Money’s in the list, dicono quelli bravi.
I soldi (meglio, le opportunità) stanno in una solida lista di contatti.
Contatti che puoi stimolare, attivare. Con i quali puoi dialogare.
Che puoi coinvolgere nelle tue iniziative, così che la tua lista, come si dice, rimanga calda.
E se domani per iscriverti a una newsletter non fosse neppure più necessario recarti su un sito?
È quello che deve aver pensato uno dei team di Google nel proporre a Honda una nuova versione -ancor meno che beta, dato che non se ne trovano ulteriori occorrenze- dei propri annunci AdWords.
Nella fattispecie l’annuncio di cui sotto, scovato da Brian per DrivingSales e che presenta (già compilato se l’utente è loggato in Google) un essenziale box per confermare l’iscrizione alla newsletter del brand pubblicizzato.
Esagerati?
Forse, ma non poi così tanto se ci pensi bene.
Se l’idea di iscriversi genericamente alla newsletter di un brand, sulla fiducia per così dire, appare azzardata e difficilmente replicabile per noialtri :), così potrebbe non essere in casistiche un pelino più precise.
Pensa per esempio a un annuncio AdWords che promuova, piuttosto che un intero portale, una singola landing con la relativa offerta esplicitata già nel copy. Un metodo di sottoscrizione facile e velocissimo, proposto da brand e professionisti che godano di una visibilità seppur minima, appare come una strategia ancora tutta da testare (certo) ma non più così lontana dal fattibile.
Google non si ferma, soprattutto su quella che è la sua principale fonte di introiti. Variazioni su variazioni, big G mira lentamente a proporre nuovi metodi per chiudere il cerchio tra tutti i suoi servizi. Un login in Google diventa in questo caso la marcia in più per posizionare sotto il naso di migliaia di utenti naviganti la propria call-to-action, la propria richiesta di iscrizione, tutta da …semplicemente confermare.
Forse è solo un esperimento destinato a rimanere tale. Ma se così non fosse?
Faresti mai uso di una feature simile?
La proporresti ai tuoi stessi utenti alternandola ad una campagna classica?
Non è poi così strano se proviamo a fare un parallelo con la pubblicità su Facebook dove direttamente dall’annuncio possiamo iscriverci al canale clickando su Like.
La vera differenza è il valore di una newsletter rispetto al valore di un update su Facebook, o se vogliamo il valore di un contatto su una newsletter contro quella di un contatto su Facebook.
Su facebook abbiamo già a disposizione molti dati per mirare meglio i nostri messaggi, ma dall’altra parte è facile che questi messaggi non vengano letti. Con l’email è più facile che i messaggi vengano letti ma se chiediamo solo una mail – a meno di aver fatto una campagna verticale su un determinato target – rischiamo di sparare nel mucchio messaggi meno precisi.
Potrebbe non essere l’iscrizione ad una newsletter ma semplicemente ad una promozione.
In ogni caso Google mette a disposizione gli strumenti di visibilità, poi sono gli individui / le aziende che si spremono le meningi per trovare il metodo più efficace di utilizzarli.
Magari estendessero questa nuova formula anche ai comuni inserzionisti! Bellissima!
Molto cool!!!! Io ci investirei subito 😉
Non vedo l’ora! Mi serviva proprio un motivo nuovo per spendere qualche soldino in più in AdWords:-)
Ottimo articolo Complimenti
Io penso che ci butterei un sacco di soldi hehhee
Se non sbaglio è lo stesso autore di drivingtraffic. Sicuramente occorre un investimento non da poco e tanto tanto lavoro anche di copywriting.