I blog come strumenti per vendere più copie del tuo libro

I blog come strumenti per vendere più copie del tuo libro 1
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Quello che segue è un guest post di Emanuele Properzi di ScrittoreVincente.com

Scrittori Informatizzati di Secondo Livello

Dalle interviste che ho fatto a scrittori di successo e dalle discussioni accese sul mio sito, oltre che dal trend tracciato in modo oggettivo dal mercato editoriale negli ultimi anni, emerge chiaramente come il blog stia diventando sempre più uno strumento di grande efficacia per promuovere libri e/o e-book di varia tipologia.

Alla luce di questa nuova tendenza, sempre più scrittori seguono con crescente interesse i contenuti di Blog come proprio questo di Gavello, dove sono continuamente pubblicati contenuti anche apparentemente troppo tecnici per chi si deve occupare principalmente di scrittura e non di ‘blogging avanzato’.

Tuttavia sono convinto che, allo stesso modo in cui gli scrittori hanno abbandonato la macchina da scrivere e si sono informatizzati usando il pc per la stesura dei propri libri, ci sarà –e sta già manifestandosi con palesi casi reali– una fase inevitabile in cui gran parte degli scrittori evolveranno le proprie conoscenze nel web publishing. Tale acculturamento settoriale li porterà a conoscere i linguaggi che permettono di comprendere e applicare quanto esposto nei contenuti di siti come questo di Gavello.

E quindi termini come feed RSS, CRM, CMS, Plugin, Widget e simili entreranno, in questa fase di informatizzazione di secondo livello, a far parte del lessico comune di chi scrive per vendere libri. Inoltre sempre più scrittori useranno i blog per esercitare la propria scrittura, ad esempio tra la pubblicazione di un libro e un altro.

Ciò gli permetterà di mantenere un contatto costante e una interazione costruttiva con i propri lettori, e quindi di promuovere i propri libri con strumenti nuovi e potenti a livello marketing.

Scrittori affermatissimi nel panorama nazionale come Insy Loan (autore per Rizzoli di ‘Alla fine di questo libro la mia vita si autodistruggerà’ che ho intervistato tempo fa) e Pulsatilla (autrice del best-seller ‘La ballata delle prugne secche’ e sceneggiatrice del film ‘Maschi contro femmine’) sono diventati tali grazie esclusivamente al precedente successo dei loro blog.

L’Autopromozione è Necessaria. No, meglio: Indispensabile

Gli scrittori useranno sempre di più i blog non soltanto perché questo è ‘un trend’, ma perché, a meno che non siano già scrittori affermati, non avranno molte altre alternative se ambiscono a vendere tante copie dei propri libri.

Ti voglio far capire con dei numeri cosa intendo.

Nel 2009 sono stati pubblicati oltre 65000 libri e da un’indagine ISTAT risulta che il 67% degli italiani acquista meno di tre libri all’anno. Questo significa che la domanda nel mercato editoriale è mostruosamente inferiore all’offerta.

Quindi in un mercato così negativamente sbilanciato nei confronti dei sogni di chi vuol diventare uno scrittore che vende molto, ritengo sia opportuno distinguersi per non amalgamarsi con tutti gli scrittori che rimarranno pressoché sconosciuti. Per distinguersi è quindi necessario autopromuoversi in modo incisivo, in quanto la maggior parte delle case editrici non farà questo per te che ami scrivere e sogni di avere successo come scrittore.

E’ questo il motivo per cui asserisco che scrivere su un blog oltre ad essere un trend seguito dagli scrittori è diventato anche una loro …necessità.

Ma chi è Emanuele Properzi?

Premessa: nell’estate del 2007 vado in vacanza in Ungheria con alcuni amici. Un’esperienza profonda. Una ispirazione. Un romanzo che nasce. Apologia del piano B, è questo il titolo che poi ho concordato insieme ai miei amici di dare al mio primo romanzo. Il libro ovviamente racconta di un viaggio che un manipolo di trentenni italiani affronta in Ungheria, alla ricerca del sesso facile e all’insegna di vizi insostenibili, come per vendicarsi di una vita di delusioni professionali e sentimentali. Trecento pagine pronte per essere pubblicate già a novembre 2008.

Ma decido di non pubblicare, mi iscrivo a Facebook e rendo disponibile online gratis il romanzo: volevo capire se ero leggibile.

Inizio così a studiare web-marketing.

