Come sopportare il peso del vostro stesso blog

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Chiunque abbia un blog da più di qualche mese sa che gestirne uno è più simile ad una maratona che uno scatto da centometristi.

Si tratta di arrivare lontano, di scrivere articoli su articoli affrontando più volte gli stessi argomenti da angolazioni differenti, di cambiare parere, di conoscerne di nuovi, di dosare le proprie energie sulla distanza poco alla volta affinchè queste durino e si ricarichino nel tempo.

Per aiutarci a farlo, per evitare che proprio la quotidiana gestione del nostro stesso adorato spazio sul web finisca per schiacciarci, esiste qualche concetto utile da tenere a mente.

Ottimizzazione

La blogosfera corre veloce. Troppo.

Cercare di starle dietro e rimanere aggiornati in tempo reale può solamente distruggere la vostra attenzione sulle altre attività quotidiane. Recuperate un buon feed Reader e concentrate piuttosto le vostre attività “sociali” in momenti ben definiti della vostra giornata tipo.

Il restante tempo imponetevi, e siate felici, di dedicarlo ad altro.

Pianificazione

Su Freelancefolder, un ottimo blog di cui abbiamo già parlato, ho letto di recente questa considerazione:

…let’s face it, 95% perfect is 1000% better than a killer idea that sits idly in your ideas folder…

“parliamoci chiaro, la perfezione al 95% è 1000% volte meglio di una idea realmente geniale che però rimane ferma in attesa nella vostra cartella delle idee”

Mettete a listino migliorie continue. Sempre.

Poco importa se all’inizio saranno semplici dettagli che non riuscirete a completare in una serata dopo una faticosa giornata d’ufficio. Pianificate la vostra strada verso il successo e continuate a rendere il vostro blog migliore giorno dopo giorno.

Promozione (altrui)

Promuovete i vostri lettori prima ancora di promuovere voi stessi. Sono loro la vostra forza e i vostri principali “opinion leader”. Veicolate ottimi contenuti altrui senza chiedere nulla in cambio, perchè sono finiti da molto i tempi dello “scambio link” automatico e senza valore reciproco.

Promuovete gli altri, e credetemi se voi valete questi saranno ben felici di fare lo stesso con voi.

Costanza

Nessuno si aspetta che voi rispondiate ad ogni singolo post altrui presente vostro aggregatore.

Quello ci si aspetta invece è che di tanto in tanto vi facciate semplicemente vivi sulle pagine di chi vi legge, dimostrando il vostro interesse e ricordando alla blogosfera che ci siete anche voi.

Previdenza

L’inaspettato capita più spesso di quanto uno se lo aspetti (divertente, vero?). Con un blog, che si suppone costantemente aggiornato e tenuto lucido, un periodo di sospensione volontario o meno (lavoro, malattia, figlio in arrivo, periodo negativo) può minare la fiducia dei nostri lettori.

Preparatevi a rimanere senza idee scrivendo post anche quando non ne avete bisogno; raggiungete una quota minime di 5 – 10 ottimi post (o quanto per voi sia l’equivalente di un paio di settimane di blogging) da tenere al sicuro per i casi di emergenza.

Karma

Ogni blogger incontra prima o poi la propria nuvola nera; un piccolo fallimento, un flame troppo duro, un qualcosa di negativo e (solitamente) inatteso.

Se non la affrontate correttamente, la vostra nuvola nera è in grado di scoraggiarvi ben più del dovuto. Traete vantaggio dalla vostra nuvola nera e dai vostri errori.

Analizzateli, superateli, vivete felici.

Pazienza

Come dicevo, si parla di maratone, non di scatti fulminei.

Come in quasi tutte le cose, i risultati solitamente arrivano a chi sa aspettare ed è fiducioso nel farlo.

Certo non vi pagherete una macchina nuova con il blog, e neppure diventerete famosi nel giro di una notte grazie ad un post azzeccato. Con pazienza, vi ripagherete invece dei costi dell’hosting e vi costruirete una rete di amici / lettori con il quale avrete dimostrato autorevolezza nel vostro campo.

…dimenticato qualcosa?

