Stimolare le discussioni sul tuo blog: quando tutto ciò che ti serve è una buona domanda

Stimolare le discussioni sul tuo blog: quando tutto ciò che ti serve è una buona domanda

Quello che stai per leggere è un contenuto evergreen, ovvero un articolo così fantastico da non non poter rimanere troppo a lungo nell’archivio. È stato ripubblicato l’ultima volta durante agosto 2016. Buona lettura!

Ti dicono spesso che ciò che conta sono i contenuti.

È vero, ma non in maniera così diretta come può sembrare. No. Non è solo questione di cosa scrivi, ma piuttosto di come lo scrivi.

Maggiore carica e positività infondi ai tuoi post maggiore sarà la resa che questi riceveranno.

È uno scambio, tra te e chi ti legge. E la questione è se ti poni con l’atteggiamento di chi scrive sapendo già ogni cosa, o di chi cerca un effettivo dialogo con chi sta dall’altra parte del monitor.

Gran parte di questa capacità di stabilire una discussione dipende da quanto sei in grado di porre una buona domanda.

Già, una buona domanda.

Piazzare al centro dello schermo un’ottima, geniale, assolutamente non ignorabile domanda è uno dei modi più efficaci per trascinare nel vivo della discussione anche il lettore meno attento.

Poni una domanda per presentare la tua soluzione

Ripetiti spesso che, come blogger, dovresti essere parte della soluzione più che del problema. Impara a sfruttare l’efficacia di una buona domanda per trascinare i tuoi lettori nel vivo della discussione in maniera naturale. Poi, una volta che il problema è stato chiaramente evidenziato, sposta elegantemente l’attenzione sulla soluzione alla quale hai duramente lavorato.

Può trattarsi di un buon tutorial, di un nuovo e-book o semplicemente di un minuscolo frammento di codice che semplifica la vita a tutti; non è fondamentale la portata, quanto il reale contributo che puoi dare.

Certamente un simile approccio richiede un maggiore impegno nel trovarla, la soluzione. Richiede conoscenze che probabilmente entrano molto nello specifico e diverso tempo per sviluppare qualcosa di autentico. Se ciò che proponi è realmente valido i risultati non dovrebbero tardare ad arrivare. Esistono su queste pagine una decina di articoli prettamente tecnici che a distanza di mesi dalla loro pubblicazione ricevono inaspettatamente trackback costanti; ricorda che quando un buon articolo viene preso a riferimento diventa automaticamente un buono spunto per altrettanto buone discussioni.

Non avere paura di chiedere contributi attivi ai tuoi lettori

Probabilmente un saggio e contemporaneamente sottovalutato consiglio. Puoi anche essere considerato l’esperto di turno per quanto concerne la tua nicchia, ma quello che non dovresti mai dimenticare è che i tuoi lettori, insieme, ne sapranno sempre più di te.

Se vuoi sbirciare al mio post di fine anno potrai vedere come ultimamente su queste pagine si sia pensato di chiedere ad ogni lettore di indicare quello che fosse ritenuto “il suo post migliore”. Il risultato è stato una buona lista di ottimi post su altrettanto ottimi blog. Se avessi cercato di fare tutto il lavoro da solo sbirciando tra tutti gli abitanti del mio feedreader, probabilmente non avrei ancora finito oggi e i risultati sarebbero comunque stati deludenti.

Chiedere una collaborazione apertamente a chi ti legge è un ottimo modo per portare insieme ottimi contenuti in brevissimo tempo. I vantaggi sono duplici: tu ci guadagni in quanto a punti di vista e valore aggiunto a ciò che scrivi, e chi propone vede il suo contributo ricompensato dalla visibilità che il suo commento stesso viene a ricevere.

Non sottovalutare la potenza di una buona domanda posta con il giusto tempismo, qualche volta puoi metterti da parte ed essere semplicemente il collante per qualcosa di buono che va molto oltre le tue possibilità pratiche.

Poni una domanda per focalizzare l’attenzione su di un problema prima degli altri

Se è vero che proporre una propria soluzione è un ottimo metodo per guadagnare riconoscibilità, è anche vero che focalizzare un problema prima che questo sia globalmente riconosciuto può essere ugualmente proficuo.

Non sottovalutare tutti i vantaggi dell’arrivare con un buon post su di un argomento critico prima che lo faccia il resto della blogosfera. I motori di ricerca vanno letteralmente a nozze con tutti gli articoli e i contenuti che sanno arrivare per primi su di un argomento “caldo”.

Poni una domanda ai tuoi commentatori

Il grande problema dell’instaurare una buona discussione su di un blog è la mancanza di tempo. Non che lo si faccia di proposito, ma quando si dovrebbe cavalcare l’onda dell’apprezzamento ad un buon articolo spesso si è impegnati altrove, non si ha nulla di utile da dire o ci si bea “dell’avere un commento in più” senza ricordarsi di prendervi, effettivamente, parte.

Non è necessario continuare a visitare le tue pagine continuamente. Riservati una manciata di minuti per seguire l’andamento dei commenti al tuo post almeno una o due volte al giorno -in modo da cogliere tutti gli spunti interessanti che i tuoi commentatori potrebbero apportare- e prosegui la discussione con commenti pertinenti.

