La regola del 15/85 (o: di Ritorno al Futuro, marketing e riconoscibilità)

Grande Giove

Sapevi che quest’anno cade il trentennale di Ritorno al Futuro? 🙂

Così, te ne stai lì di fronte al browser, qualche giorno fa sfogliando qualche succoso extra di quello che è a tutti gli effetti uno dei tuoi film preferiti e scopri che, trenta anni dopo, è ancora capace di insegnarti qualcosa. Sul marketing.

Nel libro “We Don’t Need Roads“, Caseen Gaines scrive di come, per creare il contesto più efficace per una Hill Valley del futuro, si siano attenuti scrupolosamente alla “Regola del 15-85”. Un approccio per mantenere familiari – senza sfociare nella parodia a là Jetson – ambienti e oggetti futuribili, donando loro un 85% di riconoscibilità e un 15% di inaspettato, stimolante.

Eccola qui la base di una strategia di marketing vincente. Ipotizzata nel 1985 per costruire, tra le altre cose, una cassetta della posta dall’iconica forma e colore rosso ma dotata di interfaccia digitale. O una mazza da baseball estensibile. O uno skateboard rosa, della Mattel, volante.

Come a dire: reinventa la ruota solo perché puoi farlo, e le persone ti guarderanno spaesate. Proponimi la ruota, una volta ancora uguale a sé stessa e vedrai le stesse persone sbadigliare annoiate.

Ma un giusto equilibrio tra le due parti, quello sì ecco può essere qualcosa di magico.

Tutto ciò si concretizza nel non cercare di essere innovativi a tutti i costi nell’impiegare strumenti e approcci al tuo target ormai riconosciuti. Questi percorsi, queste modalità, ci danno sicurezza. Ci permettono di abbattere la nostra sfera di sicurezza, sapendo cosa succederà da lì a breve. Ma significa anche saper stupire, all’interno di questi binari, delicatamente, con qualcosa che si fissi proprio perché estraeneo – ma complementare e nuovamente utile – all’esperienza che stiamo vivendo.

Nel concreto?

  • Perché la pagina archivio del tuo blog deve necessariamente contenere una sfilza di post l’uno sotto l’altro, senza divisioni ragionate?
  • Perché io, nuovo lettore del tuo blog, devo iniziare a leggere i tuoi articoli navigando a caso dalla tua homepage, senza una pratica selezione per nuovi arrivati del tipo “Inizia da qui?”
  • Perché una volta conclusa l’iscrizione alla tua newsletter – trovandomi nel momento migliore in termini di soddisfazione verso di te – non mi proponi di coinvolgere un ulteriore mio contatto per ottenere un bonus extra?

La lista potrebbe andare avanti a lungo, ma il succo è tutto qui: un buon 85% di riconoscibilità e un 15% di inaspettato, memorabile.

…e se vogliamo, anche per dove stiamo andando noi non c’è mai stato bisogno di strade! 😀

Francesco Gavello

Francesco Gavello

Consulente, formatore e public speaker in Advertising e Web Analytics. Sviluppo strategie di Inbound Marketing per progetti web di grandi dimensioni. Appassionato da sempre di illusionismo, un’arte che ha molto da spartire con il marketing.

2 comments

  1. Come non dare ragione a questa regola, Francesco! Io azzarderei a dire che questa regola vale un po’ su tutto. In amore per esempio. Prova ad abbordare una ragazza in un modo totalmente estraneo da come è abituata e ti ritroverai davanti un muro. Prova a dare un bambino un cibo troppo diverso da quelli che solitamente mangia e lo rifiuterà. L’elenco è infinito ma è così. La familiarità ti permette di fare breccia nelle persone, quel 15% poi ti rende unico e riconoscibile.

    Essendo un pianista, mi ritrovo diverse volte a suonare in ambienti in cui il pubblico non è quello classico da teatro. Magari mi ritrovo a suonare in piazze o aeroporti e non posso suonare Beethoven piuttosto che Rachmanoniff, non ascolterebbe nessuno! Se invece parto con Claudio Baglioni, la folla inizia a radunarsi accanto al pianoforte, e allora un pezzo di Mozart e Beethoven che duri poco si può anche accettare 😉