Francesco Gavello

Francesco Gavello

Consulente, formatore e public speaker in Advertising e Web Analytics. Sviluppo strategie di Inbound Marketing per progetti web di grandi dimensioni. Appassionato da sempre di illusionismo, un’arte che ha molto da spartire con il marketing.

16 commenti

  1. Ottimi punti di riflessione…
    Tenere su un blog è quasi un lavoro, è difficile e a volte snervante cercare di emergere, ma quando arrivano le soddisfazioni si capisce di essere sulla buona strada 😉

    Un saluto ^^

  2. Quello che hai scritto è giusto e azzeccato, però vorrei fare una considerazione.
    Di blog davvero buoni e di qualità attualmente ce ne sono pochi, la maggior parte dei blogger (me incluso) non conosce molti aspetti del funzionamento della blogosfera e quindi porta avanti il suo “lavoro” (se così si può definire) soltanto per pura passione e quindi non si preoccupa di scalare classifiche o di raggiugere visibilità e fama.

    Penso che la passione sia il vero “motore” di un blog, certo avere un buon numero di lettori non può che lasciarci soddisfatti ma non bisogna per forza puntare in alto, l’importante è credere in quello che si fa e non lasciare le cose campate in aria.

    Con questo commento non voglio assolutamente porre critica al tuo ottimo post!

    Ciao

  3. Riprendendo le parole del post, per Costanza ti lascio un commento complimentandomi per il post.
    L’unica affermazione su cui non mi trovi in pieno accordo è la questione dei post di “emergenza”. A me piace pensare che il blog sia una valvola di sfogo dove parlare delle proprie passioni che, in casi fortunati, coincide con il proprio lavoro.
    Piuttosto che preparare dei post “pre cotti” da sparare in periodi di vacche magre, preferisco spiegare a tuttti gli amici lettori i motivi che mi terranno lontano dal blog.

  4. @Marbio: giustissimo l’appunto sulla passione e nel credere in ciò che si fa! D’altronde l’argomento “scalare le classifiche” diventa scottante ultimamente (qualcuno ha detto Blogbabel) ? 😀

  5. @Alberto: in effetti è un punto di vista altrettanto condivisibile.

    Giusto poco fa via chat un amico mi faceva notare come il rapporto con il proprio blog sia “condizionato” anche da un altro fattore importante: l’emozionalità e il distacco con cui lo si affronta giorno per giorno.

  6. Beh, la pazienza inizialmente è fondamentale.. I risultati si raggiungono col tempo, piano piano, perfezionandosi.. infatti il tuo esempio azzecca alla perfezione “…è più simile ad una maratona che uno scatto da centometristi.”

    E’ sempre un piacere leggere i tuoi post Francesco, sono sempre molto scorrevoli e piacevoli! A presto!

  7. @Francesco: qualcuno ha detto Blogbabel? Un po’ tutti direi, soprattutto dopo le ultime news. Si fa prima a fare un conto di chi non ne ha parlato!
    Tornando all’argomento anche io preferisco non dotarmi di post di emergenza già confezionati. Piuttosto tengo da parte bozze di articoli, ma si tratta più di appunti o idee buttate lì e salvate per un utilizzo futuro che veri e propri post già pronti. Credo che a volte, come diceva qualcuno nei commenti del tuo articolo su TagliaBlog, se non si ha niente di interessante da dire è preferibile stare zitti che scrivere qualcosa per forza: ovviamente se questo avviene troppo spesso facilmente ci sarà una fisiologica “disaffezione” dei lettori, che con il ritmo odierno di Internet si aspettano articoli nuovi e interessanti ogni giorno.

  8. Kobayashi mi trovi daccordo. Disaffezione, ok, però a volte creare un po di attesa tra un post e l’altro, può essere anche un buon metodo per attirare maggiormente l’attenzione dei lettori.
    Faccio un esempio tutto personale.
    Ritengo http://www.Pearsonified.com un blog molto interessante. Praticamente esce un post ogni…mese. Però la maggior parte delle volte sono post che finiscono dritti tra i preferiti. Ogni post è un avvenimento.
    Altro esempio, sempre personale.
    SEOmoz è sempre al centro dei miei check mattutini. Da quando ha aumentato il ritmo dei post (circa un annetto), la mia attenzione si è ridotta notevolmente. Questo perchè il MIO tempo è rimasto lo stesso, e non posso perdermi in 3 post quitidiani di cui 2 parlano di cose dette e ridette e solo 1 crea “nuova informazione”.

