoprodotto o verso cui stimolare l’iscrizione a un servizio continuativo. Se vendi impression o click su banner pubblicitari, hai bisogno come l’aria di un elevato ricambio di utenti, utenti dunque completamente Nuovi.
2. Panoramica Mobile
Si trova sotto: Pubblico > Mobile > Panoramica
La risposta alla domanda: “Mi serve davvero un plugin mobile o un tema responsivo?” sta nel fatto che i tuoi utenti ti stanno già leggendo da desktop, mobile e tablet.
In questo report puoi capire, uno tra tanti, quanto cambi il tempo di permanenza sul sito se un utente accede da smartphone invece che da desktop. Puoi anche confrontare anno su anno questo report per valutare il cambiamento percentuale sui tre fronti.
Da dove arrivano?
3. Canali
Si trova sotto: Acquisizione > Canali
Fino a qualche tempo fa separare i diversi canali era questione di …occhio o di filtri su report più generali. Con il report Canali puoi confrontare le fonti di traffico verso il tuo sito, mantenendo separate le sorgenti referenti Social Media e Email.
Sempre per ciascuno di questi fronti puoi valutare la permanenza sul sito o la frequenza di rimbalzo, così da valutare al meglio la portata non solo numerica ma qualitativa di ogni sorgente di traffico esterna.
Dove vanno sul mio sito?
4. Pagine di destinazione
Si trova sotto: Comportamento > Contenuti del sito > Pagine di destinazione
Un report chiave che ti mostra la prima pagina che l’utente vede quanto inizia a navigare sul tuo sito. Molto meno spesso di quanto pensi questa è la homepage: se hai fatto un buon lavoro in termini di costruzione di post pilastro potresti osservare decine di pagine dall’alta portata di visite (iniziali).
Queste sono le pagine che condizionano maggiormente ciò che segue nella sessione dell’utente. Assicurati che siano sempre tirate a lucido e non presentino motivi per un abbandono prematuro. Semplice, no?
5. Pagine di uscita
Si trova sotto: Comportamento > Contenuti del sito > Pagine di uscita
Di contro eccole, le principali pagine che generano un’uscita dal tuo sito. Di nuovo, se hai parecchi post pilastro (guide, per esempio) potresti verificare contemporaneamente un alto accesso e un’alta fuga sulla stessa pagina.
Lavora, in questo caso, ancora sul ridurre gli spunti per un abbandono precoce. Rivedi periodicamente i link forniti in queste pagine e assicurati che vengano effettivamente usati (vedi report #6 successivo). Quando tutto il resto fallisce, fornisci tu stesso i migliori link verso l’esterno. Alcuni preferiscono adottare una maggiore quantità di banner proprio su queste pagine, così da trarre comunque un qualche tipo di ritorno dalla fuga dell’utente.
Cosa fanno sulle mie pagine?
6. Analisi dati In-Page
Si trova sotto: Comportamento > Analisi dati In-Page
Un report molto più visivo rispetto ai precedenti che ti mostra, come una lente sul tuo layout, dove e quanto gli utenti clicchino i link presenti. Utilissimo per scoprire dove siano le zone calde.
Potresti così scoprire, al di là dei semplici numeri presentati nei report, che l’utente in questione non clicca il tuo link non per la call-to-action, il colore o il contesto ma, semplicemente, perché non lo vede affatto.
7. Eventi Intelligence
Si trova sotto: Eventi Intelligence > Eventi Giornalieri
Un report che può agilmente fare da “ponte” verso tutti gli altri report più complessi. Analytics già da diverso tempo è in grado di creare uno o più report basati sugli “Eventi Intelligence”. Attività stra-ordinarie che avvengono di continuo sul tuo sito e che ti vengono presentate nel dettaglio in maniera leggibile.
Ogni qualvolta il tuo sito dovesse essere sottoposto a un cambiamento repentino su qualunque fronte -visite, tempi di permanenza, sorgenti o quant’altro, anche al di là di quelli affrontati in questo post- il report ti mostrerà dove, quanto e come ciò abbia influito sul traffico globale. Assolutamente meraviglioso.
Tocca a te
Quanto spesso analizzi i dati di traffico del tuo sito o blog?
Quali sono i report in cui ti perdi più spesso?
Grazie mille Francesco,
post interessante e di moltissimo aiuto per chi non conosce tutte le sfaccettature di Google Analytics.
Devo dire che non è l’unico post che ho trovato interessante nel tuo sito. Da tempo cerco un blog marketing tips concreto e dettagliato e il tuo, rispetto a tantissimi altri blog sempre vaghi e poco pratici, li batte veramente tutti…
Ho scaricato 21 cose che dovresti sapere.. appena posso lo leggo!
Spero di riuscire ad applicare tutti i tuoi suggerimenti sul mio blog a cui dedico moltissimo tempo con dedizione e costanza..
Ciao Fabrizio
Piacere di conoscerti Fabrizio: grazie di essere dei nostri.
Se hai domande su Analytics, siamo qui per questo. 🙂
Ciao Fabrizio, ti faccio una domanda fuori argomento.
Volendo cercare di ottenere informazioni sul traffico e la bontà di un sito concorrente e non potendo quindi analizzarlo con analytics come mi consiglieresti di procedere?
Grazie
ciao Francesco, grazie per le tue linee guida essenziali e per la guida che ho scaricato.
io avrei una domanda: vero che con Google Analytics non si riesce a visualizzare i nomi delle persone che visitano il sito e compiono azioni? ovvero, riesco a capire se le persone che spingo da Linkedin con apposite link call to action effettivamente poi sul sito ci vanno e se le stesse compiono le azioni che io mi attendo? grazie
Ciao Cristina,
purtroppo no: l’unico tracciamento che potresti avere a disposizione consisterebbe nel marcare con lo Strumento di Creazione URl di Google i tuoi link condivisi in LinkedIn, così da ritrovarli in Google Analytics, nella sezione campagne.
Non avresti il dato raffinato sul nome della persona che ha cliccato, ma potresti più agilmente suddividere l’efficacia di uno o più link marcati allo stesso modo.