Studio, studio e faccio tantissime prove per diffondere il mio testo. Nel giro di pochi mesi più di 6000 persone scaricano il mio libro. A novembre 2009 pubblico su cartaceo e Apologia del piano B diventa un vero caso editoriale in terra marchigiana. A questo punto il mio più grande interesse non è continuare a vendere il mio romanzo, ma capire quali sono i meccanismi che permettono a molti scrittori di sfondare partendo da zero, come avevo fatto io.

Comincio così a studiare marketing librario. Creo il mio primo Blog. Scopro che online c’è gente come Gavello, veri professionisti dell’informazione di nicchia, dai quali si può imparare molto. Inizio a contattare gli scrittori italiani che sono riusciti ad avere successo oltre che per la qualità dei propri testi anche per spiccate capacità che hanno avuto di autopromuoversi. Intervisto così Insy Loan, Pier Francesco Grasselli, Stefano Pitino, Fabrizio Sparta e molti altri.

Cerco di capire quali sono gli elementi comuni a livello promozionale che hanno permesso a questo scrittori di vendere migliaia di copie dei propri libri. Contatto pure librai, editori e agenti letterari. Comincio così a raccogliere tutte queste preziose informazioni, classificarle e integrarle con la mia esperienza e i miei studi di settore. Per non perdermi nulla per strada, creo allora un contenitore strutturato di informazioni che decido di chiamare ‘Metodo Properzi’.

A ottobre 2010 nasce quindi il mio sito ScrittoreVincente dove agli iscritti alla newsletter invio gradualmente la documentazione riguardante il Metodo Properzi, che spiega per l’appunto come promuovere il tuo libro per farne un successo. Ah… Emanuele Properzi è un Ingegnere Elettronico, Dottore di Ricerca in Ingegneria, R&D Manager per una multinazionale nel settore dell’informatica ospedaliera, 36 anni abbondanti come il quintale di peso che si porta a spasso, storicamente poco incline al matrimonio ma lui dice ‘non si sa mai’ 😉

E’ in atto una Vera Rivoluzione nel Marketing Librario. Come prenderne parte?

Incrociando quindi i miei studi con la mia esperienza e quella degli scrittori di successo che ho analizzato, ho così definito quelli che secondo me sono gli step fondamentali per trasformare un libro di qualità in un vero successo, tramite ovviamente l’autopromozione.

Non entro nel merito della distribuzione del libro, dei contatti da gestire con le librerie, i giornalisti, i promoter editoriali, gli enti culturali, delle presentazioni e tutto ciò che non è contestuale al blog di Gavello. In ogni modo ti espongo di seguito le 4 azioni basilari che secondo me sono il punto di partenza per il lancio di una campagna promozionale autonoma che possa darti il massimo dei risultati, col minimo costo e usando strumenti fruibili in tempo reale, moderni e potenti:

  • Creare relazioni online imperniate sul Target del Libro (Blog, Forum, Social Network, Web Site, Fan Page)
  • Stabilire relazioni offline – Suggerisco vivamente in questo caso di ‘registrare’ tali relazioni sociali anche sugli strumenti informatici che gestiscono le relazioni on-line
  • Pubblicare un sito composto da una singola pagina con una Lettera di Vendita del Libro scritta seguendo i canoni del copywriting
  • Implementare un sistema unico (landing page) per l’acquisizione dei dati (nome e mail) del potenziale lettore e promoter del libro da implementare su tutte le pagine web associate al libro (Blog, Social Network, Web Site, Fan Page)

Queste tecniche attuabili da ogni scrittore che conosca gli strumenti necessari per usarle, risultano essere degli strumenti formidabili che se affiancati a una reale qualità e leggibilità del libro, possono concretamente far salire le vendite del libro stesso in modo significativo.

Ho ritenuto opportuno dedicare tante risorse a studiare queste tecniche in quanto in Italia ci sono più scrittori che lettori.

E questa non è una frase provocatoria. Gran parte di questi scritttori ritengono di aver coronato il proprio sogno con la pubblicazione della propria opera. Ben presto si renderanno conto che le vendite saranno così scarse che praticamente a nulla è valsa la pubblicazione. L’illusione di diventare uno scrittore che vende, si trasforma ben presto in frustrazione. Non c’è niente di più avvilente quando vediamo i nostri sogni calpestati.

