Facebook Comments Box Plugin: tutto oro quel che luccica?

Il valore di un commento

Facebook Comments Box Plugin: tutto oro quel che luccica?

Si è fatto un gran parlare nella giornata di ieri del sostanziale update del Comments Box Plugin di Facebook.

Lo strumento, per coloro che non avessero seguito da vicino le ultime novità del social network più popolato di sempre, è compreso all’interno di quei social plugins in grado di contaminare un blog o un sito web di dati provenienti da Facebook (e, spesso, viceversa).

Quest’ultimo aggiornamento del componente dedicato ai commenti vede alcune sostanziali novità.
Novità che fanno capo a tre parole chiave.

  • Rilevanza
  • Controllo (da leggersi “moderazione”)
  • Distribuzione

Senza voler ripetersi in un’altra disamina tecnica -il blog ufficiale e le altre fonti linkate hanno fatto un’ottimo lavoro nel descriverne le meccaniche- il succo potrebbe essere questo: con un singolo plugin Facebook desidera metterti in condizione di pompare i tuoi commenti sotto steroidi.

Commenti provenienti da contatti di cui sei amico verranno visualizzati in cima alla lista (insieme a tutti i successivi reply annidati) piegando l’ordine cronologico a criteri di, conferma sociale. Sarò più interessato a leggere commenti di persone con cui ho già stabilito un rapporto e quindi a interagire con essi.

Allo stesso modo da una pagina centralizzata (questa) sarà possibile per l’amministratore (quell’importante “fb:admins” a cui ogni plugin può fare capo) agire sui contenuti inseriti dagli utenti moderando le discussioni in corso per ogni singolo articolo.

Terzo, ultimo e più importante aspetto, tutto ciò che viene pubblicato come commento a un articolo tramite il Comments Box Plugin può venire sparato -di default la scelta è selezionata- sulla propria bacheca, così da poter essere commentato dai propri contatti. Ogni commento ricevuto sulla bacheca di ogni utente confluirà automaticamente in fondo alla discussione originale, potenziando all’inverosimile da un lato la possibilità di tracciare le “reazioni” a un articolo, dall’altro la capacità di un buon contenuto di diventare virale.

I due lati della medaglia

È davvero tutto oro ciò che luccica?

Di fronte a questi aspetti si potrebbe pensare di mandare in pensione il proprio sistema di commento integrato (sia questo di WordPress o di un qualsiasi altro CMS) per gettarsi a capofitto sulla soluzione made in Facebook.

Ma senza voler fare una corposa lista di “pro” e “contro”, come già gli omini di TechCrunch ci hanno abituato a leggere, si potrebbe riflettere sul valore di un commento sul blog.

Un blog senza commenti è una stanza vuota.

I commenti di un blog sono, e l’ho scritto già altre volte, ciò che rende interessante seguire un blogger. Migliori i commenti, migliore l’esperienza per chi naviga, migliori gli spunti per chi scrive.

Poter mantenere il controllo su questo valore non è assolutamente un qualcosa da dare per scontato. La soluzione di Facebook potrebbe risultare estremamente efficace, ma di fatto ti chiede in cambio di fidarti una volta di più del prodotto di Zuckerberg in quanto a modi e tempi di gestione dei commenti a contenuti che tu hai scritto.

Inoltre, giusto per essere precisi.

  • Niente backup
  • Niente controllo diretto sul modo in cui i commenti vengono mostrati
  • Niente commento da reti in cui Facebook è bloccato
  • Eventuale down del sistema di commento se Facebook stesso non è raggiungibile
  • Nessun contenuto in HTML, quindi nessuna rilevanza lato SEO

Si potrebbe obiettare che, hey, è vero che qualche sacrificio è richiesto, ma in cambio abbiamo una piattaforma consolidata, meccaniche che anche il meno geek degli utenti trova già familiari, la possibilità di usare solamente nomi reali (con tanti saluti ai troll) e un login automatico che riduce ancora di più il gap necessario a entrare in discussione.

Ne varrà la pena?

Difficile a dirsi, ma propendo per il no. Lo strumento è interessante e forse alcune pecche saranno limate. Sicuramente un approccio del genere potrebbe fare la differenza nel portare visibilità a progetti di interesse collettivo in brevissimo tempo, sfruttando relazioni (territoriali?) già esistenti su Facebook e saltando a piè pari la costruzione di una community un po’ più solida.

Francesco Gavello

Francesco Gavello

Consulente, formatore e public speaker in Advertising e Web Analytics. Sviluppo strategie di Inbound Marketing per progetti web di grandi dimensioni. Appassionato da sempre di illusionismo, un’arte che ha molto da spartire con il marketing.