…pianifica di fallire.
È una di quelle slide che in un modo o nell’altro trovano sempre spazio in una mia presentazione. E succede, quando ci si trova davanti a una riflessione di cotanta disarmante semplicità, che l’interlocutore pensi “oh beh, ma io ho so già pianificare, figuriamoci”.
E poi il disastro.
Così, oggi ti voglio raccontare quelli che sono cinque aspetti che – a mio personalissimo parere – tornano continuamente a fare capolino pochi istanti prima del fallimento. Quegli aspetti che, stranamente, ci si era proprio dimenticati di pianificare. 🙂
Hai un blog?
Stai per lanciare un iniziativa sul web?
Hai lavorato a un lungo a un eccellente prodotto e ora devi solo farlo vedere agli altri?
Fallisci nel pianificare se…
1. Non dai valore alla promozione
È assurdo pensare come stia al primo posto. Eppure un chiaro segno di poca lungimiranza è scoprire che di budget per la promozione semplicemente non c’è nè. Arriva dopo (ovvero, non c’è n’è). O se c’è, vale tanto quanto una pizza – margherita, economica – al giorno.
Se il valore che dai alla promozione dei tuoi sforzi non è quantificabile precisamente in moneta sonante ma assomiglia più a uno scambio di favori o a un “utile extra”, o lo stai facendo male o ti hanno fregato.
2. Ti leghi a un singolo sviluppatore
Numero due, lo sviluppatore che non c’è più. Non per colpa sua. Magari hai coinvolto un ottimo professionista che nel tempo è cresciuto, ha sondato altri lidi e a un certo punto semplicemente ha abbandonato il progetto.
E ti ritrovi con una bomba a orologeria fatta di software che invecchia, falle di sicurezza sempre più pericolose e sempre meno capacità di adattarsi a un contesto che cambia.
Se hai un solo sviluppatore che si occupa del tuo progetto e da quel progetto dipende gran parte del tuo business, o lo ricopri d’oro e lo tieni quanto più stretto a te possibile, o conviene che inizi a formare un padawan che lo succeda alla virtuale dipartita.
3. Non analizzi i tuoi dati di traffico
Andare online è solo il primo passo. È come poggiare il piede sulla linea di partenza della maratona per cui ti sei allenato per mesi con i muscoli al loro pieno potenziale, ben idratato e rifocillato. Tutto il resto inizia qui.
Eppure, ti ritrovi a prendere in mano progetti dove le statistiche sono cose di cui non si parla. Dove Google Analytics non è stato installato perché – giuro – rallentava il sistema e allora no, occhio non vede cuore non duole. Dove alla domanda “raccontami com’è fatto il tuo visitatore tipo, oggi” cascano tutti dalle nuvole o abbozzano che sì, qualcosina lo sanno ma gli obiettivi prima erano altri (?).
Se non sai con precisione a cosa sta servendo il tuo sito web o non ti serve il tuo sito web o dovresti iniziare a prendere in mano la questione prima ancora di finire di leggere questa pagina.
4. Non curi la sicurezza del sistema
Il tema sicurezza mi ha sempre affascinato. È uno di quei discorsi che quando li affronti, in tempi non sospetti, non sono in grado di intimorire nessuno. Non abbiamo backup? Ci pensiamo il prossimo trimestre. Il CMS non è aggiornato da sei mesi? Nella prossima riunione potremmo valutare di coinvolgere qualcuno che ci faccia un preventivo e poi parlandone con il capo vediamo, ché lui è molto impegnato.
E poi succede.
Succede che una mattina apri il sito e non trovi più il sito. O ti chiama il provider lamentandosi di quel paio di migliaio di email che hai spedito stanotte a mezzo mondo e di cui il mezzo mondo si è un po’ risentito.
E allora sì che la sicurezza diventa un tema interessante. Solo che è tardi, e per rimediare passano giorni, cresce il budget e naturalmente si perdono guadagni e credibilità.
Se non hai un Piano B, male. Se hai un Piano B, male lo stesso.
Il piano G, punta sempre al piano G.
5. Non indossi i panni del cliente
E alla fine, mettersi nei panni altrui. La cosa in assoluto più difficile per chi fallisce nel pianificare e che riassume il perché di molte iniziative inconcludenti, fallaci, fuorvianti o semplicemente fuori posto, là fuori.
Non importa chi sei o cosa credi di essere.
Sei chi il cliente crede tu sia.
E in questo senso, sapere perfettamente chi siamo per i nostri clienti, cosa rappresentiamo, quali valori incarniamo e perché rimaniamo nella loro sfera di interesse è fondamentale. Non è solo più visione globale sulla propria nicchia, è proprio capire come smettere i panni del brand e portarsi dietro la spalla di un potenziale contatto.
Se non l’hai mai fatto, nessuno te lo può insegnare.
È questione di allenamento e tanta umiltà. Ci si prova.
A te la parola
In quale “fallimento tipo” ti ritrovi? 😛
Personalmente, con il quarto e quinto tipo mi ci sono scontrato più volte.
Per fortuna, c’è sempre spazio per fallire meglio. 😀