Perché i dati che stai leggendo in Google Analytics sono (probabilmente) sbagliati

Già, già

Perché le Viste in Google Analytics sono importanti?
@enotmaks/Depositphotos.com

Google Analytics è uno strumento… sottovalutato.
Sul serio.

Data la sua bassa soglia d’ingresso, per molti Analytics altro non è che uno strumento in cui raccogliere con pochi clic dati di traffico di un sito, sicuri e inoppugnabili. E su cui tornare periodicamente per trarre ispirazioni utili al successo della propria attività.

Cosa che, capiamoci, è sicuramente vera.
Solo, si trascurano le impostazioni.

Un po’ come nei tanti altri servizi di Google – dove il setup dello strumento non modifica la qualità dei dati – spesso non si scende nel vero cuore di Google Analytics.

Ecco, in Analytics non è affatto così.
Il setup dello strumento è tutto.

Uno degli aspetti la cui potenza viene percepita meno sono le Viste. Oggi voglio raccontarti un semplice ragionamento che spesso uso insieme ai miei clienti. Tra qualche riga non guarderai più alle Viste allo stesso modo.

Il contesto

Nella web analysis, il contesto è tutto.
E spesso ce ne dimentichiamo.

Siamo abituati a installare il codice di Analytics sul nostro sito, aspettando che si accumulino dati di traffico per poi chiederci:

  • Come posso diminuire la frequenza di rimbalzo?
  • Come posso aumentare il tasso di conversione dell’e-commerce?
  • Come posso aumentare la durata media della visita?

E così via.

Ottime domande, che tuttavia non tengono conto del problema di fondo. Un problema su cui è necessario intervenire prima di mettere in atto qualunque strategia di perfezionamento basata sui dati.

Perché?
Facciamo un passo indietro.

Google Analytics, al suo primo setup, presenta tre livelli. Nell’Account viene creata una Proprietà (corrispondente al sito che vuoi monitorare) e all’interno di questa Proprietà viene creata una Vista, che racchiude tutto il set di report che siamo abituati a leggere ogni giorno.

La Vista raccoglie tutto il traffico, su tutte le pagine del sito in cui è presente il codice, di tutti gli utenti in ingresso, da ogni parte del mondo.

Ora.
Rileggi la frase qui sopra tenendo a mente la domanda: “Chi è il tuo cliente ideale?”

Se la risposta è “Tutte le persone al mondo!” (non è una buona risposta) allora puoi iniziare a perfezionare la frequenza di rimbalzo, la durata media della vista e così via.

Se invece, molto più razionalmente, conosci il tuo cliente e il tuo cliente è decisamente specifico, devi fare un passo indietro.

La media dei dati

In buona sostanza, la Vista che viene creata automaticamente in Analytics quando decidiamo di tracciare un nuovo sito è la media di tutti gli accessi al dominio. Questi dati, in quanto media di tutti gli accessi, non rappresentano realmente l’efficacia del tuo sito.

Immagina di gestire un sito di arredamento in tre lingue, italiano, inglese e tedesco, ciascuno in una sua relativa cartella “/it”, “/en” e “de” sotto al dominio principale. Semplicemente installare un singolo codice di Analytics su tutte le pagine in tutte le lingue non ti darà la precisione necessaria a interpretare il contesto specifico di utenti che parlano italiano, inglese o tedesco.

Ancora, potresti avere un sito nella sola lingua inglese che si rivolge a diverse parti del mondo. Una sola Vista, non filtrata, semplicemente non sarà in grado di fornirti i dati di cui hai bisogno per intervenire su un pubblico di utenti dagli Stati Uniti o dal Canada.

Viste filtrate

Per questo ci vengono in aiuto le Viste. In particolare le Viste filtrate. In Google Analytics è possibile creare sino a 25 Viste per singola Proprietà (dominio) tracciato. Ogni Vista può poi essere filtrata tramite una serie di regole, per permetterci di ottenere dati più precisi circa il target che stiamo valutando.

Alcuni filtri tra i più utili prevedono:

  • Sottocartelle
  • Lingua
  • Traffico proveniente da un tipo di campagna
  • Traffico proveniente da un social media

Un filtro applicato su una Vista non è retroattivo e una volta applicato è definitivo. Ovvero, ogni dato non raccolto (anche a causa di un errore nel setup di una nuova Vista) è perso per sempre. Per questo, è sempre necessario organizzare le proprie Viste in:

  • Una Vista Principale (non filtrata)
  • Una Vista di test
  • Una o più Viste aggiuntive, filtrate

Mantenere sempre una Vista Principale (in inglese spesso il termine è Master View) non filtrata è fondamentale per non perdere alcun dato di traffico. Un’ulteriore Vista di test sarà poi l’ideale per mettere a prova la bontà di un nuovo filtro, per poi renderlo attivo solo quando certi dell’efficacia in un’ennesima Vista filtrata definitiva.

Il contesto e le buone domande

Se non stai usando le Viste filtrate per leggere i tuoi dati di traffico in Google Analytics, ciò che oggi trovi anche solo nel classico report che contiene la Panoramica di traffico è, alla meno peggio, estremamente impreciso. Maggiore la complessità del tuo sito – pensa solo a sezioni editoriali che convivono con sezioni commerciali o di supporto – maggiore è necessario l’uso di Viste.

Molto, molto prima di chiedersi “Hey, come diminuisco la frequenza di rimbalzo?”.

Francesco Gavello

Francesco Gavello

Consulente, formatore e public speaker in Advertising e Web Analytics. Sviluppo strategie di Inbound Marketing per progetti web di grandi dimensioni. Appassionato da sempre di illusionismo, un’arte che ha molto da spartire con il marketing.