Hai mai pensato di guadagnare con WordPress vendendo temi e plugin sui marketplace o sul tuo sito?
Ti sei stancato di investire la gran parte del tuo tempo nella ricerca di nuovi clienti? Se sei un appassionato di web design e di programmazione o lavori in questo settore, voglio raccontarti la mia storia su come sono riuscito a passare da dipendente a freelance, proprio grazie alla vendita di temi e plugin WordPress.
Come sono diventato uno sviluppatore
Me lo ricordo proprio bene quel Natale del 1984, quando spacchettai, totalmente incredulo, il mio primo computer, il mitico Commodore16. Fu dopo qualche mese che diventai un programmatore. Lo so, sembrerà esagerato, ma è davvero così. Il Commodore16 aveva dei giochi orribili, e mi ritrovai a passare molto più tempo a scrivere i programmi del manuale di BASIC. Dopo vent’anni, divenne il mio mestiere.
Non so per quale motivo, ma ho sempre dato per scontato di dover lavorare come dipendente. Non mi ero mai posto la questione del “lavorare in proprio”, per me non c’era soddisfazione più grande del “passare” un colloquio. In ogni caso, in tutti questi anni, non ho mai smesso di sperimentare con il codice, ho sempre lavorato a progetti personali per puro divertimento e curiosità.
Da dipendente a freelance
Tre anni fa, però, ho voluto fare un esperimento. Mi sono chiesto: “qualcuno comprerebbe mai qualcosa sviluppato da me?”. Ai tempi avevo sviluppato una galleria di immagini in JavaScript, sempre per puro divertimento, e pensai di provare a metterlo in vendita su CodeCanyon, il celebre marketplace di Envato dedicato al software.
Il plugin iniziò ad essere acquistato praticamente da subito ed io non ci potevo credere. Il primo mese guadagnai un centinaio di dollari, il mese successivo duecento e così via. Dopo circa due anni avevo capito che era l’occasione giusta per diventare freelance e dedicarmi così ai miei prodotti a tempo pieno.
Non è stata una decisione semplice, sia chiaro. Ma ho fatto i miei conti e soprattutto non partivo da zero, avendo già delle rendite passive date dalle vendite su Envato. E così oggi sono un programmatore freelance e la mia attività principale è proprio quella di ideare e vendere plugin JavaScript e per WordPress e mi chiedo perché mai ho aspettato tanto ad intraprendere questa strada!
Dopo tre anni dalla pubblicazione del mio primo plugin, sono diventato un autore Elite, avendo superato un volume di vendite pari a 75,000$. Tre anni non sono pochi, ma il primo anno è stato praticamente un test, una sorta di laboratorio in cui ho iniziato a comprendere come agire nel modo corretto senza perdere tempo e soldi per vendere plugin e temi in un marketplace.
Voglio condividere con te qui sotto, alcune dritte utili per capire come funziona il processo di creazione e vendita di un prodotto all’interno di Themeforest.
Come funzionano ThemeForest e CodeCanyon
Quando presi la decisione di provare a vendere i miei plugin per WordPress, non avevo idea di come poterlo fare, mi ricordai però di aver visto qualche volta un marketplace dedicato proprio a questo genere di software: CodeCanyon.
Che cos’è CodeCanyon? Si tratta di un marketplace, ovvero di un sito in cui chiunque può mettere in vendita il proprio software, pagando una percentuale delle vendite a Envato, colui cioè che gestisce CodeCanyon ed altri famosi marketplace, come ThemeForest.
Su CodeCanyon è possibile acquistare e vendere plugin per WordPress e altri CMS come Joomla, Drupal e PrestaShop mentre in ThemeForest è possibile trovare temi grafici in HTML, WordPress, Drupal ecc.
Ma qual è la percentuale che Envato trattiene sulle vendite? Inizialmente è il 50%, quindi se un plugin viene venduto a 20$, Envato trattiene per sè 10$ e gli altri andranno all’autore del plugin. Ma aumentando il numero di vendite totali, questa percentuale diminuisce gradualmente, fino a scendere al 25%.
A pensarci, si tratta di una commissione piuttosto alta. Certo, è vero che Envato si occupa dell’hosting e che il sito è ben posizionato nei motori di ricerca, ma un hosting costa sicuramente molto meno e il posizionamento ha pregi e difetti, come vedrai più avanti.
Quanto si può guadagnare?
Te lo stai chiedendo ora? Beh, ti dirò, non c’è una risposta certa a questa domanda. Esistono casi eclatanti, a volte quasi inspiegabili, come quello di ThemeFusion: due talentuosi ragazzi sviluppano Avada, un tema per WordPress che in meno di 3 anni incassa più di 8 milioni di dollari.
Anche sul fronte plugin ci sono esempi davvero incredibili, come quello di Visual Composer, un plugin per WordPress the vende quasi 1000 copie a settimana facendo incassare più di 2 milioni di dollari in pochi anni.
