Il tuo blog non è il tuo lavoro

…ma puoi usarlo per inseguire i tuoi obiettivi

iStock.com/KyleNelson

Riprendo il titolo di un post di Chris Brogan per rilanciare la discussione anche qui da noi.

Quanto tempo spendi sui social media, su Twitter, Facebbok e FriendFeed? Quante ore al giorno spendi pensando al prossimo articolo da scrivere o al nuovo layout da completare? Tutte queste azioni, tutto questo “essere social”, ti stanno portando più vicino o più lontano dai tuoi obiettivi?

Spesso -diciamo pure per la maggior parte dei blogger italiani- gestire il proprio blog e la propria presenza in rete non costituisce un lavoro o una fonte di guadagno. Non direttamente, almeno.

Se hai la fortuna di lavorare per alcune agenzie “illuminate” o di promuovere direttamente il tuo business, può darsi che lo sia. Ed è una gran cosa. Ma anche in questo caso, non è così semplice come sembra.

Bloggare (o Twittare, o spendere la giornata a interagire sui wall di Facebook) di per sé non ti porta un guadagno diretto. È fin troppo facile cadere nella trappola perdendo di vista i propri scopi. Se conti di usare un blog per ottenere dei risultati, dovresti fare in modo di tenerli a mente quotidianamente. Dovresti forzarti a vedere in questa prospettiva il tuo modo di intendere il blogging anziché farlo diventare un “quasi-lavoro più divertente di altri” che fagocita progressivamente le tue giornate.

Tieni una nota di fianco al monitor. Punta un timer per stabilire i limiti della tua attività social. Continua a chiederti quale sia il reale vantaggio di ciò che fai in rete e se ciò ti stia portando più vicino o più lontano dai tuoi obiettivi. In ogni post, articolo o contributo che invii al tuo potenziale target.

Non correre dietro alla massa ma chiediti sempre quale sia il valore di un’azione in rapporto a ciò che vuoi ottenere. I social media sono strumenti con i quali puoi avvicinarti ai risultati che desideri, non i risultati in sé stessi. Se arrivi a ottenere più di 5k follower sul pennuto ma di questi neanche uno si converte in cliente, qualcosa non quadra. Se continui a far crescere la tua newsletter ma all’atto pratico non ti porta gli introiti che desideri (se è questo ciò che desideri) allora stai usando le tue energie in maniera sbilanciata.

Ricorda, il tuo blog e i social media non sono il tuo lavoro.

Sono invece strumenti, spesso simili a pozzi senza fondo in grado di fagocitare tutto il tuo tempo allontanandoti, se non debitamente bilanciati, da tutti quelli che sono e dovrebbero continuare a essere i tuoi reali obiettivi di business.

Francesco Gavello

Francesco Gavello

Consulente, formatore e public speaker in Advertising e Web Analytics. Sviluppo strategie di Inbound Marketing per progetti web di grandi dimensioni. Appassionato da sempre di illusionismo, un’arte che ha molto da spartire con il marketing.

18 commenti

  1. Hai ragione Francesco il blog non è il mio lavoro ma se voglio farlo diventare tale devo impegnarmi tanto come se lo fosse.
    Io credo che si parta dai contatti,fullowers ecc,
    Magari nessuno sarà un cliente diretto, per quello oltre che a studiare come attirare traffico verso il tuo blog, devi anche studiare come monetizzare o cosa proporre per avere un rientro economico. (e qui si aprirebbe una lunga discussione)
    Cosa ne pensi?

    1. Credo che se si vuole concretamente rendere il proprio blog uno strumento per promuovere la propria professionalità, si dovrebbero anche infilare nei propri discorsi le parole “strategia di monetizzazione” o “modello di business”.

      Non nel senso di infilarsi una cravatta e andare in giro a sparare paroloni a raffica nel tentativo di convincere qualcuno della bontà della propria idea, ma proprio nell’ottica di sapere che solo bloggando senza scopo non si va da nessuna parte. Devi necessariamente avere in testa almeno una bozza di ciò che vuoi che diventino i tuoi lettori. Di ciò che vuoi che dicano di te in giro. Di cosa ogni tuo articolo dovrebbe promuovere.

      I soldi, quelli veri, solitamente arrivano un po’ più in là. E spesso non sono mai guadagni diretti, soprattutto in un laghetto piccolo piccolo come quello italiano.

      1. Hai ragione ,mi hai azzittito Francesco 🙂
        Però io dico che se vuoi provare a lavorarci devi fare le cose per bene,come ai detto prima tu,”un laghetto piccolo piccolo come l’italia” ti rende le cose complicate, il minimo che si deve fare è pensare al multilingua su più installazioni……e tutto un concatenarsi di progetti ecc.

      2. I soldi, quelli veri, spesso non sono mai guadagni diretti, soprattutto in un laghetto piccolo piccolo come quello italiano.

        Tu credi?

      3. Avevo espresso quest’idea in maniera un po’ più ampia 😛 in quest’altro post: https://francescogavello.it/guadagnare-nicchia-blog

        Non dico sia impossibile, anzi. Proprio in quell’articolo facevo notare come potessero esistere realtà molto più silenziose ma sicuramente remunerative. È che non è così semplice come si racconta su mille blog che parlano del “guadagnare online”.

