Lavorare in team: convivere per il successo

Come lavorare in team
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Sicuramente almeno una volta nella vostra vita, parlando con un collega, un amico o un utente incontrato navigando sul web, vi sarà capitato di pensare che sarebbe stato interessante aprire un blog a quattro (o più) mani con lui/lei/loro.

I vantaggi rispetto alla formula OneManShow sono molteplici e sostanzialmente dipendono dalle motivazioni che vi hanno spinto a contemplare tale sodalizio, ad esempio:

  • L’impegno non cambia ma i contenuti raddoppiano, l’effetto più comune di un lavoro a più mani è l’aumento dei contenuti, che può riguardare non solo il mero quantitativo, ma anche un’espansione degli argomenti.
  • Più respiro ai post, si possono offrire punti di vista differenti sullo stesso argomento, allargare gli orizzonti, innescare dibattiti o creare fazioni. Questa è una formula che fornisce ai lettori più spunti di riflessione, favorisce i commenti e i dibattiti che in qualche modo fidelizzano i partecipanti.
  • Un blog aperto 24/7, andare in vacanza non è certo un crimine, ma se sono gli altri a farlo, rappresenta senza dubbio una buona opportunità. Una minore concorrenza significa anche maggiore visibilità. Quando non si è da soli è possibile gestire le proprie assenze in modo da sfruttare al meglio il periodo vacanziero evitando di chiudere.


In ogni caso, anche se non volete pianificare le ferie, può ugualmente garantire un afflusso regolare degli aggiornamenti anche qualora vi troviate in un periodo che vi consente di postare solo saltuariamente.

Se i vantaggi sono numerosi, i problemi e gli svantaggi che si dovranno affrontare, però, non sono affatto da meno. Sicuramente, durante la vostra vita scolastica vi sarete scontrati almeno una volta con i “terribili” lavori di gruppo, quindi conoscerete bene la spietata dinamica che si nasconde dietro: l’insuccesso di un membro può causare il fallimento (o comunque danneggiare pesantemente) il duro lavoro di tutti gli altri.

Se ripercorrete per un secondo con la memoria tutti gli interessanti post che avete letto su queste pagine, vi accorgerete che le possibilità di commettere qualche leggerezza sono davvero numerose e spesso si nascondono nei dettagli. Quando il numero di persone coinvolte nel blog aumenta, aumentatno di conseguenza le possibilità che anche solo una di esse non presti adeguata attenzione ai particolari (sempre che siate tanto “fortunati” da non avere problemi ben più grossi di cui preoccuparsi).

A tutto questo vanno poi aggiunti i più banali problemi di convivenza che possono mettere seriamente a rischio i rapporti all’interno dello staff e con i lettori, oltre a determinare drastici cali della qualità e a demotivare un po’ tutti.

Per cercare di evitare questi problemi non esistono formule che applicate meccanicamente possano risolvere i problemi, in fondo ogni persona ha la propria psicologia e il proprio modo di reagire, ma ci sono alcuni accorgimenti che possono aiutarci a ridurre gli scossoni.

Impostare il rapporto fin da subito

È fondamentale definire ruoli, aree di competenza e gerarchie fin da subito, evitando così false aspettative, malintesi e cattive abitudini. Potete scegliere sostanzialmente tra due modelli: quello piramidale e quello tavola rotonda.

Se accogliete una persona in un progetto già avviato sarà pressoché scontato il modello piramidale, altrimenti, ammesso che non siate persone estremamente carismatiche o dall’indiscutibile competenza ed esperienza, potrebbero insorgere seri problemi sulla leadership che potrebbero far naufragare il blog prima ancora del varo. In questo caso è sicuramente meglio abbandonare ogni velleità di comando ed abbracciare il secondo modello.

Se il talento o le circostanze vi hanno portato a scegliere un modello piramidale potrete godere di un maggiore controllo sul materiale pubblicato, fornire linee guida e modificare i pezzi prima della pubblicazione in modo che risulti qualitativamente in linea con i vostri standard. Una situazione idilliaca che sembra risolvere tutti i problemi che elencavo poco sopra, se non fosse che in questo caso i problemi di convivenza vengono estremamente acutizzati.

L’inconveniente più frequente è che i collaboratori si sentano come le ultime ruote del carro: sostituibili con grossa facilità. Il fatto di avere “il potere” non significa che usarlo (specie se più che un uso si tratta di un abuso) vi porterà dei benefici, è sicuramente meglio cercare di essere il più democratici possibili e spiegare con grossa trasparenza le vostre motivazioni.

Motivare lo staff, ascoltare le proposte e se possibile accontentarle sono degli ottimi metodi per far in modo che tra le vostre fila non serpeggino correnti divisioniste. Ricordate sempre che un Re senza sudditi non è nulla.

Al contrario se prediligete un rapporto maggiormente paritario, il modello tavola rotonda è sicuramente quello che fa per voi. Questa forma, a differenza di quella precedente, funziona bene unicamente su piccoli gruppi e richiede una grossa comunicazione e molta pazienza.

È molto più semplice che un sistema simile funzioni quando a parteciparvi sono amici di vecchia data o persone che condividono profondamente interessi ed ideali. In questo caso, inoltre, è molto difficile riuscir ad instaurare legami che non s’infrangano alla prima difficoltà se non si ha un rapporto anche al di fuori del blog (e possibilmente non solo a distanza).

Se le premesse per formare questo tipo di società sono delle migliori, i problemi legati alla convivenza saranno davvero minimi, ma al contrario il versante tecnico rischia di essere il tallone d’Achille. Anche in questo caso cercare di stabilire delle linee guida comuni rappresenta una soluzione ottimale, se avete maggiormente esperienza in questo campo, potete avanzare delle proposte ponderate sulla base delle conoscenze maturate. Il fatto che si tratti di un rapporto paritario non implica che abbiate le stesse competenze sugli stessi argomenti, anzi al contrario è molto probabile che le vostre abilità siano complementari e non è affatto il caso che le soffochiate.

Qualunque sia però il modello che avrete deciso di impostare, c’è un accortezza che non può che non portarvi benefici: la mutua correzione. Prendete l’abitudine di far leggere, prima della pubblicazione, il vostro intervento al vostro socio e chiedergli pareri e correzioni.

Questo non può far altro che arricchire il vostro post svelandovi prima quali possono essere i passaggi poco chiari o particolarmente noiosi, inoltre daranno al vostro partner la possibilità di assicurarsi che tutto sia perfetto e che nessun dettaglio sia stato lasciato al caso (o in alternativa di apprendere qualche trucco del mestiere). Istituire questa abitudine non solo vi darà la possibilità di arricchire e migliorare i vostri post, ma di fare altrettanto con quello degli altri senza apparire prevaricatori o sfrontati.

autore: Marco Mocca per francescogavello.it

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