Fare un sola cosa bene è difficilissimo.
È difficile perché tutti conosciamo quell’euforia che si prova nel lanciare un nuovo progetto. Quanto tutto va bene. Quando si scruta l’orizzonte e sembra un grande Far West da conquistare. Si predispongono i tasselli e si fanno grandi progetti.
Poi il tempo passa e quando le cose si fanno più dure siamo tentati di abbandonare.
Di passare ad altro.
A qualcosa che sappia ancora di nuovo.
Per ritrovare quell’euforia.
E così via, all’infinito.
Spesso si sente parlare di “corsisti seriali”, riferendosi a chi preferisce seguire un nuovo corso ancora piuttosto che fermarsi e mettere in pratica quanto appreso nel precedente. Scontrandosi finalmente con la realtà. La dinamica è la stessa. Seduti in aula sembra tutto semplice, cristallino, a portata di mano e fortemente remunerativo. Non vediamo l’ora di iniziare. Sino a quando non iniziamo.
Allo stesso modo capita, soprattutto, quando si è liberi professionisti.
Quante più idee si hanno, più si rischia di fare tutto, male e per breve tempo.
Fare un sola cosa bene è difficilissimo, dicevo.
Perché prima o poi l’euforia viene meno ed è lì che inizia la vera sfida.
Il tuo articolo, in modo semplice ma non banale, pone l’attenzione su un aspetto che sta diventando il limite più diffuso ma meno considerato oggi : concentrarsi su una sola attività dall’inizio alla fine e non lasciare “sospesi” a metà.
Quando è il momento di passare dal “dire/apprendere/pensare” al “fare/azione/realizzare” succede qualcosa per cui la maggior parte delle persone preferisce lasciare le cose come sono, perdere entusiasmo,rivedere gli aspetti positivi del progetto ..ecc.
Il Cambiamento presuppone Azione e l’abbandono della famosa “zona comfort” di cui si possono trovare infinite disquisizioni sul web.
Concentrarsi su una cosa e farla bene fino in fondo senza perdere l’entusiasmo : ecco la vera sfida ! Crederci.
Grazie Francesco per averlo ricordato.
E’ difficile, ma penso sia la via migliore. Riuscire realmente a specializzarsi in un ambito puo’ fare la differenza, sopratutto nei confronti di chi sa fare tante cose ma in maniera un po’ superficiale.
La novità ci da un fuoco iniziale, che può spegnersi se non alimentato continuamente.
A me questa situazione capita spesso quando leggo un libro. Se non è abbastanza interessante, ne comincio un altro che spero lo sia di più. Fatto è che poi mi ritrovo a leggere in contemporanea 4 o 5 libri 🙂 .
Forse le strade da prendere sono due. Innanzi tutto dedicarsi a cose che interessano veramente. Considerando però che non sempre siamo così fortunati, trovare allora dentro di sè la determinazione necessaria per completarle. Una alla volta.
E’ proprio vero Francesco, essere costanti è la cosa più difficile da mettere in pratica. In qualunque settore. Abbandoniamo troppo spesso i nostri obiettivi perchè la strada ci sembra troppo lunga, ma è solo facendo un passo alla volta che possiamo arrivare a destinazione
Verissimo. La costanza è una delle cose che vedo più difficili da raggiungere. Se non si demorde mai, e ci si rialza ad ogni “sconfitta”, gli obiettivi si raggiungono!
E’ proprio vero, quando si hanno tante idee si ha sempre la tentazione di tramutarle in un nuovo progetto, ma o si hanno le spalle coperte e si può anche rischiare di fallire in alcuni nostri progetti, oppure la cosa migliore è iniziare, fare funzionare la nostra idea, crearsi un pò di solidità, trarne delle conclusioni e solo successivamente valutare se iniziare qualcosa di nuovo.