Come puoi portare i tuoi lettori a leggere effettivamente ogni tuo articolo?
È una bella domanda, se ci pensi.
Una domanda che più o meno tutti iniziano a farsi quando cominciano a trafficare con medie di pagine per visita, conversioni di visitatori/utenti in veri lettori e cose così.
E in un momento in cui la soglia di attenzione, perlomeno su web, sembra aver toccato i minimi storici, riuscire a guadagnare un click in più sul tuo titolo e tentare di sedurre il lettore con ciò che hai duramente scritto è un compito complesso e non privo di ostacoli.
Ma dato che ogni sfida ha tuttavia un punto di partenza, si può dire con ragionevole certezza che alla base di tutto ci siano proprio i titoli che scrivi.
Scrivi ottimi titoli e riuscirai ad emergere dalla massa di contenuti indistinti e ad attirare l’inconscio, subito dopo il semplice occhio. Scrivine di pessimi e anche il miglior contenuto del mondo non otterrà la giusta esposizione.
Capire quali meccaniche muovano i titoli migliori, quelli davvero cliccati, può fare la differenza tra un tiepido apprezzamento e un meritato successo. E la cosa bella è che puoi imparare a farlo nel giro dei prossimi dieci minuti! 😀
- 1. Empatia. Gioca sullo scambio tra scrittore e lettore: condividi una tua esperienza concreta e prometti di guidare passo passo chi ti legge verso i tuoi stessi risultati.
Qualcosa del tipo: “Come Ho Fatto Ad Ottenere 1.500+ Iscritti al Feed in 6 mesi e Come Puoi Ottenerli Anche Tu!“ - 2. Domande. Semplici e dirette, sono una fortissima esca mentale. Una volta lanciata la giusta domanda, l’inconscio tende a volerne dare una risposta prima ancora che il resto del cervello abbia elaborato se partecipare o meno alla discussione. Dovresti usare le domande quanto più possibile nei titoli (e sottotitoli) dei tuoi articoli.
Qualcosa del tipo: “FriendFeed Si Sta Trasformando In Twitter?“ - 3. Focalizzazione. I buoni titoli sono precisi, dettagliati e focalizzati su un unico argomento. A nessuno piace leggere di qualcosa di generico giusto per fare, ma passiamo invece ogni giorno a spulciare fonti specifiche alla ricerca di una soluzione in un determinato ambito.
Qualcosa del tipo: “45 Esempi di Background per Twitter per Le Aziende.“ - 4. Provocazione. Più caldo è l’argomento che decidi di trattare, migliori i risultati. Aprire sin da subito con una provocazione (o previsione) fuori dal coro può portarti interessanti risultati.
Qualcosa del tipo: “Perché Twitter E’ Destinato a Morire“ - 5. Ricchezza di vocaboli. L’italiano è una lingua fantastica, e ridurre i propri titoli alle solite tre o quattro combinazioni di parole può essere davvero svilente. Sfrutta vocaboli evocativi, carichi di sensazioni e in tema con l’argomento trattato. Trasmetti emozioni.
Qualcosa del tipo: “35 Wallpaper Creativi, Luminosi e Carichi D’ispirazione Primaverile.“ - 6. Contrapposizione. Gioca con le contrapposizioni soprattutto quando queste raggiungono l’estremo. Forse può essere necessario maggiore tempo per pianificare la giusta associazione di idee, ma una volta predisposta la miccia i risultati saranno sorprendenti.
Qualcosa del tipo: “Come Generare 100mln di Pageviews e Non Guadagnare Un Centesimo Da Esse.“ - 7. Urgenza. Da sempre i migliori titoli sono quelli che generano un senso di urgenza in chi legge. Non solo titoli che si muovono su di un periodo temporale preciso o impostano una scadenza riescono ad essere meglio recepiti, ma la loro capacità di veicolare poi tutte le call interne è qualcosa di notevole.
Qualcosa del tipo: “23 Rapidi Consigli Per Velocizzare Il Tuo Blog Che Puoi Mettere In Pratica a Partire da Oggi!.“ - 8. Risultato. Proponi sempre un vantaggio chiaramente percepibile. Anche se tu, scrittore, hai perfettamente presente il risultato che chi ti legge dovrebbe ottenere dal tuo post, ricorda che esplicitarlo in maniera chiara e diretta non può che giocare a tuo favore.