        Macinare un guadagno costante solo ed esclusivamente tramite le pagine di un blog tra mille altri competitor non è la passeggiata che ci raccontano di tanto in tanto (e spesso la sola buona volontà non basta).

        Poi naturalmente sarei felicissimo di ascoltare una buona storia di un caso di successo in questo senso! 😀

  2. Direi che questo rimarrà l’eterno dilemma dal quale non ne usciremo mai e proprio perchè non vi à una risposta così chiara ancora in tanti cerchiamo di rincorrere quel desiderio, di sicuro penso che dovrebbe comunque essere come un secondo lavoro e nel caso arrivasse a livelli alti allora farlo diventare comq primo, ma un guadagno bisogna sempre assicurarselo anche per avere dei fondi da investire se vogliamo in questo desiderio!

  3. Come sempre i tuoi interventi arrivano nel momento giusto!

    E’ da tempo che ci penso e sono arrivato a queste conclusioni: mi piace, lo faccio con passione ma non è tutta la mia vita. C’è e ci deve essere anche altro.
    Che poi sia “difficile” uscirne è un’altra cosa ;).

    Porre limiti, è superfluo anche dirlo, dovrebbe essere la prima cosa da fare quando si inizia questo cammino, ma anche se sembra banale, la voglia di andare oltre ce ne fa dimentire e per un follower o un visitatore in più perdiamo il focus sui nostri veri obbiettivi e spesso il contatto con la realtà.

    Il tuo post è un motivo in più per ricordarcene.

    A presto e grazie
    Giandomenico

  4. Mettere sù qualcosa di veramente redditizio è quasi impossibile anche perchè se vuoi vendere un Ebook hai bisaogno di una partita Iva che ti “ruba” tutti i soldi dell’ ebook venduto e non solo!

    Avere quindi dei guadagni così grande che riescono a contenere le tasse mi sembra veramente difficile.

    Robin Good fa 500 euro al giorno con Adsense..ma il suo settore è redditizio, ha Adsenseo Premium e ..ha un macello di visite!!

    Con 1000 visite al giorno cosa risco a guadagnare?!

    Per arrivare sulle 5000 ci vuole fatica ma col tempo ce la si fà tranquillamente se ci si mette tutta l’anima..

    Per concludere.. Per lavorare con un blog bisogna:

    -Avere troppo tempo a dispozione
    -Tanta fiducia in quello che si fa e mai perdersi d’animo
    -Tanta voglia di fare e di condividere
    -Essere contenti per i “grazie ” ricevuti e non per i centesimi guadagnati

    Tutto quì!

    Grazie francesco per il tuo articolo!

    1. Macinare un guadagno costante solo ed esclusivamente tramite le pagine di un blog tra mille altri competitor

      Oh bhe certo che se pretendi di aprire un blog che parla di tecnologia e impostarlo come geekissimo non solo arrivi tardi ma sei anche un po ingenuo.

      I mille altri competitor ci sono solo se fai quello che fanno gli altri. iPad anyone?
      Ieri ero su google news e da una parte avevo la notizia dell’Italia in crisi nera dove la disoccupazione giovanile raggiunge il 30% mentre dall’altra c’era la notizia del lancio dell’iPad con gente in coda per acquistare il prodotto di Jobs.

      Se sei l’unico ad offrire un prodotto che la gente vuole puoi fare i prezzi che vuoi e soprattutto puoi fare tutti i soldi che vuoi.

      Anzi, Gavello non ora di inizià a fa un po di grana con sto blog? 😀

  5. Spesso molto dipende anche dalla fortuna. Ho visto blogger crescere, guadagnare e poi affondare miseramente senza un motivo apparente. Purtroppo la differenza tra quello del blogger di professione ed un “lavoro vero” è che il secondo una volta preso resta, il primo invece è tutto da vedere. Potrebbe esserci oggi e domani no, chissà…

    1. Già, anche per questo chi ha la fortuna di sfruttare i blog per promuovere parte del proprio “altro lavoro” è bene che non metta tutte le uova nello stesso paniere.

  6. Hia prorpio ragione…. quando facciamo qualche cosa piu’ divertenete del nostro “lavoro” il tempo passa senza accorgesene e perdiamo di vista i nostri obiettivi!

  7. Sono invece strumenti, spesso simili a pozzi senza fondo in grado di fagocitare tutto il tuo tempo allontanandoti, se non debitamente bilanciati, da tutti quelli che sono e dovrebbero continuare a essere i tuoi reali obiettivi di business

    E’ molto tempo che utilizzo i social network solo per l’indispensabile.
    Ovviamente se utilizzati in maniera opportuna, risultano molto utili.
    Il problema è che non tutti si rendono conto,e di conseguenza si limitano, del tempo prezioso che questi ci sottraggono. Tutto “prezioso tempo” per i nostri obiettivi.
    Grazie Francesco.
    Bellissimo post veramente…

  8. Sono molto d’accordo… spesso il mondo virtuale può essere un ostacolo al raggiungimento dei nostri obbiettivi. In realtà nel mio caso non è stato così: io infatti, grazie a JobVille (un portale per trovare lavoro) sono riuscita a avere il mio attuale impiego… immagino di essere l’eccezione che conferma la regola ^^