Poni domande in maniera trasversale

Ricorda che al di là di tutto, il tuo blog è indirettamente connesso ad una serie di altri blog verso i quali sei, come dire, influente.

Spesso questi altri blog rispondono ad una tua buona iniziativa riprendendo e citando il post che li ha ispirati. Dovresti essere pronto a reagire quando noti queste “eco” dei tuoi articoli sulle pagine esterne al tuo blog, ed essere reattivo comporta il prendere parte alla nuova discussione coprendo tutti quegli aspetti che per un motivo o per l’altro sono rimasti inespressi nel tuo post originale.

Una buona discussione può partire dalle tue pagine, ma non solo. Una buona discussione può avere inizio in maniera “trasversale” senza che esista un vero e proprio articolo di riferimento. Dovresti essere in grado di cogliere tutte queste opportunità per promuovere la tua autorevolezza.

Qualcosa da non dimenticare

  • Poni una domanda alla quale tu stesso, ma soprattutto i tuoi lettori siano in grado di rispondere
  • Tieni in grandissima considerazione tutte le discussioni che nascono dai i tuoi articoli tra lettore e lettore
  • Non pretendere di avere dato tutte le risposte una volta pubblicato il tuo post
  • Lascia sempre “un po’ d’inchiostro nella penna”, e fai in modo che siano i tuoi lettori a completare l’articolo con le loro esperienze

Ricorda che coloro che ti leggono non sono poi così restii al voler commentare ciò che scrivi. Se questo la maggior parte delle volte non succede è perché l’argomento è stato ampiamente (o troppo) sviscerato o non esiste utente in grado di poter fornire un’esperienza degna di questo nome riguardo a ciò che hai scritto. Altri ancora ritengono che il commentare con un sintetico “hey, bel post!” possa apparire trascurabile.

Oppure, semplicemente, non hai fatto la domanda giusta 😀

Chiedere ai propri lettori un intervento attivo è il primo passo per ottenerlo, questo intervento. Poni delle domande, cerca risposte nei tuoi lettori quando non sei in grado di compiere il lavoro da solo e mantieniti sempre aperto ai contributi esterni.

E a proposito di domande: Voi che ne pensate? Credete che un post stimoli la discussione indipendentemente dal suo taglio o sia proprio la capacità di portare sul tavolo le buone domande a fare la differenza?

Francesco Gavello

Francesco Gavello

Consulente, formatore e public speaker in Advertising e Web Analytics. Sviluppo strategie di Inbound Marketing per progetti web di grandi dimensioni. Appassionato da sempre di illusionismo, un’arte che ha molto da spartire con il marketing.

14 commenti

  1. Ho sempre trovato le DOMANDE uno degli strumenti comunicativi più efficaci.

    Una buona domanda rivolta agli altri ti permette di:

    * catturare l’attenzione
    * acquisire un nuovo cliente
    * convincere qualcuno in una discussione
    * …finire in prima pagina su OKNotizie 😉

    Una buona domanda rivolta a te stesso ti permette di:

    * risolvere un problema
    * raggiungere un obiettivo
    * …cambiare vita

    Ottimo articolo Francesco, mi hai appena fatto venire in mente un articolo sul potere delle domande e… un articolo che sicuramente citerò 😉

    Andrea

  2. Grazie Francesco, utile come sempre soprattutto per un blogger alle prime armi come me! 🙂
    Penso sinceramente che le domande creino sicuramente un adeguata discussione ma ritengo altresi che ci serva il giusto pubblico, o meglio che il pubblico del blog sia uno pubblico attivo e interattivo. Ho notato a giro per la rete che in realtà i blog più commentati sono quelli più “tecnici” o cmq visitati da gente che con la rete ha dimestichezza.
    Guarda per esempio un sito come Geekissimo, se da un occhio ai post più commentati sono sicuramente quelli più tecnici o quelli cmq che richiamano l’attenzione di noi geek. Il lettore dell’ultima ora (che poi sono quelli che fanno i grossi numeri di lettura sul web) tendono a commentare sempre meno o almeno questa è stata la mia impressione.

  3. @Andrea: E da parte mia non posso che farti i complimenti per il lavoro che stai facendo su EfficaceMente.com 🙂 Veramente stimolante per tutto ciò che riguarda il self improvement!

    @Luckytto: grazie 😉

    @Alberto Raben: Le variabili in effetti sono molte. Geekissimo.com si propone per l’appunto ai geek di qualsiasi portata e da essi trae le migliori discussioni (e la maggiore promozione).

    In un certo senso è fisiologico che una semplice news su un tale portale lasci il suo tempo mentre un buon tutorial stimoli discussioni e correzioni.

