Terry Pratchett, Morte e gli asciugamani

All’interno della vasta produzione letteraria di Terry Pratchett – uno dei più influenti scrittori inglesi di fantasy umoristico dei nostri tempi – uno dei cicli che ho sempre trovato stimolante è quello di Morte.

Nel romanzo “All’anima della musica” Susan, nipote di Morte (lunga storia), finisce nel regno del nonno e, tra le diverse stanze della magione del Tristo Mietitore, si ritrova in… bagno.

(seguimi per qualche minuto, vedrai che tutto torna)

Vedi, la Morte descritta da Pratchett non ha granché dimestichezza con le cose terrene. Voglio dire, il suo lavoro comporta occuparsi delle faccende terrene (perlomeno, della loro fine) ma nel costruire la propria dimora, Morte non ha colto davvero il senso delle cose.

Non essendo pratico su come funzionassero le proporzioni, Morte ha costruito l’interno della casa più grande dell’esterno. Esternamente, gli oggetti all’orizzonte, neanche in questo caso avendone capito la meccanica, sono molto più vicini di quanto dovrebbero; tuttavia ben sfocati, come è giusto che sia.

Secondo Pratchett, nel bagno di Morte trova posto una vasca grande, massiccia e tipicamente umana, con una grande paperella di gomma gialla e con tubature massicce, ma piene. A lato, una fila di porta asciugamani su cui si sarebbe potuta allenare una squadra di atletica, tanta la lunghezza. Gli stessi asciugamani – neri, naturalmente – erano solidi, fusi ai loro sostegni.

Era era come se quella stanza fosse stata costruita da qualcuno che non avesse ben capito il senso del fare un bagno. O che gli asciugamani, tipo, si dovessero piegare, essere morbidi, asciugare il viso e il sapone fare la schiuma.

Ecco.

L’approccio di Morte all’idraulica e all’abluzione è esattamente quello che molte persone là fuori hanno ancora con il marketing.

Di fronte a un percorso fatto di studio, analisi, test e, dobbiamo dirlo, meno certezze di quante si vorrebbero, si scelgono le scorciatoie, leggendo una pagina sì e tre no e cogliendo un po’ lo schema generale, ma non i dettagli. Costruendo, o copiando, qualcosa che ci sembra possa funzionare senza capirne davvero il senso.

Così, ci si stupisce quando le cose poi non funzionano.

Ma a me viene sempre in mente il bagno nel reame di Morte.

Francesco Gavello

Francesco Gavello

Consulente, formatore e public speaker in Advertising e Web Analytics. Sviluppo strategie di Inbound Marketing per progetti web di grandi dimensioni. Appassionato da sempre di illusionismo, un’arte che ha molto da spartire con il marketing.