In tutta la nicchia del freelancing e in senso più ampio del miglioramento personale esistono due tipi di libri.
Quelli pieni fino all’orlo di consigli, azioni da compiere, liste da stilare. Di numeri e concetti e riferimenti operativi. Spesso hanno titoli altisonanti e decisamente chiari e infinite recensioni positive che decantano le lodi del tomo “finalmente utile”. O qualcosa di simile.
E poi ci sono quelli che, sempre sugli stessi temi raccontano una storia. Spesso molto personale. Che guardano il problema con un occhio diverso. Spesso hanno decisamente meno pagine. E non cercano di racchiudere in un elenco finito di azioni “La Soluzione” ma che, pagina dopo pagina, rivelano il loro obiettivo: farti percepire l’estrema importanza di una sola, una azione chiave che devi compiere davvero se vuoi cambiare le cose.
Difficilmente i secondi hanno recensioni così positive. Spesso la critica è polarizzata, divisa tra: “ha cambiato il mio modo di vedere il problema” e “banale, non l’ho capito”. Oppure: “poco pratico”. O ancora: “già letto altrove gli stessi concetti”.
Dove il primo tipo di libri automaticamente piace, il secondo sprona continuamente a agire. Incessabile nel richiedere l’azione, capitolo dopo capitolo. Perché talvolta la soluzione è sotto i nostri occhi, ma non percepiamo l’importanza di coglierla.
Quale dei due libri vorresti scrivere?