Installare Google Analytics sul proprio sito, si dice in giro, è relativamente semplice: ti iscrivi, crei un profilo, copi il codice javascript su tutte le tue pagine, attendi i risultati e inizia ad analizzare. Diciamo che ad un livello molto basilare le cose potrebbero anche essere così, ma perchè accontentarsi?
Una delle cose che non dovrebbe mai mancare in un buon profilo di analisi sul prodotto di Google è la presenza di un obiettivo (anche detto “goal”); ogni sito web infatti nasce con uno scopo, una “missione”, e il goal è uno dei tanti metodi per misurare numericamente l’effettivo raggiungimento di questo scopo.
Il goal, tecnicamente (ma non troppo)
Un obiettivo non è altro che una pagina (reale, o creata “ad arte” tramite la funzione trackPageview(‘/nomedellapagina’) ) che noi indichiamo allo strumento di tenere particolarmente d’occhio; ogni qual volta un utente la visita, GA segna +1 nel conteggio dei goal.
Google Analytics permette la creazione di massimo quattro obiettivi per ogni profilo di analisi, ma questo non significa che possiamo monitorare solo quattro pagine. Senza entrare troppo nel particolare diremo che ci sono tre metodi per dire ad Analytics che cosa componga un obiettivo: dirgli l’indirizzo esatto – nel qual caso allora la regola “una pagina per un obiettivo” è vera – oppure dirgli “tutte le pagine che iniziano per…” o “tutte le pagine che contengono questa espressione regolare”. In questi due ultimi casi a un solo obiettivo possono corrispondere due, tre o molte più pagine.
4 Goal onsite
Tracciare i commenti: se si sta analizzando un blog o un sito che permette agli utenti l’inserimento di commenti, potrebbe essere utile tracciare queste azioni come goal, in modo da avere un conteggio globale e raffrontabile con – ad esempio – l’andamento delle visite o le sorgenti di traffico. Per tracciare i commenti è necessario aggiungere sull’evento onsubmit della form di invio una chiamata ad una pagina virtuale creata tramite la funzione di Google Analytics pageTracker._trackPageview(‘/commento’);
Tracciare i file: se il sito offre molti contenuti interessanti tramite il download di file, per esempio nel caso di ebook o pdf, si può pensare di tracciare ogni click fatto per accedere al contenuto o al suo download tramite una pagina virtuale, e di considerare come unico goal tutti quei click (usando le espressioni regolari). In giro esistono molte librerie per automatizzare l’intero processo di aggiunta del codice javascript necessario su ogni link ai file. Una la si trova anche sul mio blog.
Tracciare i link: analogamente ai download, esiste almeno una categoria di link interessanti che vale la pena di associare a un obiettivo: i link dei banner e i link di affiliazione. Tracciando i primi possiamo avere una stima in tempo reale di quanto essi siano efficaci, e magari proporre modifiche all’inserzionista prima della scadenza del contratto di sponsorizzazione (oltre che capire se esiste una tipologia particolare di utenti che cliccano sui banner più degli altri, tra le altre cose), tracciare i secondi può permetterci di avere un dato confrontabile con i report che il sito affiliato periodicamente ci presenterà. Inoltre, poichè ad ogni goal su Analytics si può attribuire un valore monetario, l’interfaccia di GA può essere un buono specchio sulle previsioni di guadagno future.
Tracciare i bookmark sui social network: se il vostro sito presenta direttamente link per facilitare l’inserimento degli articoli o delle pagine sui sistemi di social bookmarking o sui social network, tracciare questi click come goal ci permette di fare interessanti analisi, in particolare guardando al report “percorso obiettivo inverso” (cioè le tre pagine viste precedenti al compimento dell’azione-obiettivo) e alla segmentazione degli utenti.
3 Goal sulla fidelizzazione
Tracciare le registrazioni utente: se il vostro sito permette agli utenti di registrarsi per ottenere accesso ad aree riservate, contenuti bonus o altre features, un obiettivo sicuramente da tenere d’occhio è la quantità delle registrazioni. Se la registrazione è “secca” per istruire Analytics a conteggiare l’obiettivo ci sarà bisogno di una pagina virtuale o dell’indicazione di una pagina di ringraziamento dopo la registrazione; se invece la registrazione avviene in più passaggi si può mettere in piedi un cosiddetto funnel, un imbuto o canalizzazione, che permetterà di apprendere quali siano i punti deboli del processo di registrazione e dove avvengono le perdite maggiori di utenti che iniziano la registrazione ma poi non la completano.