Ho pensato quindi a tutti questi scrittori quando ho creato ScrittoreVincente. Ho pensato che in fondo non sono così sfortunati, perché hanno nelle mani una possibilità che gli scrittori di qualche anno fa nemmeno potevano immaginare. La possibilità cui mi riferisco è il mondo virtuale che collega con pochi click il mondo reale.

Qual è la tua esperienza?

E’ chiaro che se rifletti sulle motivazioni che ti hanno spinto ad acquistare libri, solitamente c’è stato un passaparola con un conoscente di cui ti sei fidato, una pubblicità altisonante alla TV, la necessità di avere informazioni specifiche per un tuo settore di interesse o altro.

Ecco, vorrei chiudere ora questo post in attesa di conoscere la tua esperienza e opinione.

Qual è la ragione per cui solitamente compri un libro? Secondo te il Blog è realmente uno strumento efficace per la promozione libraria?

Hai mai acquistato un libro influenzato da messaggi promozionali che sono giunti a te tramite mail, siti web, blog, social network?

Emanuele Properzi

Emanuele Properzi

36 anni, dottore di ricerca in Ingegneria Meccanica, R&D Manager di una multinazionale nel settore dell'informatica per l'healthcare, scrittore (?), studioso di web-marketing e tecniche di promozione di libri off-line, sperimentatore, appassionato di letteratura, sport, nuove tecnologie e dei cambiamenti sociali che queste ultime inducono nel nostro mondo. Il suo blog: ScrittoreVincente.com

19 commenti

  1. Sì credo che un blog si un buon modo per pubblicizzare il proprio libro. Certo l gente ch lo incontrrà, non sarà poi così eccessivamente numroso se non per il numero di “ascoltatori” del blog, però è già un buon punto di partenza.

    Crwdo che “farsi un pubblico” sia la cosa più difficile, fatto questo poi è possibile proporre al pubblico qulcosa, ad esmpio un libro.

    1. Crearsi un pubblico è ovviamente lo scopo del Blog pensato per lanciare un libro.
      E’ la nuova economia: prima ci troviamo gli acquirenti e poi gli proponiamo il prodotto 😉

  2. Visto che si parla di letteratura mi sento in dovere di commentare.
    Il mio blog: http://www.recensionilibrifilm.it si occupa di recensire, in maniera tutta particolare aiutadomi anche con un canale Youtube, film e libri.

    Quello che vedo io è che molti scrittori cercano aiuto nel web. Lo dico perché vengo spesso contattato per recensire libri, quindi l’autopromozione penso sia indispensabile. Credo in secondo luogo che una volta fatta una campagna massiamale nel web accendendo un bel fuoco, tale braciere arderà e farà vendere il romanzo in questione, se e solo se l’opera in è di valore altrimenti niente.

    Ricordiamoci che nel web: l’etica dei contenuti è fondamentale altrimenti non si vende niente, anzi, è contro producente usare tali metodi per vendere romanzi.
    Ciao!

    1. Si potrebbe aprire una lunga discussione sull’uso dei video (YouTube) per promuovere i libri, andando ovviamente a cadere sul ruolo del book-trailer che sta prendendo sempre più piede come strumento promozionale per il libro.
      Tuttavia allo stato attuale, come riportato nel post, in Italia sono molto più numerosi i casi di libri di successo che sono nati da Blog, piuttosto che dall’azione promozionale di book-trailer.
      Ciò non vuol dire che il book-trailer debba essere messo in secondo piano per la promozione di un libro, anzi penso proprio che il futuro appartenga a questa forma promozionale.
      A mia conoscenza il caso editoriale recente più importante nato da un book-trailer e da un’azione di marketing virale precedente alla pubblicazione di un libro, è quello de ‘Il testamento di Salvatore Siciliano’ di Salvatore Cobuzio.

    2. D’altra parte credo che, proprio perché l’autore si espone direttamente al proprio pubblico, sia molto più semplice per questo “fiutare la fregatura” e scansare immediatamente un acquisto sbagliato.

      Una comunicazione dozzinale o l’incapacità di relazionarsi con i propri (possibili, appunto) lettori possono minare la buona riuscita di progetti come questo nel giro di brevissimo.

