Durante il ciclo di evoluzione di un blog è normale che vengano scritti post più interessanti e post più noiosi. Post “sul pezzo” che generano decine di reazioni convivono quotidianamente a fianco di altri che vengono invece saltati a piè pari.
Tutti i vostri post, tuttavia, finiscono per marcire nell’archivio.
Ciò che spesso non si considera, in questo luogo ameno dove facendo ampio uso di link e sottosezioni si cerca di mettere ordine nel caos, è che i vostri post non sono solo condannati ad aspettare qualche sporadico visitatore intento a soffiare via la polvere, ma anzi acquistano silenziosamente valore nel tempo.
Eresia!
Ripetiamolo. I vostri post in archivio rappresentano un vero e proprio valore “silente” del vostro blog. Ben al di là della semplice appartenenza alla Coda Lunga (“long tail” all’inglese) , tutto ciò che non è più in primo piano sulle vostre pagine rappresenta una vera e propria linfa vitale alla quale di tanto in tanto potete attingere senza problemi.
Diciamo che in un mondo ideale quando gli utenti arrivano sulle nostre pagine per la prima volta, spendono il fine settimana a ritroso nell’archivio leggendo e commentando ogni singolo post, traendone grande beneficio e facendo schizzare alle stelle le pageviews. In un mondo del genere tutti i vostri utenti leggono tutto ciò che scrivete e questo post non avrebbe senso di esistere. Ma nelle realtà delle cose i nuovi visitatori arrivano con un ben preciso obiettivo in mente e di rado durante la loro permanenza si avventurano oltre le due, tre pagine per visita.
Ecco quindi che il contenuto del vostro archivio rappresenta qualcosa di totalmente inedito per la maggior parte dei vostri utenti che, senza il nostro aiuto, difficilmente riuscirebbero a raggiungere.
Nota: Ho parlato altre volte di come non sottovalutare l’importanza di fornire un contenuto “pronto uso” ai lettori. La maggior parte di essi non ha tempo nè voglia di comprendere le profonde dinamiche che regolano il nostro blog e se una cosa risulta anche solo nascosta sotto la superficie, beh, è come se non esistesse.
Quindi, ripubblicate!
- Aggiornate una guida. Capita molto spesso di scrivere di un servizio o di un tool e di ricevere degli ottimi feedback in termini di posizionamento e commenti dei lettori. Poi il tempo passa e la guida diventa prima imprecisa, poi poco aggiornata, e alla fine totalmente inutile. Come i servizi si evolvono, così anche i vostri post che li riguardano; riscrivetene periodicamente le parti obsolete.
- Impacchettate una serie di post. Capita, avendo dopo un po’ di tempo un quadro d’insieme, di accorgersi di avere scritto post legati tra di loro da un ottimo filo conduttore. Ecco quindi che modificandone quanto basta alcune parti iniziali si può creare in pochissimo tempo una serie a tema inedita o una buona pagina di link baiting.
- Rivalutate una vostra posizione. Avete scritto un post argomentando in maniera forte una vostra opinione. Passa del tempo e questa è totalmente cambiata. Nascondiamo tutto sotto al tappeto? Assolutamente no! E’ una buona occasione per riprendere il post e appenderci un “Update:” in cui spiegare il vostro nuovo punto di vista
- Ottimizzate un post già ben posizionato. Qui vi viene in aiuto Google Webmaster Tool (o una buona dose di lavoro manuale). Se notate di trovarvi in una buona posizione per query di ricerca piuttosto importanti per la vostra nicchia, andate a lavorare sui dettagli del post a cui queste puntano: migliorate, espandete, linkate da e verso quei post. E riproponeteli nella loro nuova veste.
- Aumentate la vostra frequenza di pubblicazione settimanale. Se pubblicate fino a tre post a settimana, cominciate a pensare di arrivare al quarto tramite un repost, magari pianificato nel week-end o comunque chiaramente distinto dalla vostra produzione abituale. Può rappresentare una valida alternativa ai “best of the week” che oramai cominciano ad essere abusati.
Come potete vedere non si tratta assolutamente di qualcosa di trascendentale o riservato a pochi. Anzi, come credo tutte le grandi considerazioni sul blogging, è qualcosa di estremamente semplice quanto sottovalutato nella pratica per carenza di tempo o di idee.
D’altra parte lavorare sui vecchi post non è una tecnica di cui abusare. I vostri visitatori più affezionati, quelli che realmente si potrebbero definire “nocciolo duro” del vostro blog potrebbero cominciare risentirsi nel vedersi ancora una volta sotto il naso il post di tre mesi fa.
Cercate quindi di non far pesare un repost
- indicando a chiare lettere il tipo di ripubblicazione (riscrittura totale, update, post in serie) e la data originale, in modo da non generare fraintendimenti o confusioni inutili;
- ripubblicando con criterio solo i post che veramente se lo meritano (Content is King);
- non abusando dei repost come via di fuga al blocco dello scrittore;
Avete mai fatto uso di tecniche di ripubblicazione dei vostri vecchi contenuti?
E se si, con che risultati?
O invece siete soliti guardare al vostro archivio come ad un “male necessario” e per voi il nuovo è sempre meglio?