Tracciare le iscrizioni alla newsletter: anche alla newsletter può essere applicato lo stesso discorso sulle registrazioni, e sui funnel. Bisogna però fare attenzione a una cosa: se la registrazione alla newsletter richiede una conferma via email, magari cliccando un link, e l’utente compie questa azione al di fuori della sessione di visita in cui ha iniziato il processo (una, due ore dopo o addirittura in un giorno differente), il funnel non avrà alcun senso poichè le canalizzazioni tengono conto solo delle pagine viste durante una unica sessione.
Tracciare le iscrizioni al feed rss: se il vostro sito propone ai lettori di abbonarsi al feed rss, una semplice chiamata della funzione pageTracker._trackPageview(‘/feed’); sarà sufficiente ad avere una pagina virtuale pronta da inserire nella configurazione di un obiettivo che tracci il numero di queste iscrizioni. In questo caso, a discapito della corretta user experience, potrebbe valere la pena di eliminare l’autodiscovery dei feed rss da parte dei browser, in modo che tutte il maggior numero di iscrizioni avvengano tramite click sul nostro obiettivo.
2 Goal actionable
Tracciare la richiesta di contatto: ogni buon sito su internet dovrebbe avere uno o più modi per permettere all’utente di mettersi in contatto con i gestori del sito, a maggior ragione se tramite il sito si fanno affari. Tracciare le richieste di contatto come un obiettivo è di fondamentale importanza in questi casi. Che si tratti di un link mailto: o di una form che genera una mail tramite script lato server, il metodo della pagina virtuale è sempre a vostra disposizione
Tracciare il callback: in Italia non è diffusissimo, ma il sistema del callback (richiamare al telefono un contatto che si è dimostrato interessato sul sito) è comunque un veicolo di business, e come tale va adeguatamente tenuto sotto controllo. Un obiettivo farà al caso nostro, sempre tenendo a mente che è possibile assegnare ai goal un valore monetario adeguato da mostrare poi nei report. Se ad esempio ogni 100 recall in media si concludono 5 affari, e il valore medio di questi affari è 600 euro, si imposterà ad ogni goal un valore di 30 euro (600*5/100)
Bonus: video goal
Ultimamente mi sono interessato un pochino di video analytics, anche se la strada da fare è ancora molto lunga; i miei esperimenti sono sfociati in un sistema per tracciare su Google Analytics il comportamento degli utenti che guardano i video sul sito. Poiché però al momento non si possono impostare gli eventi come obiettivi (il che renderebbe inutile la maggior parte delle pagine virtuali che abbiamo visto in questo articolo), ho pensato che si potrebbe modificare il sorgente dell’oggetto di Flash e creare pagine virtuali – quelle sì tracciabili come obiettivi – al verificarsi di determinate condizioni: se un utente guarda più di metà video, se un utente guarda due volte lo stesso video, eccetera…
foto: bhollar
Ci voleva questo post…un buon elemento di approfondimento
io ho visto che si parlava di soldi su questi goal..ed anche pagati e non..cosa stanno a significare? puoi spiegarmi per favore?
Immagina che una qualche azione sul tuo sito o blog comporti un guadagno, per esempio l’inserimento di un elemento nel carrello e il completamento dell’acquisto sino alla pagina di ringraziamento/spedizione.
Puoi tracciare su Analytics il percorso che l’utente compie sino a effettuare (o abbandonare) questa possibile conversione e assegnare un valore (indicativo per le tue statistiche) a ogni conversione (goal) effettuato correttamente. Ciò ti permette di leggere le statistiche con qualcosa di più concreto alla mano 🙂
Complimenti per l’ottimo articolo, mi piacerebbe però sapere cosa si deve aggiungere al codice di monitoraggio per tracciare i “mailto:”
Ciao Pasquale, ti consiglio la lettura di questo (http://www.terenzani.it/57/tracciare-link-esterni-e-mail-e-download-con-google-analytics) ottimo articolo per implementare la soluzione proposta proprio da Marco e Francesco Terenzani. Fammi sapere! 😉
Grazie per la risposta Francesco, subito dopo la lettura di questo articolo ho seguito il link dell’autore dell’articolo e sono andato a finire nella stessa pagina che mi hai linkato 🙂
Ho implementato il codice ed aggiunto il file alla libreria, aspetto solo di vedere se funziona, ovviamente commenterò sul blog per farti sapere se il problema è stato risolto 😀 Buona serata e grazie!
ciao un aiutino!
devo tracciare su analytics come goal l’atterraggio su questa pagina per un’iscrizione newsletter:
/newsletter?lang=it&ac=activate&em1=gatz_1982&em2=hotmail.it&uk=1ff3bb45ad220e0ccb9fca29
utilizzo come espressione regolare questa:
newsletter\?lang=it&ac=activate&em1=.*\..*&uk=.*
dov’è che sbaglio??? 🙁
p.s: così è più sintetica, ma non va uguale….
/newsletter?lang=it&ac=activate&em1=.*$