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Trovare nuovi clienti o farsi trovare?

Un guest post di Luca Panzarella

Foto di Kevin Bhagat su Unsplash

Quello che segue è un guest post di Luca Panzarella, creativo, blogger e un sacco di altre cose che ha avuto l’ottima idea di raccogliere tutta la sua esperienza in materia in un ebook chiamato “Vivere Freelance“. Io l’ho letto. Ed è dannatamente motivante. Buona lettura! 😉

In cerca di clienti? Vecchia storia.

Hai provato tutte le tecniche possibili, eppure la situazione non va granché bene.

Sai qual è il modo migliore per trovare nuovi clienti? Farti trovare.

Detta così sembra facile.
Meglio che cominci a spiegarti cosa intendo dire.

1. Trovare nuovi clienti: cosa

Esiste il cliente che non cerca una persona, ma una competenza.

Uno UX designer.
Un programmatore PHP.
Un social media marketer.

Quello che lui ha in mente è il risultato del lavoro che vuole ottenere, non la persona a cui affidarlo.

Per questo cerca chi può realizzare il lavoro in modo decente, nel più breve tempo possibile, al minor costo possibile.

Ti piace? A me no, ma in certi periodi c’è poco da far gli schizzinosi.
Se vuoi farti trovare da uno come lui basta trovare una definizione del tuo lavoro e comunicarla sempre e ovunque, off e online.

Vuoi diventare un content editor?  Dillo.
Su linkedin, profilo facebook, twitter, durante i pasti, mentre sei fermo per strada al semaforo.

Dillo, dillo, dillo.

Non fermarti finché 9 volte su 10 le persone non ti diranno: “E basta con questa storia!”. A quel punto potrai ritenerti soddisfatto.

Torna a casa e controlla l’email.
Qualcuno ti avrà sicuramente contattato per un lavoro.

2. Trovare nuovi clienti: come

C’è il cliente un po’ più illuminato che privilegia il modo in cui viene fatto un lavoro.

Ha in mente come dev’essere la persona che lavora con lui: creativo, puntuale, preciso, comunicativo, gentile, nerd, simpatico, positivo.
Il budget a disposizione è più alto, poiché una volta che il cliente ritiene di aver trovato la persona giusta, sarebbe una perdita troppo grossa dover cambiare collaboratore.

Se vuoi farti trovare da uno come lui, spostati. Persone così non li trovi sotto casa quando vai a fare la spesa.

Vai ai barcamp più importanti, segui convegni, fai movimento sui social e con un blog. Stringi quante più mani possibili e metti ben in chiaro come ti piace lavorare.

Conosci, conosci, conosci.
Spostati, spostati, spostati.

Più ti sposti, più conosci. Più conosci, più sarà facile incontrare il cliente in cerca di te.

3. Trovare nuovi clienti: perché

C’è un video, fantastico, di Simon Sinek, che in sostanza dice questo:

“Se non sai perché fai le cose, come puoi vendere qualcosa agli altri, essere leale con te stesso e fare in modo che gli altri siano parte di quello che fai. 
Perché se parli di ciò in cui credi attirerai persone che credono in ciò in cui tu credi.
L’obiettivo quindi non è quello di lavorare con gente che ha bisogno di ciò che offri ma con chi crede in ciò in cui tu credi.”

Troppo sdolcinato? Irrealizzabile? Anti-imprenditoriale? Discutibile.

Basti pensare che questo è l’atteggiamento della Apple.
Che sì, vende computer.
Ma anche lettori musicali.
Ma anche cellulari.
Ma anche tablet.

Quando compri qualcosa della mela morsicata, non stai più comprando il singolo prodotto che è in vendita. Stai acquistando la loro visione del mondo.

Ecco perché a qualunque prezzo decidano di lanciare i loro prodotti, sarà sempre troppo poco.

14 commenti

    1. E’ la mia prima lettura del tuo blog, interessante, accattivante e che mi sollecita verso i miei clienti, passati, presenti e futuri.
      La delusione, nel caso, la provo essenzialmente nel leggere le risposte, ovvie, scontate, iper-banali di coloro che mi hanno preceduto.
      A me nascono interrogativi che, non voglio dire siano “intelligenti”, ma certamente un po’ più “professionali” e del tipo: io lo dico, lo ridico; lo scrivo e lo riscrivo, ma le difficoltà di accaparrare un cliente non sono solo divulgative o del modo in cui si dicono/scrivono. Certo che far sorgere la necessità è cosa opportuna, logico, ma spesso, anche gli appassionati “blogger” non rispondono per le mille e più ragioni quasi sempre scontate.
      Oltre la polemica, plaudo all’argomento. Quindi hai ottenuto un altro successo! Complimenti!
      Roberto

  1. Sarò banale, ma mi è piaciuto molto, espone concetti a prima vista scontati, ma se ti fermi a ragionarci non puoi che essere d’accordo con lui e dire che stupido perchè non ci ho pensato prima.

    p.s. vado a dare un occhiata al suo blog.

    Ciao Marco.

  2. la prima parte è una delle tecniche di pnl-ha in mente il risultato non la persona o il mezzo corretto ma solo quello che lui crede sia corretto,

  3. Davvero interessante questo articolo. Non conoscevo Luca, ma faccio i miei più sinceri complimenti.Corro subito al suo blog. Magari trovo qualche idea che mi ispira 😀

  4. bell’articolo, che fa riflettere su come, probabilmente, non è mai abbastanza la self-promotion che si fa ogni giorno! Bravissimo

  5. Articolo breve ma molto interessante. Sono molto daccordo con quanto espresso da Simon Sinek. Infatti non è sempre facile credere e sapere perfettamente cosa facciamo e quale strada stiamo percorrendo … ma avere una focalizzazione precisa di questi punti ci conduce inevitabilmente verso un traguardo soddisfacente ! 😉

  6. “L’obiettivo quindi non è quello di lavorare con gente che ha bisogno di ciò che offri ma con chi crede in ciò in cui tu credi.”
    Sacrosante parole!!!
    Ottimo articolo: un valido spunto da tenere a portata di mano!
    Grazie