Scrivere un curriculum: 4 cose che dovreste sapere

Le faremo sapere

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Ci passiamo tutti, prima o poi.

Per quanto in rete esistano guide più o meno serie, più o meno dettagliate e più o meno utili circa la stesura di un buon curriculum vitae, alla fine a chi di tali guide vorrebbe farne realmente uso l’impressione che rimane è quella di perdersi qualcosa e di navigare a vista.

Era ciò di cui parlavamo qualche tempo fa discutendo di cose che rovinano il tuo curriculum; spesso rimbalziamo tra consigli contrastanti, dettati dall’esperienza occasionale del singolo o dallo sporadico colpo di fortuna. Informazioni non più aggiornate convivono con quelle persino troppo al passo con i tempi (qualcuno in TV auspicava l’avvento dei video curriculum, rabbrividisco al solo pensiero).

D’altronde nel fatidico pezzo di carta riversiamo ben più di qualche sporadica aspettativa.
Da esso dipende il buon avvio di un rapporto lavorativo piuttosto che lunghe giornate passate ad aspettare una risposta. Conviene quindi sedersi a tavolino e farsi le giuste domande.

Conviene quindi riassumere, provocatoriamente parlando, quattro cose che dovreste assolutamente sapere riguardo alla stesura del vostro curriculum.

1. Non importa chi sei, quanto chi dici di essere

Il primo passo è pensare che in un curriculum non conti realmente che tipo di persone voi siate, quanto la figura professionale che attorno a voi riuscite a costruire.

Minimizzare le vostre esperienze solo perché non avete ancora un vero e proprio profilo lavorativo contribuisce solamente a mettervi i classici bastoni tra le ruote. Avete portato avanti dei progetti in proprio che aspettano il giusto merito? Avete delle skills in grado di rivaleggiare con quelle dei professionisti nella vostra nicchia? Anche se probabilmente siete ancora a zero come livello di esperienza “spendibile”, cominciate a focalizzare chi vorreste essere, la figura che rappresentate e quanto vi manca per raggiungerla. Poi, scrivetelo a chiare lettere.

2. Ok, a conti fatti conta di più chi sei realmente

Dopo aver scritto la prima bozza del vostro curriculum farcito di esagerazioni e dall’abuso della parola “esperto” (o peggio ancora “professionista”) ciò che capite è che conta molto di più cosa sapete fare davvero.

Ad una azienda che riceve centinaia di curriculum ogni mese le iperbole e i toni saccenti suonano come un noioso già visto. Adottate prima che potete un profilo più realistico delle vostre competenze: specialmente in rete le bugie hanno le gambe corte e una facile googlata vi smaschererebbe ancora prima di arrivare al colloquio.

Inolte, punto tutt’altro che trascurabile, prima o poi vi sarà chiesto di dimostrarle, le vostre competenze 😀

3. Chi sei conta. Il valore però, lo dà solamente ciò che scrivi

Ora che avete deciso di essere realistici, cominciate a realizzare che scrivere tutto equivale in effetti a non scrivere niente.

Un curriculum non è un’autobiografia, e nessuno vuole (perlomeno ancora) conoscere la storia della vostra vita. Quali esperienze sono realmente significative per il posto al quale vi state candidando? Quali totalmente trascurabili? Forse inserire l’attestato di partecipazione all’ennesimo seminario Nikon non è così utile se vi proponete come Flash Designer…

Scongiurate la paura di essere troppo sintetici: meglio poche informazioni chiare e focalizzate che pagine su pagine di paragrafi in Arial 12 senza spaziature in cui cercare di comprimere a forza le informazioni.

4. Ciò che scrivi è nulla se non lo scrivi bene

Tuttavia un curriculum di una pagina non è necessariamente un buon curriculum. Scrivere poco non significa scrivere bene, e anche la più valida delle presentazioni può venire affossata da errori grammaticali, sintassi incerta e una cura generale che sembra provenire direttamente dalla lista della spesa del martedì.

Stimolare l’interesse, essere precisi ma non noiosi, lasciare spazio alla fantasia dell’esaminatore per guadagnarci un colloquio, sono tutte capacità che non si apprendono con una guida su internet né si imparano in pochi giorni. E’ qualcosa che dovete affinare giorno per giorno (sbagliando, anche) facendo vostri gli innumerevoli consigli altrui.

Il curriculum perfetto?

Magari! 🙂 Quando scrivete un curriculum, state a tutti gli effetti delegando ad un pezzo di carta la vostra totale presentazione, perlomeno in ambito lavorativo: nei pochi istanti dedicati alla sua lettura, non vi sarà alcun elemento esterno in grado di contribuire (in un senso o nell’altro) all’impressione che rimarrà di voi.

Il risultato migliore che potrete ottenere è una seconda scansione, una probabile ricerca su Google con il vostro nome per keyword, una visitina a FaceBook per controllare l’esistenza di un eventuale profilo pubblico. E qui si aprirebbe tutto il capitolo su come gestire la vostra presenza in rete quando si cerca di fare branding con il proprio nome come professionista in un settore.

Ma questa è, come si suol dire, un’altra storia! 😀

Francesco Gavello

Francesco Gavello

Consulente, formatore e public speaker in Advertising e Web Analytics. Sviluppo strategie di Inbound Marketing per progetti web di grandi dimensioni. Appassionato da sempre di illusionismo, un’arte che ha molto da spartire con il marketing.

2 commenti

  1. Attendo con ansia anche “l’altra storia” che hai accennato, cmq questo post finirà linkato sicuramente nel mio blog come il precedente sui CV che avevi scritto.
    Eh purtroppo in questo periodo che sto cercando lavoro mi è particolarmente utile leggere questi consigli. Sono riuscita a ottenere colloquio da 2 delle varie aziende a cui ho spedito CV finora (una decina circa…)Un buon numero? Mah non so, considerata la crisi generale forse si!! Nel secondo colloquio sono riuscita a ottenere anche un salto di qualità e passare alla fase 2 ma dopo questa fase c’è il silenzio stampa per ora… sapete in media quanto tempo ci vuole arrivati circa alla fine delle fasi di colloquio per sapere riguardo la possibile assunzione? Io sto sclerando…
    Per quanto mi riguarda credo che il mio CV sia stato abbastanza apprezzato finora dai possibili futuri datori di lavoro: c’è la foto, è sintetico, è pulito, un po’ colorato…
    Nell’ultimo colloquio (per un posto come web manager), il responsabile si è focalizzato soprattutto sulla presentazione della mia tesi di laurea… curioso! pensavo non fosse un dettaglio così importante eppure lo ha incuriosito! prestate attenzione anche ai dettagli, non fa mai male! Inoltre penso che il colore e la fotografia siano necessari per rendere meno noiosa la presentazione, così mi è parso dalle espressioni di coloro che hanno letto il mio CV.