Esistono solo due tipi di potenziali clienti che puoi inseguire.
I primi li hai probabilmente già intorno.
Sono coloro che in qualche forma apprezzano ciò che fai.
Clienti attuali, lettori del tuo sito, iscritti alla newsletter o fan della tua pagina aziendale su Facebook. Sono persone che, nella loro forma attuale, sono potenzialmente incuriositi dalla tua figura (quando non già tuoi clienti) o inclini a collaborare con te.
Il secondo tipo è composto da …tutti gli altri.
Persone, pure con lo stesso problema da risolvere dei primi, per nulla interessate a ciò che fai.
Clienti forse solo lontanamente potenziali per motivazioni diverse. In alcuni casi per motivazioni che con i risultati centrano poco. Persone che dubitano, in cuor loro, del prodotto o dell’idea. A torto o a ragione, sono tutti da convincere a cambiare brand, prodotto, servizio.
Ora, da professionista, puoi fare due cose.
Rischio calcolato
Puoi inventare complesse strategie per manifestare ai secondi la tua esistenza. Puoi argomentare e controbattere, strappando il prezzo migliore lavorando sotto l’occhio di chi, come detto, non ci crede poi troppo. Investire tempo e energia per convincere coloro che non ci credono che in realtà si sbagliano. Ricordi la storia dei fratelli Wright?
Oppure puoi impiegare il tuo tempo per dare sempre più motivazioni a chi già ti segue, a chi già è tuo cliente, per esserlo a lungo e crescere insieme a te.
Qual è la scelta più lungimirante?
Dimostrare il contrario a un cliente che non vuole o non ha intenzione di cambiare punti di riferimento è un rischio d’impresa bello tosto. Una scelta strategica da ponderare adeguatamente e spesso, semplicemente, controproducente.
Le persone like-minded tendono (come tutte le altre, per il resto) ad aggregarsi. È tutto qui. Ha molto più senso potenziare la tua credibilità verso chi sta già credendo in te piuttosto che convincere uno scettico del contrario. È l’unico modo per parlare di vero passaparola. Quello in grado di fare la differenza.
Bell’articolo e considerazioni condivisibili. Ma solo se il bacino di utenza di chi già ti segue è ampio. Se, al contrario, hai pochi ‘followers’ non ti rimane che convincere quelli che… non sono interessati a quel che fai. E la maggior parte di coloro che ti stanno leggendo, si colloca in questa categoria…