Qualcosa del tipo: “Come Passare a WordPress Per Vivere Più Rilassati. 7 Tutorial Da Cui Iniziare.“ - 9. Mistero A volte (ma ne sottolineo la sporadicità) puoi anche semplicemente essere misterioso o intrigante, lasciando intravedere un concetto di fondo attraverso un titolo non del tutto esplicito.
Qualcosa del tipo: “Jumping The Shark.“
La prossima volta che aprirai le statistiche del tuo blog, prova a fare caso all’impostazione del titolo dei tuoi articoli più letti! 😉
Come sempre, utile ed interessante.
Mi preoccupa un po’ la lunghezza di certi titoli.
Forse più per una questione tecnica (i titoli lunghi sono a volte difficili da gestire in certe aree di un blog), ma anche per una questione di pazienza del lettore.
Allo stesso tempo, essere vincolato a poche parole, crea non pochi problemi.
Semplice, preciso, efficace. Come sempre le caratteristiche del tuo stile di scrittura si rispecchiano anche nei titoli. Buon lavoro Francesco, e di tanto in tanto lascia un commento anche da me, non lo fai da qualche settimana 🙂
Grande Frà.
Il problema, però, è gestire i due lati della medaglia: scrivere per il lettore e scrivere per Google.
Si sà che il titolo è importantissimo per posizionarsi bene nei motori, quindi, oltre a tener presente tutti gli accorgimenti che hai giustamente elencato, bisogna anche fare attenzione a quali parole chiave inserire nel titolo. E spesso è difficile far star insieme le due cose…
Una curiosità: perchè scrivi sempre i titoli mettendo le maiuscole ad ogni parola? 😀
Aggiungo anche che i titoli sono la prima fonte di ricerca su google. Un’ottima tecnica è quindi quella di impostare il titolo in base all’ipotetica ricerca (quella che si considera più utilizzata)
del tipo:
“come scrivere un articolo su wordpress”
magari modificando la riscrittura della pagina in
scrivere-articolo-wordpress
@Andrea: Hai già fatto un salto dai ragazzi di AppStorm? Un layout spaziosissimo (quasi fuori misura) che funziona alla grande sia sui titoli di poche parole, sia su quelli che arrivano ad occupare anche cinque (!) righe di fila 😀
@Ottantotto: Grazie Valerio! (prometto di passare 😉 )
@Daniele: E questo fa sorgere un’altra domanda: quando conviene scrivere il proprio titolo? Prima o dopo l’aver steso l’articolo stesso? (Ho un’idea piuttosto interessante a riguardo).
Perché ogni iniziale in maiuscolo nei titoli? Semplice impatto e migliore estetica quando finiscono nei feed reader. Una volta mischiati ad altri flussi RSS, risaltano maggiormente e hanno un “ché” di riconoscibile.
@Francesco: sì, conoscevo già il sito, anche se non mi ero mai soffermato sul loro modo di gestire i titoli. Non a caso, però, non esistono pagine con link di navigazione che mostri il titolo dell’articolo precedente o successivo, cosa che io invece utilizzo al momento. In effetti il problema sarebbe proprio lì, perché nel post la lunghezza del titolo non sarebbe un problema.
In ogni caso resta il mio dubbio sul fatto che un titolo eccessivamente lungo possa “stancare” il lettore ancora prima che di fargli leggere il testo dell’articolo.
@Francesco: Grazie Fra! Ma a proposito di quello che scrivi sul titolo avrei una considerazione da fare al riguardo…
Io ho sempre scritto i miei titoli in maiuscolo per un fatto più che altro estetico… poi un giorno ho visto che anche Robin Good li scrive sempre in maiuscolo e, quando hanno chiesto a lui perchè scrivesse i titoli in maiuscolo, la motivazione è stata che “in questo modo i miei articoli risaltano fra gli altri nei lettori Feed”… Hai per caso preso spunto da lui 😛 o anche tu hai avuto la stessa idea?
@francesco: articolo interessante. 😉
@daniele: hai ragione, è una tecnica che utilizzo anch’io, ma con un po’ ci astuzia si può inventare un titolo che piaccia sia a google che ai lettori.