Certamente si tratta di casi limite, centinaia di autori di plugin e temi riescono a guadagnare dai mille a qualche decina di migliaia di dollari al mese. Se ti stai chiedendo cosa conviene vendere per guadagnare di più, continua a leggere qui sotto.
Conviene vendere plugin o temi?
Da una parte è vero che i temi per WordPress, avendo un costo più elevato, offrono maggiori guadagni sulle singole vendite, ma d’altra parte richiedono parecchio lavoro in più, anche, e soprattutto, in termini di supporto post-vendita.
Quello che conviene secondo me, è impegnarsi in ciò che sai fare meglio. Ciò che ti può distinguere da altri venditori che, appunto, inseguono solo una moda o realizzano prodotti pensando soltanto ai guadagni.
Prendiamo ad esempio la nicchia dei temi HTML. Un tema HTML ha un prezzo medio che si aggira sui 18$, mentre i temi WordPress vengono venduti in media a 58$. C’è una bella differenza! Basterebbe vendere una cinquantina di temi WordPress al mese per portare a casa uno stipendio decente, invece vendendo temi HTML abbiamo bisogno di vendere molto di più.
Bene, lascia perdere questo genere di calcoli. Canvas, ad esempio, è un tema HTML venduto a 16$ e in appena 9 mesi ha incassato quasi 130.000 dollari.
Quindi, se è vero che da una parte è necessario assecondare mode e tendenze del momento, dall’altra punta a sviluppare un prodotto eccellente, a prescindere dalla nicchia o dal tipo di prodotto.
Come puoi vedere da questi esempi, quindi, i marketplace offrono una possibilità di guadagno sia per programmatori in senso stretto, oltre che per i grafici e i web designer. Prima di buttarti a pesce su ThemeForest o su marketplace simili, voglio darti qualche suggerimento su come partire e su quanto sia difficile o meno riuscire a guadagnarci bene.
Quanto è complicato iniziare a vendere su un marketplace?
In realtà è piuttosto semplice e veloce, purché il prodotto sia di qualità. E’ vero, è difficile quantificare la qualità del proprio lavoro, quello che suggerisco di fare è di confrontarsi con i prodotti più famosi e venduti (anche se non sempre i prodotti più popolari sono eccellenti, qualitativamente parlando).
Per iniziare a vendere su Envato è sufficiente registrarsi e in breve tempo è possibile sottoporre ad approvazione i prodotti. La parte difficile, in realtà, non è riuscire a farsi approvare, ma far conoscere i propri prodotti. Puoi infatti avere la merce migliore del mondo, ma se se hai una piccola bancarella in un mercato grande come una metropoli, sarà difficile riuscire a ottenere buoni guadagni.
Ecco perché è fondamentale promuovere i propri prodotti nel modo giusto! Ci sono diverse strategie per farlo e l’ideale sarebbe metterle in pratica tutte. Ma quali sono le tecniche che funzionano e quelle che ti fanno perdere solo tempo?
Insieme al mio amico Mirko D’Isidoro di FreelanceWebDesigner.it abbiamo scoperto che c’erano poche informazioni online su come capire quale strada seguire per aumentare le vendite dei propri prodotti sui marketplace o attraverso la promozione sul proprio sito.
Per questo motivo io e Mirko abbiamo realizzato un webinar online in cui abbiamo condiviso la nostra esperienza su:
- come creare un plugin o un tema per WordPress da zero
- come vendere un plugin o un tema per WordPress
- come promuovere in maniera efficare i propri temi o plugin
È stata un’esperienza gratificante, abbiamo ricevuto molti feedback positivi e complimenti. Il webinar è stato d’aiuto per molti web designer e sviluppatori freelance che si sono stancati di correre dietro ai clienti e che hanno voglio di realizzare un proprio progetto personale.
Immagina la soddisfazione che puoi provare nel vedere, giorno dopo giorno, crescere il tuo fatturato grazie alla vendita di un tuo plugin o tema WordPress. Se vuoi capire come partire da zero, questo corso che abbiamo preparato io e Mirko, ti aiuterà proprio a capire quale strada prendere senza perdere tempo prezioso e soldi.
Che ne pensi?
Se hai domande o dubbi su come vendere il tuo tempo e le tue conoscenze in modo più produttivo e ottimizzare le tue conoscenze di WordPress o se vuoi condividere la tua esperienza, partecipa alla discussione qui sotto, io e Mirko saremo felici di partecipare alla chiacchierata e rispondere a tutti i lettori del blog di Francesco.