  3. Sono molto felice di conoscere un altro marchigiano – nonché quasi coetaneo – che come me si interessa di scrittura 🙂
    Concordo con molti passaggi di questo intervento: il fatto che l’alfabetizzazione di un autore nel 2010 non possa prescindere da conoscenze anche balisari di web publishing, il fatto che scrivere su un blog per un autore non sia un’opzione ma una necessità, e infine il fatto che in cima alla lista delle azioni da intraprendere ci sia “creare relazioni online”.
    E’ proprio su quest’ultimo punto, però, che mi vorrei soffermare perché secondo me è centrale.
    Credo che creare relazioni sia un valore assoluto fine a se stesso, non uno strumento per perseguire un altro fine.
    Il valore più prezioso che ho ricevuto dalle mie personali esperienze editoriali non è stato il riscontro economico, ma tutte le persone che grazie a esse ho potuto conoscere. E lo dico al di là di ogni retorica.
    Se stabilisco contatti e relazioni, sia online che offline, è perché mi piace conoscere persone che condividano i miei stessi interessi e passioni, persone con le quali dialogare e discutere. Credo che questo sia proprio uno dei motivi per cui la gente scrive: per comunicare con gli altri.
    Se tu autore entri in contatto con me lettore perché il tuo obiettivo è vendermi qualcosa, allora la relazione secondo me parte su un piano sfasato, non autentico.
    Non c’è nulla di male a voler vendere qualcosa, intendiamoci. Men che meno un libro. Se a vendermi il libro è l’editore, io come lettore entro in un meccanismo che già conosco e ho assimilato: il marketing editoriale. Ok. Ma se a vendermi il libro in prima linea c’è l’autore e non l’editore, io ho a che fare con una persona, e non un’azienda. E le persone, tra loro, dialogano, parlano, si scambiano opinioni, non fanno operazioni di marketing.

    Con questo voglio dire che l’obiettivo di vendere più copie del proprio libro è raggiungibile in modo indiretto, diciamo per “indotto”, nel momento in cui si creano relazioni autentiche e disinteressate.
    Se io leggo il tuo blog, ti conosco, so come la pensi su certi argomenti e mi sono fatto un’opinione di te, allora quando verrà il giorno che pubblicherai il tuo libro io sarò il primo a comprarlo. Perché ti conosco già, perché parliamo già, perché ti stimo già.
    Almeno per me è così: mi capita spesso di acquistare libri di autori-blogger che leggo online.
    In questo caso l’obiettivo finale è stato raggiunto ugualmente (qualcuno ha venduto una copia del libro), ma è stata una conseguenza, non un’azione ricercata.

    In ogni caso, grazie Emanuele per questo post: ora ho un blog in più da seguire su un tema che mi interessa. Ti leggerò e so già che probabilmente… finirò per comprare anche il tuo libro 😉

    1. Grazie Luca per l’ottimo contributo e anche per me è un grande piacere conoscerti. Abitiamo a pochi chilometri di distanza eppure è solo il web che ci ha fatto incontrare. Infatti, in accordo al primo punto dei 4 esposti nel presente post, si è innescata una ‘relazione online’ tra me (ipotetico scrittore) e te (ipotetico lettore).

      Dopo aver letto il tuo commento, scopro poi che sei l’autore di ‘Scrivere 2.0′ edito da Hoepli, e allora i ruoli si sono invertiti, perché sarò io che di sicuro acquisterò il tuo libro in quanto:
      – il libro tratta un tema che mi interessa molto
      – apprezzo i contenuti che pubblichi online.

      Il titolo del post parla del Blog come strumento per vendere più copie del tuo libro. Allora è su questo obiettivo che ho focalizzato le 4 azioni descritte alla fine del post, ed è per questo che ho definito le relazioni online come la base per incrementare le vendite. Ciò non vuol dire che non sono in sintonia con te quando scrivi che il valore principe della relazione online è la condivisione delle passioni e la discussione. Anzi, concordo a pieno e non credo di contraddirmi.
      Guarda cosa stiamo facendo ora io e te: discutiamo e condividiamo.
      Da tale condivisione scaturirà molto probabilmente una vendita del tuo e una del mio libro.
      E’ accaduto quindi quanto ti auspichi, cioè vendere in modo ‘indiretto’.
      Il nodo che voglio sciogliere è complicato, ma ci provo sostenendo che, se si vogliono ottenere i migliori risultati di vendita partendo da contenuti di qualità, il limite tra l’autore che comunica diciamo per condividere e l’autore che comunica per vendere, è secondo me più sottile di quanto possa sembrare. Perché sono convinto che in questo caso, nel web, il marketing più efficace esercitato dall’autore sarà solo quello in cui emergeranno l’autenticità dello scrittore, la forza dei suoi contenuti e la capacità di penetrazione del suo linguaggio. Ovviamente poi, per proporre il libro in una pagina statica, ci aggiungerei una bella lettera di vendita redatta con le regole del business writing che non guasta mai