A presto
Pasquale
Sicuramente 9 preziosi consigli da tenere bene a mente quando si scrive il titolo di un articolo che, forse, rappresenta la parte più difficile dell’articolo: in poche parole si deve far capire di cosa si parla nel post, quali vantaggi il lettore può trarre dal leggere il post, cercando di essere persuasivi, accattivanti e, soprattutto concisi 🙁 !
Stefano
@Ottantotto: Ho notato la differenza quando ho cominciato ad iscrivermi ai primi feed, e mischiavo bellamente fonti italiane e inglesi.
Poi ho letto anch’io tempo fa quella risposta di Robin sul forum di MasterNewMedia e mi sono definitivamente convinto delle potenzialità 😀
Ottimi consigli. I titoli maiuscoli? Mi sono convinto che evidenziare solo alcune parole chiave nel titolo scrivendole in maiuscolo può aiutare sicuramente. Voi che ne pensate? Catturare l’attenzione del lettore in determinati articoli in tal modo può portare vantaggi quanto la scrittura maiuscoladi tutti i titoli?
Francesco gran bella lista di consigli preziosi, grazie. Riguardo al maiuscolo per ogno inizio-parola, concordo con te, anche Robin Good e altri profesionisti la pensano in questo modo. Che poi la applichino sempre questa è un’altra storia. Ciao.
Ciao Francesco…
come al solito davvero un ottimo post…
ma Jumping the Sahrk non si batte !!!
😉
Scrivere il titolo in maiuscolo significa farsi indicizzare meglio da Google; il suo spider da più importanza alle parole in maiuscolo, anche se sono scritte nel corso dell’articolo; ed è sempre per questo motivo che viene eliminato fa Google se si scrive tutto l’articolo in maiuscolo.
Il titolo deve rappresentare il riassunto del post in poche parole, se ci aggiungiamo un sottotitolo con due righe è molto meglio.
Non è vero che il lettore si stanca a leggere un titolo, o non lo legge, o lo legge tutto per capire l’autore dove vuole andare a parare.
Impara dai giornalisti e dal come scrivono gli articoli, anche se su carta le regole sono sempre le stesse.
I lettori leggono le prime righe, diciamo cinque, se lo trovano interessante, continuano, quindi tutto quello che dice Francesco Gavello sulla curiosità e tutto, deve essere contenuto nei primi cinque righi e nelle righe ci devono essere le spiegazione.
Per il titolo usare il COME è un ottimo consiglio, gli americani la usano per i titoli dei libri, fateci caso:
Come dimagrire in sette giorni
Come guadagnare soldi in un mese
Come …
Insomma usa COME per i titoli dei post e avrai successo.
Post molto interessante.
L’utilizzo delle maiuscole è legato alla titolazione americana?
Ne approfitto anche per complimentarmi per il tuo articolo su «Blog Magazine». Credo di aver fatto quasi tutte le cose da non fare di cui tu scrivi e qualcuna la sto ancora facendo.
Ad esempio questo commento te lo sto scrivedno per lasciarti un commento oppure…
@Piervix: Io tenderei a non abusare di keyword completamente in maiuscolo nei titoli. Con le sole iniziali si trova un buon compromesso, ma non mi sentirei di andare oltre 😉
@Fabrizio Favre: Esatto! Un paio di trackback sopra, Ghido di Bigthink ha pensato ad una soluzione pulita per chi non volesse inserire manualmente le maiuscole ad ogni parola.
Felice che l’articolo su BlogMagazine ti abbia ispirato! 🙂
Trovo che l’articolo sia molto interessante, questi metodi di titolazione
sono un ottimo incentivo alla lettura dell’articolo.
La cosa ideale sarebbe combinare queste tecniche con le regole SEO per un’ottima indicizzazione.
ottimo articolo e ottimi esempi.
io uso molto anche l’idea, se cosi vogliamo chiamarla di robin good, ovverto
Argomento : Titolo
esempio, se parlo di come guadagnare con un blog, scrivo
Guadagnare Con Un Blog : 6 Consigli Da Non Perdere
Penso sia ottima per ottimizzare lato SEO e Utente
Hai ragione, è sempre più importante, spesso capita che, cercando un frase su google, si ottengono pagine con titoli tutti uguali, io sono sempre più stimolato a cliccare sul sito che offre un titolo più accattivante.