Perché lavorare oltre i limiti non é affatto una buona idea

Il tempo è tutto ciò che hai

Lavorare meno tempo
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Avere una solida etica nel lavoro non è da tutti.

Soprattutto in periodi non propriamente semplici per i piccoli e medi imprenditori, capire come stia procedendo realmente la propria attività è davvero complesso. Servono nervi saldi e tanta capacità di autocritica.

Così, rimango sempre stupito di come alcuni riescano a sintetizzare la bontà del portare avanti un’attività (in rete, ma non necessariamente) solo sulla base del tempo.

Lavora di più, guadagna di più.
Lavora di più, trova più clienti, guadagna di più.

È davvero così, hem, semplice?
Io credo di no.

Da tempo sono convinto che ci sia qualcosa di meglio. Che, semplicemente, non ci sia nulla di straordinario di chi stringendomi la mano mi annuncia di come abbia fatto le ore piccole di fronte all’ennesimo progetto portato a casa. O di chi vorrebbe quantificarmi una sorta di valore intrinseco in ciò che fa solo di fronte al conteggio delle ore/settimana passate di fronte a un monitor.

Ti rivelerò un segreto.

Passare dieci, dodici ore in ufficio (o in qualunque altro posto tu voglia lavorare da dipendente o da libero professionista) non è necessariamente un indice di qualità di ciò che in quelle ore hai prodotto. Anzi.

Vediamola in ottica prettamente analitica. 🙂

1. Lavorare oltre i limiti aumenta le possibilità di errore

Non sei convinto? Mettiamola giù così. La soglia di attenzione di ogni essere umano è limitata. Per quanto tu possa essere allenato a sobbarcarti di stress e lunghi periodi di lavoro ininterrotto, prima o poi avrai bisogno di staccare la spina. O il tuo corpo lo farà per te.

Continuare a lavorare oltre una certa soglia diventa semplicemente improduttivo. Non c’è ragione di trovarsi (o mettersi in condizione di trovarsi) a lavorare alle tre di mattina al progetto che non abbiamo saputo gestire meglio per poi produrre più errori che lavoro finito.

(quindi)

2. Lavorare oltre i limiti aumenta il tempo richiesto al progetto

Ne consegue che più errori produci, più tutto questo tempo “extra” che pensavi di dedicare ai tuoi clienti, si estende esponenzialmente. Lavori di più, con meno attenzione, producendo meno perché, semplicemente, il tuo corpo e la tua mente sono allo stremo delle loro forze.

(quindi)

3. Lavorare oltre i limiti aumenta il costo per il cliente

Se poi c’è qualcuno a cui dovrai fatturare questo lavoro, hai un nuovo problema. I costi salgono e due sono i casi.

Nel primo, sarai così “scaltro” da ricaricare il tempo extra che hai speso lavorando in maniera improduttiva al tuo cliente (molto poco professionale, dal mio punto di vista). Cliente che pagherà più di quanto avrebbe dovuto se avesse affidato il suo lavoro a un professionista capace di farlo in metà del tempo, magari in orari d’ufficio.

Nel secondo caso, cercherai di assorbire questo costo extra per il cliente lasciando invariata la tua fattura finale. In questo caso, dato che il tuo tempo ha comunque un valore sia che tu voglia riconoscerlo o meno, avrai comunque gettato via qualcosa di prezioso.

Romanticismi

È tutto qui, davvero. Non sto dicendo che per inseguire i proprio obiettivi non si debba impiegare ogni minuto del proprio tempo libero, se lo si desidera davvero.

Solo, che quando lo vuoi fare dovresti essere cosciente di come abbia valore fare ciò per sé, molto meno per altri. Trovo molto romantica l’idea di chi, in piena notte, la lampada inclinata sulla scrivania, lavora alle proprie idee caricandosi di energia posivita.

Un po’ meno, colui che a tarda notte, la terza tazza di caffè che macchia la pila di appunti, cerca di inseguire e concludere l’ennesimo lavoro preso alla rinfusa solo per non essere stato in grado di valutare meglio la situazione.

Hai tutto il tempo di fare le cose bene, rispettando te stesso, il tuo corpo e le persone che ti stanno intorno. Hai tutto il tempo (e il diritto) di lavorare bene, evitando di consumare te stesso e di dover prima o poi arrivare a gettare la spugna.

Domani è la festa dei lavoratori.
Prenditi una pausa, passala insieme alle persone a cui tieni di più, e cerca di capire se il modo in cui lavori è davvero il migliore possibile.

Francesco Gavello

Francesco Gavello

Consulente, formatore e public speaker in Advertising e Web Analytics. Sviluppo strategie di Inbound Marketing per progetti web di grandi dimensioni. Appassionato da sempre di illusionismo, un’arte che ha molto da spartire con il marketing.

3 commenti

  1. Bellissimo articolo Francesco.
    Mi ha fatto riflettere giusto ora che stavo lavorando in un orario in cui la maggior parte delle persone è in relax.
    E’ difficile comunque stabilire un equilibrio adeguato.
    Credo che esista un solo modo: diminuire il numero delle attività e focalizzarsi solo su quelle che hanno maggiore impatto sul proprio business, il resto va tagliato inesorabilmente senza “ma” e “se”.
    Bisogna quindi C
    chairire quindi l’obiettivo principale del proprio lavoro, e viaggiare sulle uniche rotaie che conducono ad esso, senza deviazioni, fermate eccessive e rotatorie varie 😉
    Buon primo maggio a tutti!

  2. Guardi Gavello,
    Le parlo da professionista del Web con otto anni di Blog alle spalle, e alemno 15 di esperienza nel campo del Webmastering e authoring Web.

    Onestamente non mi trova tanto d’accordo con quanto ha scritto: capita di fare le ore piccole per finire un progetto, ma Le posso assicurare che è tutt’altro che improduttivo!
    Aldilà delle scadenze relative agli impegni presi con i clienti, credo che fare le ore piccole, e consegnare al cliente un lavoro nella metà del tempo che si era previsto, renda il cliente quantomeno entusiasta!

    E non creda che i margini di errore aumentino: ci si prende una pausa, si guarda fuori, si ascolta un po’ di musica e, a mente serena, si ricomincia.

    Non demonizziamo, a tutti i costi, il “lavorare troppo”: detto così, il concetto è, giustamente, deleterio. Non lo è analizzando il risultato finale! 😉

    Grazie 🙂

  3. Bella ed interessante disquisizione che fa riflettere. D’accordissimo anche con Emanuele, sul fatto che occorre attenzionare il proprio lavoro a poche circoscritte attività