Sono dappertutto.
Ti inseguono nei momenti meno opportuni.
Ti assalgono mentre premi il tasto sbagliato sul telecomando. Compra compra, chiama adesso!
Nel mio caso sono la tortura ricorrente in palestra, tra un canale musicale e l’altro.
Sono le pubblicità.
Quelle orride pubblicità di seconda mano delle TV locali.
Quei 60-190 secondi di puro imbarazzo in cui un improvvisato (o forse no) marketer prova a venderti di tutto: dai coltelli che tagliano anche il tavolo agli sbucciapatate a doppio senso.
Eppure, anche in questi piccoli capolavori di comunicazione svogliata e piena di cliché, c’è qualcosa che possiamo imparare per promuovere al meglio il nostro blog.
Ecco cinque importanti lezioni derivate dalle pessime pubblicità delle TV locali. 😀
1. Rinforza il messaggio
Dirlo una sola volta non basta più. Il tuo messaggio ha bisogno di essere rimarcato più e più volte, non necessariamente in modi così diversi tra loro. Persino per i brand più conosciuti fatichiamo a ricordare i messaggi a cui siamo stati sottoposti nell’arco di una semplice giornata.
Con molta probabilità i tuoi lettori non hanno mai letto davvero tutto il tuo blog. Rimarcare ancora una volta quei messaggi per te chiave non potrà farti che bene.
2. Frammenta
Le pubblicità davvero pessime sanno di esserlo. Non danno per scontato che l’utente le guardi per intero. Così, lo stesso messaggio viene reiterato in più forme e da più punti di vista, in un vortice infinito di messaggi, numeri, spunti di riflessione.
Non c’è bisogno di guardarle per intero. Prendi una decina di secondi sul minuto e mezzo totali e avrai tutti i dati che ti servono. Allo stesso modo, non scrivere imponendo al lettore di leggerti dall’inizio alla fine: separa, dividi, rendi autonomi più concetti portanti all’interno del tuo post.
Fai in modo che possa iniziare a leggerti a qualunque altezza del tuo articolo, riuscendo comunque a seguirti nel discorso. E in senso più ampio, rendi ogni tuo articolo sufficientemente autonomo nel tuo archivio da non richiedere letture pregresse che molto probabilmente non avrò voglia di intraprendere.
3. Sfrutta bene l’attenzione
L’attenzione è un bene limitato e di questi tempi ce n’è sempre meno. Nessuno vuole davvero vedere un’altra di quelle orride pubblicità di seconda mano, per cui ogni istante è prezioso. È necessario coinvolgere l’utente, se non con effetti speciali, perlomeno con qualcosa che periodicamente chieda “solo altri cinque secondi di attenzione, ti prego”.
È un equilibrio sottile. Padroneggiare l’attenzione che chiedi all’utente significa alternare brevi post a più lunghe riflessioni. Semplici domande a articoli ben più profondi. E anche all’interno del singolo articolo, non dare per scontato di avere tutta la mia attenzione. Hai cinque, dieci secondi al massimo: sfruttali bene e convincimi a restare.
4. Usa testimonianze
Giocano sporco, è vero. Personaggi stereotipati e creati con lo stampino: l’imprenditore, la massaia, la giovane donna in carriera. Tutti a prodigarsi del prodigioso pelapatate a doppio senso. Di come gli abbia cambiato la vita. Capirai.
Resta il fatto che le testimonianze sono uno delle armi più potenti a tua disposizione. Accidenti, sono la riprova sociale più intuitiva, quando scritte bene, per proseguire quella fragile “catena della fiducia”.
Quand’è l’ultima volta che hai chiesto a un tuo lettore o cliente di lasciare un paio di righe sulla tua professionalità, così da inserire questa riprova nella tua pagina Chi Sono o Contatti?
5. Sii personale
Ci provano, quelle pubblicità, facendo un’operazione molto semplice:
- identificano un problema
- ti spiegano perché quel problema ce l’abbia proprio tu
- ti forniscono la loro soluzione
Non serve parlare per massimi sistemi. Non serve rimanere generici per colpire tutti. Identifica una necessità nel tuo lettore per il post che stai scrivendo e spiegagli perché pensi di essere in grado di aiutarlo.
È tutto qui, davvero.
Pubblicità!
Quale di questi punti stai già mettendo in pratica nei tuoi articoli?
Articolo interessante, molto bravo.
Buon lavoro.
Eccellente, ho persino postato il link in giro
Huhau, sbucciapatate a doppio senso, sei un genio!
Grazie Francesco, quest’articolo mi ha ispirato un sacco. Devo farti i miei complimenti, hai attirato la mia attenzione dall’inizio alla fine dell’articolo! 😉