Interessante articolo, in effetti porta a fare delle riflessioni sulla realtà delle rendite di sviluppo di plugin e template, anche se dal passo a libero professionista sviluppatore di lavori per WordPress si spera sempre di essere la nota anomala che fa tanto guadagno 🙂
Ciao Fabrizio, piacere di risentirti anche da queste parti e grazie per aver offerto il tuo contributo. Non ho ben capito quando dici della nota anomala che fa tanto guadagno ;). Comunque, Diego ovviamente ha fatto un passo molto oculato e prima di mettere fuori la testa dall’azienda per cui lavorava ha aspettato due anni.
Viste le spese da sostenere, le tasse da pagare e il poco aiuto che ci offre lo stato come freelance, è giusto essere ben certi di riuscire a passare da dipendenti a freelance solo quando si è sicuro di avere un fisso annuale che permette di viverci degnamente e di avere anche il tempo per creare nuovi progetti.
Una buona strategia sta anche nell’applicare l’esperienza maturata e gli errori commessi durante le prima fase di “autore su Envato”, per creare nuove rendite passive con WordPress. Ad esempio, cercando nuovi problemi o esigenze che un tema o un plugin non hanno ancora risolto e crearci un mercato profittevole attorno.
Come suggeriva Diego, non è obbligatorio creare per forza solo dei temi WordpPress (anche se ci si guadagna di più) vista la tanta concorrenza, ma riuscire a generare un reddito anche attraverso più plugin o template html. Ottimo metodo per generare nuove entrate in continua crescita.
Ciao Fabrizio, hai ragione, è un passo importante e conviene che non sia… più lungo della gamba 🙂 Diciamo che il reddito “minimo e indispensabile” per diventare freelance varia da persona a persona, quindi per me potrebbe essere 3000€ lordi/mese ma per una persona più giovane, magari con meno spese fisse al mese, potrebbe essere più basso. Questo per dire che non necessariamente servono alti guadagni.
Ciao, io personalmente ho sviluppato due templates in HTML, uno dei due è un coming soon, l’altro un “one page”, in molti mi hanno fatto complimenti ma themeforest me li ha rifiutati entrambi nonostante siano migliori di alcuni templates presenti su quello store ed ho dovuto inserirli in marketplace meno conosciuti guadagnando poco quanto niente…credo che ormai per i nuovi autori sia difficilissimo essere approvati su themeforest essendo forse saturo di svariati templates.
La cosa che fa rabbia è l’email automatica che envato invia senza dare spiegazioni dettagliate riguardanti il rifiuto in modo che l’autore possa capire dov’è che sbaglia per poter vedere i propri lavori approvati in futuro
Ciao Antonio, grazie mille per aver condiviso la tua esperienza! Questo è un altro punto utile da sviscerare. Purtroppo Envato segue delle regole molto rigide e se non si ci attiene non si viene accettati come nel tuo caso.
Nel webinar che abbiamo registrato con Diego, abbiamo affrontato anche questo problema e di come è possibile promuoversi anche attraverso un proprio sito.
Guarda ad esempio come ha fatto Federico Pian, sviluppatore freelance italiano, che ha incassato oltre 60 mila euro vendendo il suo tema WordPress fuori da Envato su un sito creato appositamente.
E’ più che giusto poi il tuo disappunto sull’approssimazione di Envato riguardo un’email poco dettagliata per capire cosa modificare e migliorare per poter essere accettati. Credo che ricevano talmente tante richieste, che non hanno neanche bisogno di essere così precisi, ma sono d’accordo con te al 100%.
Ciao Antonio,
in effetti ho sentito molti lamentarsi di questo fatto. Personalmente, dopo uno o più rifiuti da parte di ThemeForest tenterei la carta della vendita per conto proprio. Sicuramente non è facile ma ci sono molti modi per fare autopromozione, ne ho parlato proprio nel webinar che ho fatto insieme a Mirko d’Isidoro. Il mercato, bene o male, sarà sempre saturo di un prodotto, a meno che non si abbia la fortuna di cavalcare l’ondata iniziale, per questo ritengo che sia importante 1) non fare affidamento solo ai marketplace che promuovono solo determinati temi e plugin e 2) cercare davvero di differenziarsi il più possibile dai prodotti della concorrenza, magari specializzandosi in una determinata nicchia.
Ti faccio i miei complimenti. Personalmente, ho studiato vari linguaggi di programmazione all’università (tra cui html e php) ma non credo che sarei in grado di scrivere l’intero codice di un tema WordPress 🙁
Ciao complimenti per l’articolo! Sto anche io intraprendendo una strada simile alla tua e vorrei sapere quando hai iniziato a vendere il primo plugin JS, hai dovuto aprire subito Partita Iva? O c’è possibilità di iniziare a vendere anche senza?
Grazie,
Ciao, articolo interessante, complimenti.
Scrivo per una domanda specifica: meglio avere un piccolo ecommerce sul proprio sito portfolio
oppure affidarsi a cose tipo themeforest?
E’ difficile gestire uno store da sè?
Grazie