Lo scorso sabato ho avuto modo di essere invitato al Blogger Day #gioiadarte, evento organizzato dalla Pinacoteca Agnelli del Lingotto di Torino con lo scopo di mettere in contatto una sessantina e più di variopinti blogger con le stupende collezioni all’interno.
Programma della giornata, giusto per avere un quadro chiaro: visita allo Scrigno della Pinacoteca (la collezione privata Agnelli), pranzo all’NH Hotel del Lingotto, visita alla mostra temporanea di Jean Prouvé -il tutto in due turni- e workshop d’arte nel tardo pomeriggio.
Se vai di corsa, leggi solo questo: bravi, bravi, bravi.
Se invece hai un paio di minuti in più, continua a leggere.
Come ben saprai, più del cosa, a noi interessa il perché. 😛
Ti spiegherò perché dal mio punto di vista #gioiadarte è stata un successo.
1. È tutta questione di persone
Le persone fanno la differenza. E non intendo i partecipanti. Intendo gli esecutori materiali dell’evento. Non sono propriamente nuovo a tour di questo tipo e ti assicuro che non è affatto banale trovarsi accolti da uno staff positivo, efficiente e in grado di trasmettere la passione in ciò che fa.
In secondo luogo: l’arte ha bisogno di un tramite? Forse.
Se da un certo punto di vista arte è tutto ciò che suscita emozione (e non servirebbe nessun filtro che “te la spieghi”), dall’altro la guida che ci ha portato per mano di sala in sala ha fatto la differenza. Molta. Ho sentito più di una persona di stampo puramente marketer (e mi ci metto dentro anch’io, eh :D) rimanere affascinata da un punto di vista così lontano dalla propria realtà, ma insieme così intrigante. Complimenti Valerio.
2. È tutta questione di tempismo
Potrei fare un lungo esempio di eventi riusciti male con tutto il tempo a disposizione di questo mondo. Gioiadarte ha messo in cantiere tutto nel giro di forse un mese, comunicandolo ai blogger sole due settimane prima dell’evento. Rischioso.
Nonostante ciò, la macchina è stata impeccabile. Un piacere a livello organizzativo sentire ritardatari stupirsi di come, la mattina stessa, avessero ricevuto info precise e pertinenti per fare il loro ingresso all’ultimo alla Pinacoteca.
3. È tutta questione di esecuzione
L’idea non basta.
Il budget non basta.
I partner, ancora, non bastano.
Ciò che conta è l’esecuzione. E dell’esecuzione spesso si fraintende un semplicissimo aspetto: quando tutto fila liscio, non si nota.
(come gli effetti speciali: quando funzionano, non si vedono 😛 )
In questo c’è da dire che gioca il suo ruolo anche una piccola dose di fortuna: il meteo favorevole -altrimenti voglio vederti a quaranta gradi sulla pista del Lingotto a scattar foto-, la saggezza dei partner a rendere disponibili altri spazi.
Ma tutto il resto è una fatica che spesso non traspare e solo se di eventi e blogtour e quant’altro ne hai fatti almeno un paio noti come qui tutto, semplicemente, abbia funzionato.
Alla prossima?
Insomma, non sempre è facile azzeccarci. Non sempre è facile pianificare una buona strategia di comunicazione e renderla materialmente un evento in cui più di sessanta blogger scorrazzanti in lungo e in largo si sentano soddisfatti e affascinati da ciò che hanno di fronte.
In più, la scelta di un hashtag come #gioiadarte non poteva essere più sensata. Vivo. Identificativo. Stimolante quanto basta. Come dicevo bravi, bravi, bravi.
Non di solo marketing vive il blogger, e #gioiadarte è un esempio perfetto di come azzeccarle praticamente tutte al primo colpo.
Trovi alcuni scatti dell’evento sulla board Pinterest ufficiale.