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Quanti follower coinvolti nella tua campagna su Twitter perderai nelle prime 3 settimane?

Parti del puzzle

Sviluppare una campagna di marketing su Twitter efficace
©Pavel Ignatov/Shutterstock.com

Scusa Fra, come hai detto?

Eh già.

SocialBro ha raccolto in un interessantissimo articolo per HubSpot una serie di statistiche su più di 200.000 tweet di aziende presenti su Twitter. L’obiettivo? Cercare di capire cosa generasse il miglior risultato sia nella forma del tweet che in quella della strategia complessiva.

L’articolo – anche se sintetico – merita più di una lettura e ciò che salta davvero all’occhio sono i punti #7 e #8. Senza indugio, secondo i dati in possesso di SocialBro:

90% of Twitter users who engage with Twitter-based marketing campaigns will not follow the company on Twitter after the campaign interaction.

e

Businesses will on average lose 15% of new Twitter followers within three weeks unless they make an effort to engage early.

Ovvero, il 90% degli utenti coinvolti da una campagna di marketing su Twitter non seguiranno il brand al termine dell’interazione e dato ancora più significativo, il brand perderà in media il 15% di tutti i nuovi follower guadagnati durante l’attività. Nelle prime tre settimane dal termine.

Rileggi un attimo quanto sopra.

Fatto?
Bene. 🙂

Significa che mai come negli ultimi tempi una campagna di marketing su Twitter rappresenta solo il primo, rischioso passo di un disegno più grande. Rischioso nel senso che se non esiste consapevolezza o volontà nel gestire il processo in un senso più ampio, viene vanificato praticamente …tutto.

Perché puoi anche ipotizzare la migliore interazione del mondo e generare awareness a dismisura, ma se nove utenti su dieci non pensano neanche lontanamente di iniziare a seguirti e il 15% progetta già di andarsene a breve, non è che andiamo molto lontano. 😉

Non solo un’attività di marketing mirata su Twitter non può considerarsi una sostituzione alla normale attività di stimolazione del target tramite articoli, spunti e discussioni nella timeline giorno dopo giorno, ma richiede che proprio questa attività di base venga rinforzata, durante e dopo l’attività per minimizzare una naturale perdita di follower.

Pensa soltanto a:

  • Le meccaniche Tweet to Pay (o Tweet do Download), che chiedono la pubblicazione di un tweet sulla bacheca in cambio del prezioso contenuto;
  • La più semplice delle campagne a tweet sponsorizzati, che porta l’utente a interagire sul sito ufficiale.

Se queste meccaniche non vengono rimpolpate da un filo conduttore più solido del semplice “ci siamo voluti bene in questa fase, hai interagito con noi, ci si vede presto”, rischiano di gettare al vento tempo e denaro.

Integrare nella propria strategia di marketing su Twitter spunti verso le più durature email può essere una prima riflessione. Capire come convogliare la preziosa attenzione dell’utente nel momento ideale chiedendogli solo un altro – motivato, naturalmente – click per confermare un indirizzo valido. Già questo potrebbe fare molto, permettendoci di coccolare a posteriori buona parte degli utenti coinvolti con automatismi di email marketing più o meno pressanti.

Se vogliamo, i numeri di cui sopra sono un po’ lo specchio di attività, quelle di pagare per raggiungere il target ideale con un banner o un’attività di stimolazione continuativa, con cui il target stesso sta sempre più prendendo confidenza. Nel momento in cui “lo fanno tutti”, da clienti iniziamo a donare molta meno attenzione o fiducia incondizionata.

Iniziamo a riconoscere gli stessi meccanismi e sappiamo quando possiamo fare a meno di un follow. Sappiamo cosa stiamo dando in cambio di cosa. E sappiamo sempre di più come evitare di avere trai i piedi solo un altro rumoroso brand in bacheca, quando le acque si sono calmate.

Francesco Gavello

Francesco Gavello

Consulente, formatore e public speaker in Advertising e Web Analytics. Sviluppo strategie di Inbound Marketing per progetti web di grandi dimensioni. Appassionato da sempre di illusionismo, un’arte che ha molto da spartire con il marketing.