Mi capita continuamente di osservare un sacco di persone che si ingegnano nel voler portare a termine, con risultati spesso …alterni, attività su cui hanno poca a nulla esperienza. In completa autonomia. Senza voler chiedere nulla a nessuno.
Mi fa pensare spesso a quanto sia relativa l’ espressione “il tempo è denaro”.
Capiamoci, spesso per un freelance o una piccola azienda, ottimizzare le professionalità interne, spremendole magari un po’, è un buon modo per risparmiare budget e concentrarlo su ciò che è davvero importante.
Ma a questo punto c’è da chiedersi: c’è davvero qualcosa di poco importante, quando parliamo di business?
Ipotesi. Se devo lanciare una serie di lunghi videotutorial per un’attività parallela che sto sviluppando, posso sicuramente scegliere tra lo sviluppo “in casa”, basandomi sulla mie sole capacità, e il delegare invece il tutto a un professionista di questo specifico settore.
Potrei scegliere di ritagliare del tempo durante la mia giornata, spostando qualche consulenza per mettere insieme strumenti, grafiche e provare qualche buona soluzione andando a tentativi. Probabilmente alla fine ne sarei persino soddisfatto, pieno di quell’idea secondo cui “chi fa da sè, fa per tre”.
Che poi è vero.
Solo che chi fa da sè, spesso non inserisce nell’equazione il fatto che il proprio tempo ha un preciso valore economico.
E lo ha sempre.
Che tu sia un libero professionista o un dipendente.
Nel mio caso, ritagliare tempo durante la giornata lavorativa significa prendere la base oraria che uso per i miei clienti, moltiplicarla per tutte le ore che non potrò fatturare a loro, e investirla in un mio progetto personale.
Con risultati che, più andiamo lontani dalla professionalità di chi decide di fare questo ragionamento, più diventano scadenti e rischiano di generare frustrazione. Spesso ci si convince di aver fatto un buon lavoro solo perché, dopo ore (giorni) di tentativi più o meno buoni, non si può tornare indietro senza ripartire letteralmente da zero gettando via tutto il tempo impiegato.
Un esempio ancora più terra terra, che immagino tutti abbiamo molto bene in mente: puoi scegliere se ritinteggiare le pareti di casa da solo, o affidarti a un inbianchino. Ci hai mai provato?
Se decidi di fare tutto da solo dovrai scoprire dove e come recuperare il materiale, vernice e teli, recandoti in un negozio specializzato. Dovrai prenderti del tempo dalla tua giornata lavorativa o in uno (o più weekend) per spostare tutti i mobili, verniciare, correggere le sbavature del non-professionista all’opera, rifare magari un paio di pareti per una cattiva scelta del colore, spostare nuovamente tutti i mobili, rimuovere tutti i teli e pulire il disastro provocato.
Quante ore avrai speso prima di avere un risultato vagamente professionale?
Quanto denaro avrai perso in ore non fatturate, perché hai voluto fare tutto da solo?
Oppure, puoi semplicemente pagare un imbianchino. 🙂
E dare il valore al tuo tempo dedicandoti a ciò che invece sai fare al meglio.
Molte persone, dicevo, sono come terrorizzate dall’idea di dover pagare qualcosa per cui hanno (o pensano di avere) un’anche solo una minima competenza. Forse c’entra l’orgoglio? Non saprei. Di certo valutare lavorazioni come “qualcosa che potrei fare nel weekend senza scucire un euro” è il modo peggiore per arrivare ad ottenere un risultato professionale.
Qualunque sia la nicchia o il lavoro di cui stiamo parlando.
Sto iniziando sempre più a dare il giusto valore al mio tempo facendo un semplice ragionamento di questo tipo. È un’operazione che ti permette di liberarti di parecchi pesi e di essere molto, molto più produttivo.
Quanto vale il tuo tempo?
Anche pagare costa!
Nel caso di un’impresa, togliere soldi dai conti o smobilitare investimenti, per pagare qualche cosa che si ritiene si possa fare o come spesso capita iniziare a pianificare, con la propria gente ed i propri mezzi, non e’ propriamente una buona idea.
Nel caso di un privato che vuole fare un po di manutenzione a casa sua, non ci vedo nulla di male, anzi.
Chiaramente uno valuta i tempi le priorità le urgenze etc..
