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Basi di personal branding per blogger (parte terza) – critiche e mantra

Quando le cose si fanno spinose

iStock.com/danleap

Questa è la terza parte della serie di articoli dedicati al personal branding in formato …blogger! Nella prima parte abbiamo visto alcuni ragionamenti introduttivi sulla necessità di curare il proprio brand personale, mentre nella seconda abbiamo snocciolato alcune attività chiave che ogni blogger può mettere in pratica nel giro di una giornata.

Oggi parliamo di come mantenere tutto questo sul lungo periodo.

Da 2 a 4 settimane dopo…

Ora che hai trovato il tuo stile, devi mantenerlo sul lungo periodo e assicurarti che la percezione altrui non cambi troppo spesso. Anzi, a dire il vero dovresti fare in modo che non cambi proprio in nessun modo e che rispecchi per quanto possibile l’immagine che hai deciso di darti.

Ricorda che personal brand significa prima di tutto coerenza. Coerenza nella comunicazione, nello stile dei tuoi messaggi, nell’aspetto estetico dei tuoi progetti personali. Assicurati che da qualsiasi porta del tuo impero online i tuoi utenti facciano il loro ingresso, ad attenderli ci sia sempre e comunque un maggiordomo preparato ad accoglierli con le stesse informazioni.

…altri 4 punti chiave!

1. Non lamentarti mai pubblicamente

Mai, mai, mai lamentarsi pubblicamente di un qualsiasi tipo di (futile) problema. Naturalmente un conto è manifestare un disagio per una situazione che in un qualche modo si riflette sui tuoi lettori o sul lavoro che porti avanti insieme a loro (e tutto sommato può anche essere motivata), un altro è spargere sui tuoi post, tweet e status una sequela di lamentele per la troppa pioggia, il troppo sole, il vicino invadente, il pagamento non arrivato, il commercialista ritardatario e via discorrendo.

Tutti abbiamo problemi di questo tipo e sarebbe piuttosto stupido credere che chi lavora con il web viva in un mondo felice in cui piovono soldi a palate da un mistico buco nel soffitto. Solo, i tuoi lettori non devono necessariamente prendere parte ai tuoi problemi quotidiani. Ricorda che ti seguono e nutrono interesse verso di te perché sei soprattutto una (preziosa) fonte di soluzioni ai loro, di problemi.

2. Gestisci efficacemente le critiche

Prima o poi, qualcuno ti dirà che tutto ciò che stai facendo non vale nulla, fa schifo, che stai perdendo tempo e di evitare di sprecare il tuo tempo in cose così.

Sai cosa? Ci passano tutti prima o poi.

Le critiche sono uno degli aspetti inevitabili dell’esporsi in maniera netta con un proprio prodotto online (sia pure solo il tuo blog). La grossa differenza la fa però il modo in cui decidi di gestirle, queste critiche e come ti poni nei confronti delle persone che le muovono verso di te.

E a questo proposito, torna comodo tenere a mente la “Regola delle 3 A”.

  • Aknowledge – Riconosci il problema (se esiste) o comunque fai in modo che chi interagisce con te capisca che sei in ascolto
  • Apologize – Scusati per il problema procurato. In tutte le situazioni “dubbie” fai comunque capire che sei realmente dispiaciuto per la cattiva esperienza altrui.
  • Act – Agisci. Nel minor tempo possibile. Meglio se pubblicamente o indicando pubblicamente in che modo si sta agendo privatamente.

E nel caso la critica sia in perfetta malafede e anche volendo non esista modo di rimediare alla presunta mancanza? Credo che il modo più efficace sia chiudere la questione (perlomeno dal tuo lato) dopo aver completato il primo “botta & risposta”. Una volta che hai capito che dall’altra parte è in atto un attacco puro e semplice, è giunto il tempo di “fare il bambino grande” e passare oltre. Non lasciare che una critica possa trascinarti del baratro del flame sterile: non serve a nessuno ed è davvero poco professionale.

3. Definisci chiaramente i punti di contatto con i lettori

Non c’è niente di peggio che guardare con ammirazione a un blogger o un professionista online, cercare in un qualche modo di stabilire un contatto e trovarsi di fronte a muri di gomma, messaggi che cadono nel vuoto e un senso di trascuratezza generale nell’ascoltare quelli che potrebbero essere futuri clienti paganti.

Non c’è niente di male nello sfruttare social media e altri strumenti in maniera più o meno passiva. Solo, dovresti indicare chiaramente sulla tua pagina di contatti (meglio ancora, in ciascuna micro-bio o in altre zone calde di ogni servizio di cui fai uso) il modo unico e solo che gli utenti hanno per stabilire un contatto con te.