      E’ chiaro che l’obiettivo della scrittura è comunicare. Una volta raggiunto questo obiettivo, credo che per molti autori ci sia il desiderio di continuare a scrivere e comunicare.
      Tuttavia se non c’è stato un riscontro economico minimo dopo la pubblicazione ad esempio di un primo libro, sono convinto che per molti autori le motivazioni per continuare a scrivere scemano.

      Per scrivere il mio romanzo ho impiegato un anno. Trecento pagine scritte quasi tutte di notte, dalla 10 di sera sino a quando non schiantavo sulla tastiera.
      Quali sono le motivazioni che mi spingono a ripercorrere questa esperienza se non ci fossero stati tanti lettori che hanno apprezzato il mio libro?
      Ti confesso che nelle condizioni in cui ho pubblicato, i lettori sono arrivati al mio libro solo grazie all’autopromozione che ho effettuato. Altrimenti sono sicuro che non avrei venduto nemmeno una copia.
      Ritengo che, per chi non è uno scrittore affermato e sta provando a emergere, conoscere i processi che determinano le vendite del proprio libro, serva in primis a non spegnere le motivazioni indispensabili per continuare a esprimere la propria arte e inseguire il proprio sogno.

  4. Forse la sproporzione tra libri pubblicati e lettori potenziali risiede nel fatto che ormai si produce per vendere, e in questo mare talvota la qualità viene trascurata. Spesso si riesce tanto bene nelle operazioni di marketing, che si fa passare per capolavoro la mediocrità. Senza fare nomi… uno dei maggiori best seller degli ultimi anni mi fu prestato da un’ amica: non sono riuscita ad andare oltre la seconda pagina, meravigliata che un libro privo di ogni qualità letteraria avesse raggiunto un tale successo.

    Ci sono due tipi di lettori: quelli che si conquistano con il marketing e quelli che si conquistano con la scrittura. Mi sembra che ormai si vada privilegiando la prima categoria. Dei 65.000 libri pubblicati, quanti lo saranno ancora tra 100 anni?
    Certo, non è che tutti i libri devo aspirare a divenire immortali, ma oggi il pensiero comune è scrivere per avere successo (= più soldi). Se vendere è l’ obiettivo, allora tutti i mezzi che sono stati elencati potranno essere efficaci, ma nessuno di essi potrà trasformare un libro di scarso valore in un libro di qualità.

    Io personalmente ancora non riesco ad abbandonare l’ abitudine ad entrare in una libreria, lasciare che un titolo o una copertina mi ispirino (qualcuno sorriderà pensando che pure il titolo e la copertina sono operazioni di marketing), e poi mettermi a leggere le prime pagine, fino a che il libro si impossessa di me e non posso fare altro che acquistarlo ! 🙂
    Il piacere tattile della carta, l’ odore di stampa fresca… e poi vedere le pagine ingiallire sugli scaffali dove le hai riposte: quel libro resterà lì a invecchiare con te, offrendoti ogni volta l’ invito ad uscire dal tempo e dallo spazio, per entrare nella sua dimensione.

    PS: so di essere uscita un po’ dal tema … o forse no 😉

  5. Salve a tutti!

    Mi chiamo Mario e ho quarantaquattro anni.
    Ho scritto e pubblicato due libri: “La strada giusta” e “Ti prego, mentimi”.
    Due mesi fa ho aperto il mio Blog personale con lo scopo di fare un po’ di autopromozione.