Uno si informa, un po per volta si mette insieme l’attrezzatura necessaria, anche per diluire nel tempo i costi, ne parla con amici e parenti, i consigli non mancheranno e magari ne verrà anche un aiuto.
Tutto sommato belle esperienze che potrebbero rafforzare amicizie e legami e magari chissà, forse pure la nascita di nuove abilita ed interessi.
Alla fine direi che chi decide per il fai da te, impresa o privato che sia, sanno quello che fanno e lo posso affermare perché sono decisioni che vengono prese sulla propria pelle.
Chi meglio di loro sa cosa sia giusto e conveniente fare ? Un professionista ?
Ottimo articolo Francesco.
Io credo che il nostro tempo equivalga alla nostra vita e che quindi sia la cosa più preziosa che abbiamo a disposizione.
Purtroppo siamo soliti sprecarlo per svolgere mansioni del tutto insoddisfacenti e qualche volta persino inutili.
Per esperienza posso dire che il “fai da te” è uno dei modi migliori per sprecare il proprio tempo, perchè ci condiziona a pensare che le nostre idee e il nostro modo di pensare o di agire siano migliori di altri….cosa del tutto discutibile e da dimostrare con i fatti.
Inoltre ci impedisce di collaborare con altre persone, conoscere punti di vista diversi dal nostro, imparare cose nuove ogni giorno e, molto importante, delegare mansioni delegabili a gente competente ed affidabile.
La capacità di delegare qualcosa è un’arte, una peculiarità delle persone vincenti; delegando (e pagando giustamente per questa delega) non saremo più poveri, ma più ricchi perchè avremo la possibilità di godere della risorsa più preziosa che abbiamo, il nostro tempo.
Ottimo post Francesco!
Fra l’altro giudico il detto “il tempo è denaro” quasi limitativo. Il tempo è più del denaro! E’ una risorsa scarsa che fra le altre cose, una volta speso, non è recuperabile.
“Devo recuperare il tempo perduto” è una illusione, in quanto il tempo impiegato per recuperare quello perduto è a sua volta perso. Insomma, al di là dei giri di parole, bisogna stare attenti davvero quando si maneggia questa risorsa.
Per questo, IMHO, se non abbiamo o abbiamo una conoscenza troppo scarsa di una competenza, meglio affidarsi al tempo (e alle capacità) di un professionista di quella nicchia.
O, se lo giudichiamo un investimento (di tempo, of course) lucrativo, dedicarci all’acqusizione di quelle competenze 🙂
buon lunedì!
Un esperto di leadership che seguo da tempo (attraverso libri e podcast) diceva in una conferenza:
“Only do what only you can do” che si può tradurre, “Fai solamente quello che solo tu puoi fare.”
Certo, molto dipende dalla situazione specifica in cui noi siamo e in particolare:
– dal nostro budget
– dal tempo che effettivamente possiamo “liberare” affidando una attività ad altri
– dal valore che effettivamente possono avere le ore “liberate”.
Penso, però, che sia importantissimo iniziare a pensare al nostro tempo in quest’ottica, chiedendoci: cosa potrei chiedere di fare a qualcun’altro, per avere più tempo per quello che solo io posso fare?
Bè Francesco hai ragione, il tempo è una risorsa preziosa, sapessi quante volte mi è già capitato di sbattere la testa cercando di fare una cosa che in realtà non ero in grado di fare e che alla fine non è venuta come volevo.
Condivido anche quello che dice Andrea ovvero dipende anche dalla situazione di ciascuno di noi.
Come si dice “a ognuno il suo mestiere” , direi che questo sarebbe l’ideale.
Mi ricordo ad esempio quando lavoravo in una piccola webagency, eravamo in 4 e mi volevano assegnare la mansione di sviluppatore web, oltre che di web degisner e seo e gestore di campagne Adwords.
Posso capire che in una piccola agenzia per risparmiare è necessario fare un po’ di tutto, ma così non si riesce a dare il meglio di sè, raggiungendo livelli di eccellenza in una specifica mansione…
Non posso che appoggiarti in pieno!!!!
Ammetto che una volta ragionavo così anche io pensando che “farlo da me non mi costa nulla”, ma quando mi sono reso conto che anche il mio tempo dve avere un corrispettivo in soldi per ogni lavoro/lavoretto fatto ho proprio cambiato approccio e di conseguenza anche i risultati sono cambiati (in positivo) 🙂