  9. @Alberto: cavoli che bello Pearsonified ! :O

    Mi trovate d’accordo quando parlate di incrementare l’attenzione su di un blog evitando di “sparare cartucce” anche quando non sussite la necessità.
    Anch’io in effetti passo in rassegna i feed sperando che l’uno l’altro “blog storico” a cui sono affezionato abbia un nuovo post da propormi; la maggior parte delle volte non c’è nulla di nuovo, ma quando c’è… è una quarto d’ora del mio tempo speso bene 😀

  10. Il mio parere ultra personalissimo, e forse un pochino di parte, sui consigli che Francesco da per scalare le classifiche è che non vanno seguiti alla lettera: ci sono sicuramente delle buone linee guida, ma ogni blog ha un suo stile, i suoi argomenti, la sua impostazione ed il suo target; ogni uno e diverso e non esiste una strategia universalmente valida per ottenere il successo. credo sia indubbio che non basta seguire pedissequamente alcune regole, altrimenti tutti otterrebbero degli ottimi risultati “e quando tutti sono speciali nessuno lo è” (tra l’altro il tempo che hanno a disposizione i lettori è limitato, quindi gli impone di scegliere).
    Se un blog si incentra per esempio nel raccogliere e commentare news legate ad un determinato argomento è impossibile scrivere un post da conservare per le emergenze. Ma ad esempio se questo post fosse stato preparato una settimana fa non credo che ce ne accorgeremmo.
    Personalmente condivido l’affermazione di Marbio, scalare le classifiche è relativamente poco importante, spesso si tiene un blog per passione e lambiccarsi la mente per estrapolare le meccaniche della blogosfera può rendere tutto complicato, spesso abbastanza da spegnere la passione
    …ma ammettiamolo, per quanto uno lo faccia per “amore” se non ci fosse proprio nessuno a leggerci saremmo sicuramente demotivati. Sebbene sia dell’idea “pochi ma buoni” ci sono alcuni casi in cui pochi…è veramente troppo poco.
    Anche in questo caso i consigli proposti penso che possano essere utili, ma che non vadano seguiti alla lettera: leggendo la lista dei suggerimenti magari ci si accorge che per soddisfare alcuni punti basterebbe davvero un piccolo accorgimento, e quello può essere più che sufficiente per far aumentare le visite ad un numero ragionevole.

    i consigli e i suggerimenti sono sicuramente utili e possono aiutarci a migliorare, ma vanno poi selezionati ed adattati a noi.
    un post al giorno potrebbe essere una buona regola, ma dipende anche molto dal loro contenuto. se è un contenuto molto impegnativo come ad esempio un tutorial (che oltre alla lettura richieda anche una buona dose di attenzione e magari qualche prova pratica) un numero eccessivo può portare che alla fine vengano ignorati (o meglio il lettore procrastini a quando sarà più tranquillo vedendo il mucchio aumentare sempre di più fino a quando ci rinuncerà).
    Se poi un ritmo troppo rigido ci farà passare la voglia di scrivere è sicuramente contro producente, meglio rinunciare a qualche visita e continuare ad avere un buon rapporto con il proprio blog.
    il “rimaner schiacciati” del titolo ha molti significati, che può essere sia quello di riuscire a reggere il peso sulla distanza, ma anche quello della dipendenza affettiva (in questo caso forse direi farsi rubare l’anima) o al contrario viverlo come un ingombrante peso che ci siamo andati a cercare. infondo puntare ad obiettivi troppo alti e voler cercare di scalare le classifiche può rivelarsi uno sforzo troppo eccessivo.
    insomma prima di tutto è bene soppesare il rapporto sforzo/risultato e poi chiederci se saremo in grado di portarlo avanti ed infine adattare un consiglio pensato per l’universale al nostro caso particolare. (in poche parole, Francesco, io faccio un po’ orecchie da mercante)