    Cercherò di seguire “le 4 azioni basilari”

    Un Mario Nuvoloso

  6. Salve, leggo questo blog oramai da un anno e mezzo perchè mi interessa tutto quello che è correlato al webmarketing e qui lo ho davvero trovato. Ora scopro che c’è anche un post con una mia biografia, o meglio quella di un mio alter ego.
    Mi chiamo Alberto, ho circa 40 anni (fa davvero strano scriverlo), sono un libero professionista iscritto a due ordini professionali – avvocato e consulente del lavoro – nell’ambito dei quali lavoro con soddisfazione, ma sono arrivato al web solo come naturale continuazione della passione per la comunicazione e lo studio di ogni suo ambito di applicazione.
    Ho cominciato con il marketing turistico e le public relations di quel settore, e sono arrivato ad ottenere lì buone soddisfazioni e poi spostare quel know how nel mio settore professionale così lanciando in 12 mesi un paio di progetti imperniati su legal blog di nicchia (http://www.avvocatogratis.com e http://www.amministratoridisostegno.com). La crescita dei visitatori è stata progressiva e costante ed ho visto conseguire buoni risultati, così buoni che mi avrebbero gratificato del tutto se non fosse successo quello che è poi seguito.
    Leggendo qua e là su siti specialistici in materia di legal marketing e branding ho scoperto l’importanza di sostenere i propri progetti con la pubblicazione di un manuale “HOW TO” nel quale si raccolgono i contenuti dei propri articoli: l’idea pareva buona anche perchè risparmiava il dover ripetere spesso i medesimi consigli base a tutti coloro che inviavano mail al servizio di supporto. L’esempio seguito è stao quello proprio di Francesco Gavello con il suo Manuale.
    Insomma, mi sono trovato scrittore in erba con il mio primo ebook lanciato alla fine di gennaio. Ne sono seguiti altri 8 di dimensioni variabili (dalle 16 alle 66 pagine) e con un intervallo di circa un mese fra l’uno e l’altro.
    E qui c’è stata la sorpresa: fin dal primo beta esperimento la cosa ha avuto un successo incredibile. La magia è però avvenuta a maggio quando ho pubblicato un e-book che mi ha trascinato al salone del divorzio che si è tenuto a Milano nel primo week end del mese con interviste su media cartacei ed on line finendo persino su TERRA a Canale 5.
    Da lì il percorso ha visto un’ulteriore esplosione con migliaia e migliaia di download e referrals da parte di siti di riferimento e persino di ordini professionali.
    Ad integrazione del percorso marketing ho anche attivato una pagina facebook (http://www.facebook.com/avvocatogratis) che a sua volta – almeno per uno dei progetti – è diventata un’arma letale con oltre 13.000 fan attivi.
    Il bilancio di fine mi dice che in 11 mesi sono state scaricate circa 42.000 copie delle mie Guide Brevi e tutto dice che la cosa andrà avanti.
    Premetto che non l’ho fatto per venalità o manie di arricchimento (le materie trattate sono pro bono) e non ho sfruttato il ritorno di immagine per il mio studio.
    Il boom comunque c’è stato ed ha superato ogni possibile orizzonte immaginabile.
    E da qui traggo la mia lezione.
    Scrittura on line ed off line sono interdipendenti. Scrivere è comunicare, ma anche scrivere di aver scritto è comunicazione.
    Non si può prescindere dall’esposizione del proprio lavoro se si desidera che questo venga condiviso. e non si può faro solo offline, come un progetto on line non può reggersi da solo perchè il lettore vuole vedere l’esistenza di una oggettività che renda reale la storia che si racconta e la persona che ci sta dietro.
    D’altra parte, se anche gli eventi off-line sono necessari si deve ricordare che a loro volta vengono amplificati e resi universali solo dalla diffusione web della loro programmazione.
    Bisogna quindi pensare sempre in modo integrato e pianificare fin dall’inizio del progetto un percorso di marketing a 360° ottimizzandone l’assetto digitale in sincronia con i momenti extra virtualizzazione.
    La gente, i lettori, vuole sapere, ma spesso non ha la curiosità, l’opportunità, l’energia per andare ad esplorare: per questo basta aiutarli ad avvicinarsi con un marketing di sostegno che riduca il gap fra prodotto e persona.
    E’ capodanno e vi ho annoiato fin troppo. Perciò mi fermo qui dicendovi: BUON ANNO.
    Alberto

    1. Ciao Alberto
      è capodanno ma non hai annoiato, anzi mi hai entusiasmato.
      Ancora una volta scopro con stupore quasi infantile le potenzialità incredibili del web per chi è in grado di proporre contenuti validi.
      Grazie per il tuo preziosissimo contributo
      Buon Anno a te
      Emanuele

  7. A tutti quelli interessati alla pubblicazione di un libro o e-book tramite il web possono usare il nostro portale http://www.yebud.com dove tra le altre cose diamo spazio ad autori emergenti e aspiranti scrittori che vogliono farsi conoscere.Vi aspettiamo!