Può sembrare immediato per chi gestisce un blog ormai da diverso tempo, ma scrivere contenuti pertinenti per il web non è affatto così semplice quanto sembra.
A dirla tutta, è forse Il Problema che più spesso risconto tra i miei clienti.
“Come riempio questa pagina?”
“Di cosa dovrei scrivere nel Chi Sono?”
“Ma nella pagina Il Progetto cosa ci mettiamo?”
E così via.
Nota bene. Questo tipo di impaccio niente a che vedere con la qualità del prodotto promosso, l’idea di fondo o il concetto in sè che si cerca di esprimere. Il materiale, idealmente, c’è. È solo che ci si riduce a dire poco, male e senza infondere ai propri contenuti quella marcia in più.
Oggi ti presento cinque domande che fanno la differenza. 🙂
1. Qual è il contesto?
Molti contenuti mancano di contesto. Tutto qui. Danno troppo per scontato e danno per scontato in particolare che io abbia avuto modo di leggere in lungo e in largo il sito in cui mi trovo.
Se manca un contesto iniziale -una storia, magari- mi sarà estremamente più difficile capire dove vuoi andare a parare. Focalizza il contesto all’interno del quale il tuo contenuto dovrà vivere e io, lettore, te ne sarò grato.
2. Perché gli dovrebbe interessare?
Molti contenuti in rete semplicemente non esisterebbero se i loro autori avessero appeso al fondo di ogni frase un meraviglioso “Perché?”. Da lettori, siamo estremamente diffidenti verso proclami & assunti, non è vero? Più o meno coscientemente dubiteremo di ogni messaggio non sia adeguatamente motivato in termini di vantaggio per chi legge.
Vagliare ogni paragrafo appendendoci al fondo un bel “Perché di tutto questo gliene dovrebbe importare?” è un altro esercizio estremamente utile.
3. Cosa gli sto chiedendo di fare?
Terrore & raccapriccio per il blocco monolitico di testo che non va da nessuna parte. Parole su parole. Concetti più o meno ramificati tra loro per non dire …niente. Per arrivare al punto di partenza, il vantaggio per il lettore perso nel tentativo di allungare la minestra.
Focalizza con molta precisione qual è l’unica azione utile che da quel testo dovrebbe scaturire.
Poi, lavora intorno ad essa.
4. Quali motivazioni all’azione sto portando?
Più efficace ancora valutare in prima battuta le motivazioni (i dati) che dovrebbero sorreggere il tuo contenuto. Da lettore, siamo spesso sommersi di proclami sontuosi e di chiamate all’azione che sotto sotto recitano “Eddai, fidati una buona volta!”.
Ma quel che voglio, da lettore, sono numeri, percentuali, testimonial. Motivazioni ragionate dal primo all’ultimo paragrafo, che mi portino a credere che tu sappia davvero il fatto tuo.
5. Possiedo contenuti a cui fare riferimento?
Se scrivere è così complesso, è anche vero che scrivere diventa sempre più semplice una volta che …già si è scritto. Non sottovalutare la potenza del tuo archivio per fornire utili agganci o gettare nuove basi da approfondire articolo-su-articolo.
Se è vero che da lettori siamo distratti e sottoposti a più fonti contemporaneamente, l’unica soluzione è quella di sfruttare una solida ragnatela di contenuti per risultare insieme credibili e più completi nel motivare il messaggio.
Revisioni
Quanto tempo passi a revisionare i tuoi contenuti prima di pubblicarli?
Che sia un articolo o una pagina statica, quanto tempo passi a limare davvero il messaggio?
immagine: ©Alexey Afanasyev – Fotolia.com
Ciao Francesco, aggiungerei un punto iniziale: Chi sono i lettori a cui mi rivolgo? A quel punto ha senso porsi tutte le altre domande, a mio parere.