    Poi ci sarebbe tutto il discorso su come gli utenti meno esperti considerino il commento come una possibilità davvero lontana (o troppo complicata!) ma questa è un’altra storia 😀

  4. Bhè sarebbe a mio parere molto interessante capire come mai l’utente inesperto considera il commento questa remota possibilità, cos’è che lo blocca, il form da riempire? l’aver paura di ricevere delle critiche?
    Sarebbe molto interessante se qualche grossa società facesse uno studio a tal riguardao, capendo le problematiche delle persone troveremmo modi intriganti di risolverle.
    Porto per esempio il mio blog… è ormai chiaro che posso rinunciare ad avere commenti sul blog, tutti i commenti arrivano su facebook, luogo in cui veicolo l’informazione e in cui praticamente vivo, ma far capire alle persone che la discussione si svolge in blog è pressochè impossibile… 🙂

  5. Sicuramente il modo di porsi nell’articolo influenza poi i possibili commentatori, quesllo che chiedo io invece è:
    una volta che hai dei commentatori, tanti o pochi che siano, come si fa a non farli diventare una nicchia? nel senso che non siano sempre i soliti che sono affezionati oppure che non siano soprattutto commenti di spam o di inutile rilevanza.. Anche perchè si capisce la rilevanza di un blog credo anche dalla qualità dei commenti. o sbaglio?

  6. leggendo il tuo post mi sono accorto della duplice visione sullo stesso argomento tra l’autore e il lettore. all’auttore fa molto piacere ricevere dei commenti, mentre il lettore vorrebbe commentare, ma magari non dire banalità… forse non vale per tutti, ma per me è così.
    alla fine, non scrivo commenti tipo “bel post”, ma mi trovo a scrivere commenti quando sono in disaccordo (non è questo il caso), il risultato, però, è che faccio sempre il rompiscatole.
    le domande effettivamente danno la possibilità di esprimere un opinione personale che magari è in disaccordo con quanto detto, ma magari la integra o ha una vita sua.

    però da lettore posso dire che non ricevere risposte non vuole dire che si ha trovato brutto un post, anzi, magari è bellissimo e spinge a mettere il blog tra i preferiti.
    secondo me si dovrebbe mettere una cosa tipo quella di Oknotizie (si può mettere anche quello di oknotizie, in vero) che consente di esprimere con un solo click la banale formula “bel post”
    in questo modo l’autore ha un feedback positivo anche se nessuno a poi nulla di concreto su cui commentare.

    tornando al discorso della domanda…secondo me il posto migliore dove fare la domanda è il titolo stesso del post, è un idea sbagliata? meglio farla a metà oppure metterla infondo in modo che sia l’ultima cosa che si legge prima di rispondere?
    ok queste cose studiate a tavolino lasciano forse il tempo che trovano, ma a grandi linee…

  7. @Borna: Beh, sembra quasi scontato dire che ottimi commenti possano dare quella “spinta in più” ad un blog di qualità (anche se non rappresentano certo un valore assoluto). Il problema è, appunto, come riuscire a non fossilizzare i propri commentatori chiudendosi a riccio non appena si sviluppa un po’ di seguito.

    Credo che proprio in questo caso si noti maggiormente la capacità di interazione a tutti i livelli: risposte a richieste di aiuto, reattività alle email, discussioni intraprese su altri blog.

    In un certo senso è fisiologico che tra chi commenta ci sia un lento ma costante ricambio affiancato ad un nocciolo duro di veri appassionati.

    Fare in modo che questo nocciolo duro non rimanga mai da solo è forse la sfida più interessante, no?

    @Sheik: La questione del dare un voto ad un post (con tool simili a quelli di OkNotizie o il classio rating a 5 stelline in JS ) per sopperire al “bel post!” mi ha sempre lasciato un interdetto.

    Non tanto perché non li reputi utili -OkNotizie lo frequento abbastanza spesso e tra tutto il rumore ci sono ancora buoni contenuti- ma perché forse non li ho ancora visti sfruttati e integrati a puntino. Credo che ci tornerò sopra con un altro post 😀

    Il posto migliore dove porre una domanda? Così a occhio, dato che pochi leggono il post per intero e molti scansionano le parti più in evidenza direi titolo, seguito a ruota dal primo titolo di secondo livello. Anche l’ultimo paragrafo prima della chiusura non è male. L’importante è che la domanda stessa sia posta in maniera esplicita e non ci si debba arrivare dopo due paragrafi pieni di giri di parole 😉

  8. l’utilità dei del voto al post credo che stia unicamente nel dare un feedback all’autore anche se magari il post non stimola grossi commenti, non penso che possa servire ad altro.

  9. Complimenti per il post e per il “seguito”, è un argomento a me molto caro e mi sto documentando moltissimo e se ne parlato anche in un intervento nel 3° Convegno Gt svoltosi a Riccione. ovviamente il discorso dei commenti non è un argomento a livello generico dei vari blog ma va visto caso per caso, perchè dipende moltissimo dall’argomento trattato nel blog è anche vero che far commentare i navigatori è veramente difficile (o almeno lo è per me che non sono un blogger affermato), sembra quasi che abbiano paura nell’esporre delle domande o dire la loro…..Proverò anch’io a far scrivere i post con alla fine una domanda “aperta” e vediamo cosa succede….
    grazie mille ancora dei vostri consigli, aiuti.

    Stefano