Minuti di attenzione: una nuova (e decisamente più utile) metrica?

Non solo pageviews

Tracciare attenzione utenti Google Analytics
upworthy.com

La moneta di questi tempi è l’attenzione.
Ottieni attenzione e tutto il resto non sarà un problema.

Ne parlavamo qualche tempo fa, citando l’effetto Firefly.

Capire che tipo di attenzione ottieni dai tuoi lettori è complesso e passa dal disporre di un buon sistema di tracciamento. Purtroppo, il piccolo dettaglio è che con le statistiche puoi dopo tutto provare ogni cosa e analizzare i dati di traffico richiede un distacco che non sempre si possiede.

Cosa più importante, pageviews e tempo di permanenza sulla pagina non sono affatto metriche che raccontano quanta attenzione c’è sul tuo sito. Ok, diciamocelo apertamente: le pagine viste sono un traguardo solo quando vendi spazi pubblicitari. In tutti gli altri casi sono solo un riflesso, decisamente sfocato, di un qualche effettivo ritorno economico.

Generare un sacco di traffico non equivale a guadagnare un sacco di soldi.

Inoltre, il tempo di permanenza sulla pagina non è una metrica così precisa quanto potresti credere. Quante tab hai aperte sul tuo browser in questo preciso istante? Quante di esse riprenderai in mano, continuando a navigare terminata la lettura di questo articolo? Quante tab chiuderai del tutto?

Il tempo di permanenza, in quest’ottica, è decisamente fuorviante.

Così, appare decisamente interessante la scelta di Upworthy di dirigere lo sguardo verso un tipo di metriche complementari, chiamato semplicemente “Attention Minutes”. Minuti di attenzione. Effettivi. Un modo per calcolare ciò che gli utenti ritengano davvero interessante sul sito, al di là del mero numero di pagine cliccate.

Come dicevo, è l’attenzione la moneta di scambio dei nostri giorni. Le pageviews sono, beh, la migliore approssimazione disponibile per cercare di comprenderla almeno in maniera grossolana.

Cos’ha scoperto lo staff di Upworty?

  • I siti referenti hanno il loro peso. Maggiori i “minuti di attenzione” a seconda del referral considerato. Facebook, nel loro specifico caso riesce a generare la maggior quantità di attenzione a prescindere dal numero di accessi.
  • Le persone più attente sono quelle che condividono di più. Inoltre, esiste uno zoccolo duro di persone che condividono a pelle un contenuto, senza investire in letture approfondite.
  • La lunghezza ideale di un post non esiste. Formati brevi o lunghi post pilastro hanno le stesse, identiche potenzialità.

L’approccio è molto interessante. Analytics, in tutta la sua complessità, probabilmente già offre più di uno spunto per iniziare a riflettere in questa direzione. 😛

Commenti, condivisioni, scroll sulla pagina, attività del mouse, velocità di ritorno in homepage. Non sarebbe fantastico poter iniziare a interpretare insieme tutti questi dati sotto a un cappello globale, chiamato semplicemente …attenzione?

Francesco Gavello

Francesco Gavello

Consulente, formatore e public speaker in Advertising e Web Analytics. Sviluppo strategie di Inbound Marketing per progetti web di grandi dimensioni. Appassionato da sempre di illusionismo, un’arte che ha molto da spartire con il marketing.