Ottimizzare il tempo, scrivere contenuti migliori: ciò che funziona (per me)

Cavalcare il tempo

Come ottimizzare le ispirazioni per il proprio blog

Più o meno da sempre sono alla ricerca di metodi per ottimizzare il mio tempo. Per me spesso è un viaggio in treno o in taxi. Per alcuni potrebbe essere una trasferta in auto di tanto in tanto o un viaggio in metropolitana ogni mattina.

Difficilmente abbiamo il tempo e lo spazio mentale per costruire un post tutto in una volta.

Il mito del blogger, con la sua lampada che lo illumina a fine giornata, proiettando lunghe ombre su paesaggi intravisti alla finestra, intento a produrre contenuti come se non ci fosse un domani, semplicemente… non è mai esistito.

Come nella regola dell’80/20, fatto 100 l’impegno per produrre un articolo, l’80% genera il 20% del risultato e – viceversa – il 20% degli sforzi producono l’80% del risultato. Mica male, no?

La realtà è che i contenuti migliori non sono mai prodotti tutti in una volta, ma concepiti e abbozzati in più riprese. Solo alla fine, quando tutto è pronto, vengono assemblati e rifiniti negli ultimi dettagli, per essere importati in WordPress e pubblicati.

Ecco ciò che ho imparato sull’essere (e rimanere) incredibilmente produttivo anche quando il tempo è – accidenti – sempre meno.

Mappe mentali

Non mi stancherò mai di ripetere l’enorme importanza delle mappe mentali nel definire rapidamente la bozza di un nuovo contenuto.

Perché? Perché per me sono qualcosa che funziona alla grande. Non mi pesano mentalmente – primo enorme vantaggio – e nel giro di un paio di minuti posso isolarmi dal mondo esterno – utile in ogni contesto – e delineare la struttura di un post. Semplicemente fantastico.

Applicazioni note

Sul tuo smartphone o tablet hai già un’applicazione Note, nativa per il tuo dispositivo. Se sei un utente Apple, hai quest’applicazione disponibile anche in Mac OS, sempre allineata con la sua controparte iOS. Usala.

Quando mi trovo a un evento o semplicemente ho bisogno di appuntare un’idea, tutta da approfondire, per un nuovo contenuto, non faccio altro che creare una nuova nota con una serie di domande e parole chiave di riferimento. Per chi apprezza questo tipo di tool rispetto alle mappe mentali, Evernote è una certezza, sempre per via della sua disponibilità in versione web o app.

L’aspetto chiave, quale sia il tuo strumento, è la condivisione delle note tra più dispositivi. E così semplice che… hey, quand’è stata l’ultima volta che hai appuntato un’idea con l’applicazione Note del tuo cellulare?

Registrazioni audio

Le note audio per alcuni suonano molto… retrò.
Eppure, talvolta una nota audio è tutto ciò che serve.

Talvolta è molto più semplice lasciar scorrere il proprio flusso di pensieri registrando spunti, da riascoltare in seguito, rispetto al gestire una piccola mappa mentale o una serie di note. Personalmente trovo questa strada utilissima quando ho bisogno di descrivere (a me stesso) il feeling di una serie di contenuti o lasciarmi guidare dal flusso di coscienza per produrre decine di idee (più o meno pessime) estrapolando poi solo quanto di davvero buono era presente.

Per chi ha paura di apparire ridicolo dettando al cellulare: esistono gli auricolari con microfono. 😛

Block notes

Carta e penna, per certi versi, non saranno mai sostituiti da nessuna app o trovata tecnologica. C’è bisogno di dirlo?

Porta sempre con te un taccuino. Sul serio.

…e quando non puoi scrivere?

Ottimizzare il proprio tempo significa alla fin fine recuperare ogni prezioso momento della giornata – o tempo morto che non possiamo spendere altrimenti – per fissare alcune prime idee idee su cui tornare con tutta calma.

Persino quando non puoi scrivere, è possibile sviluppare un’abilità mentale utilissima: visualizzare un contenuto prima di scriverlo.

Non andare per il sottile

Il punto chiave è non andare troppo per il sottile. Non stai producendo qualcosa di definitivo. Men che meno avrai il desiderio di farlo leggere, vedere o ascoltare a qualcun altro che non te stesso.

Stai invece puntando a fissare quel prezioso 20% iniziale. Al resto penserai con calma, di fronte a un desktop.

Adottare un codice per i segnaposto (link, immagini, citazioni, approfondimenti necessari) è utile e permette di rimanere coerenti qualora sviluppassimo note con metodi diversi. E, di nuovo visivamente, renderà piuttosto comodo completare ciò che manca in un secondo passaggio.

La soluzione migliore? È quella che ti permette di fissare un’idea in pochi secondi, senza troppi fronzoli. Se l’app che usi per prendere note impiega dieci secondi a caricarsi e altri dieci per permetterti di iniziare a scrivere in un nuovo documento, stai sprecando tempo.

Da utente Apple apprezzo molto la condivizione nativa, dicevo, dei dati di molte app tra più dispositivi e Mac OS stesso. Ma il mondo Windows e Android non è da meno. Probabilmente hai già tutto ciò che serve sulla tua scrivania, in questo esatto momento.

Applicazioni pensate bene possono aiutare. Sono un grande fan di Mindnode, da anni, proprio per il suo essere essenziale. Pochi fronzoli, rapidità di apertura, salvataggi condivisi e tante opzioni di esportazione. È tutto qui.

Sai di cosa scrivere?

Scrivere, come azione in sé, è banale.
Sapere cosa scrivere è molto più complesso.

Una volta presa la mano, scoprirai di ritrovarti alla fine di ogni settimana con decine di nuovi spunti da trasformare in post. Idee che avevi anche prima (probabilmente) ma che sfuggivano nel turbinio di una normale giornata lavorativa.

PS: Questo post? È stato scritto – beh, perlomeno quel 20% di cui parlavo – in treno, tra le colline toscane, in viaggio tra Roma e Torino. 🙂

Francesco Gavello

Francesco Gavello

Consulente, formatore e public speaker in Advertising e Web Analytics. Sviluppo strategie di Inbound Marketing per progetti web di grandi dimensioni. Appassionato da sempre di illusionismo, un’arte che ha molto da spartire con il marketing.

2 commenti

  1. Ciao Francesco,
    io la prima bozza la butto giù d’un sol fiato, poi tra ricerche e integrazioni è capace che ci impieghi anche diverse ore; ovviamente dipende anche dal tipo di blog!
    Un saluto,
    Mirko

  2. Interessante articolo ricco di tanti spunti, primo tra tutti l’uso delle mappe mentali che ritengo determinante unito alla tecnica P.O.R.C.O. di Beppe Svergini. Anche se la tecnologia è utilissima per metterli in pratica concordo con te che la cara vecchia carta e penna sia imbattibile.