Non sparate sui guest post

Alla fine è successo

Usare i Guest Post per una strategia SEO
iStock.com/inkret

Era prevedibile?
Era prevedibile.

Chissà se lo sapeva, Matt Cutts, che stava per scatenare l’inferno. Nel suo ultimo articolo il buon Matt si scaglia contro …i guest post. Il succo? “Non ci sono più mezze misure. Se stai usando guest post per ottenere link di qualità nel 2014, dovresti smetterla.”

Davvero?

Non che la cosa cadesse giù da Marte. È da ottobre 2012 che un video alla volta – precisamente qui, qui, qui e qui – Google sta stringendo il cerchio attorno a una tattica sempre più associata a scarsa qualità e palesi tentativi di forzatura dell’algoritmo.

E ha anche ragione.

Dai, ammettiamolo, quante richieste riceve mensilmente un buon blog circa la volontà da parte di presunti marketer di pubblicare un articolo “completamente originale” su un “tema di qualità a scelta” in cambio di un paio di link dofollow in posizioni rilevanti del contenuto?

Io ho perso il conto.

Quante volte tutto ciò si concretizza in contenuto di reale qualità per il blog che il guest post lo ospita? Poche. Pochissime.

Dello scrivere buoni guest post abbiamo parlato più volte. Di come farselo accettare. Di come dargli un buon seguito. Non sarà che oggi cambia tutto?

Fuggite, sciocchi

La notizia, dicevo, ha fatto il giro della rete in meno di ventiquattr’ore, ha spaventato o irritato un po’ tutti, è tornata alla fonte e ha ottenuto una mezza smentita. Che smentita poi non è ma va a rimarcare un concetto inizialmente passato sotto tono.

Il punto non è se i guest post siano mezzi validi per una strategia di promozione. Lo sono. Il problema è dato dalla qualità intrinseca che molti guest post semplicemente non hanno, così desiderosi di portare a casa un link e dimenticarsi in fretta dell’interlocutore. Quello che manca spesso è una vera e propria volontà di creare relazioni con blogger di qualità, così mirati a scaricare nella casella di posta l’ennesima bozza creata alla meno peggio.

Personalmente, a me questo tipi di annunci piacciono parecchio. 🙂

Sul serio. Perché aiutano a tenere lontano tutti i marketer improvvisati con i quali devi spesso arrivare a giustificare il rifiuto di cinque o sei paragrafi infilati a caso in un editor di testo dall’altro lato chiamati impropriamente “guest post di qualità”.

Guest post = Spam?

Il guest blogging in sé non ha affatto perso valore. Il valore di un’attività di guest blogging non cresce né diminuisce. Là fuori (e su questo blog) ci sono migliaia di esempi di autori di qualità che scelgono di promuovere la propria immagine su altri siti. Lo fanno con lungimiranza, capendo l’efficacia di uno scambio su un piano più ampio di quello di voler soddisfare a tutti i costi Google.

Imposta delle precise linee guida, mettiti quanto più spesso nei panni di ciascuno dei tuoi lettori e cerca di fornirgli la migliore esperienza possibile. Che i guest post arrivino o no, funzionerà. Sempre.

Hai mai usato guest post sul tuo blog?
Con quali risultati?

Qualcos’altro da leggere

Francesco Gavello

Francesco Gavello

Consulente, formatore e public speaker in Advertising e Web Analytics. Sviluppo strategie di Inbound Marketing per progetti web di grandi dimensioni. Appassionato da sempre di illusionismo, un’arte che ha molto da spartire con il marketing.