Per scendere nel concreto: riesci a rispondere alle mail che ti vengono inviate dal blog? Genericamente entro quanti giorni? La gente ti può contattare su Facebook aspettandosi realisticamente un qualche tipo di feedback? Sei disponibile a ricambiare un veloce saluto su Twitter? Oppure l’unico modo di avere un contatto con te è quello di prenotare un qualche tipo di servizio (che pure sarebbe un’opzione del tutto ragionevole)?

Mettere subito in chiaro questi aspetti della tua presenza online non è sintomo di chiusura, quanto di correttezza nei confronti di chi ti segue, in modo che questo sappia chiaramente cosa può aspettarsi da te e in quali termini.

4. Un ultimo piccolo mantra

Fino all’ultimo frammento di ogni attività di branding online si basa su un assunto. Questo:

“Metti in mostra il meglio, lavora per sopperire alle mancanze.”

Tieni a mente questo semplice concetto in ogni aspetto legato al tuo brand online e tutto andrà per il meglio. Sul serio. Fai in modo che la gente si ricordi di te per qualcosa che sai fare molto bene piuttosto che creare pericolosi metri di giudizio riguardo a qualcosa su cui ancora stai lavorando per raggiungere i risultati che desideri.

Come ti comporti?

Gestire i sentimenti negativi nei confronti di un brand online (in questo caso, tu stesso) non è una cosa semplicissima. Ci sono poi mille sfumature che all’atto pratico rendono ogni situazione molto più spinosa di quanto può apparire in realtà (pensa solo ad un commento negativo su un thread oramai sepolto). Tu come hai imparato a gestire i sentimenti negativi legati al tuo personal brand?

Francesco Gavello

Francesco Gavello

Consulente, formatore e public speaker in Advertising e Web Analytics. Sviluppo strategie di Inbound Marketing per progetti web di grandi dimensioni. Appassionato da sempre di illusionismo, un’arte che ha molto da spartire con il marketing.

7 commenti

  1. Bella serie, questa sul personal branding. Che oltretutto il personal branding è ciò che cerchiamo di fare, chi più e chi meno, anche nella vita reale. Se ci pensi questi consigli sono validi anche fuori dal web (non lamentarti troppo, accetta le critiche, entra in contatto col mondo, mostra il meglio, migliora nei punti di debolezza).

    🙂

    Questo dimostra, oltre che Francesco Gavello è un guru a 360°, il fatto che internet è sempre più simile alla “vita vera”, sempre più ne fa parte e la amplifica come una protesi.

    Vabbé, ora è meglio che sto zitto. Non so se sto mostrando il meglio.
    A presto!

  2. Aknowledge e Apologize sono due must che dovrebbero entrare a far parte della vita di tutti (reale e non)… Nessuno nasce con un mestiere o delle conoscenze particolari, bisogna ricordarsi sempre di essere umili e dare il massimo per noi e per gli altri.

    Bisogna imparare a chiedere scusa e anche a rialzarsi dopo esser caduti o aver ottenuto un insuccesso. Tutto questo è personal branding 😉

    1. Un sacco di tempo fa leggevo di come gli imprenditori italiani abbiano più paura dei corrispettivi internazionali di …fallire.

      Come se un singolo fallimento (per quanto problematico, naturalmente visti i tempi che corrono) condanni inevitabilmente l’intera vita di una persona. Ma basta approfondire un attimo la storia dietro a tanti famosi “casi di successo” che girano in rete per scoprire, ad un certo, punto altrettanti fallimenti o periodi problematici (mi riferisco a questo articolo in particolare).

      Il problema non è affatto fallire. Il problema è se riesci o no a imparare qualcosa dai tuoi errori e a perseguire il tuo obiettivo con lo stesso entusiasmo di prima.

  3. sul punto uno mi vene in mente dale carnegie quando scrive ” il suono più bello per una persona è il suo nome” E’ importante scrivere in modo che chi ti legge senta che stai parlando di lui.

    Nulla da agiungere al punto due è il Verbo 🙂

    Punto tre: E’ possibile stabilire un giorno al mese, esempio, ai contatti con i lettori?. Oltre ai canali che scegliamo per farci raggiungere potrebbe essere una soluzione per conoscere direttamente chi ci commenta e ricevere le critiche in modo costruttivo.

    Punto quattro si ricollega all’inizio, scrivi per trovare soluzioni e non per creare problemi.

    Aggiungerei al tutto solo una cosa, ognuno di noi ha il suo bagaglio di esperienze e i suoi punti di vista sul mondo, non bisogna aver paura di metterle a disposizione degli altri, solo così un blog e il suo blogger possono acquisire valore e immagine agli occhi degli altri. Essere asettici e cercare di piacere a tutti è impossibile e incomprensibile.
    Ciao, Roberto

  4. Ho trovato questa serie di post sul personal branding veramente chiara, efficace e utile. Ho deciso così di approfittarne per scriverti e dirti che trovo il tuo blog una risorsa veramente indispensabile e… piacevole da leggere.

    Complimenti davvero!!

    Un saluto,
    Matteo