Come non essere filtrato dai feed RSS dei tuoi lettori

Le pulizie programmate su contatti e feed. Incubo di ogni blogger 🙂

L’estate, con il maggior tempo libero a disposizione, è da sempre il periodo dell’anno preferito per cercare di dare un senso a tutta l’informazione che ci gira intorno quotidianamente.

Presi dall’euforia del rinnovamento e dei grandi progetti, spesso ci si rende conto che più della metà dell’informazione di cui facciamo (anche involontariamente) uso è, come dire… del tutto trascurabile.

Tipico il caso della newsletter alla quale ci siamo iscritti a marzo e della quale non abbiamo mai letto un singolo numero; di tutti i following che su Twitter non fanno altro che saturare la timeline con link totalmente al di fuori dalla nostra cerchia di interessi; delle decine (centinaia?) di feed RSS ai quali abbiamo donato una subscription solo per scoprire poco più in là di non avere alcun interesse nella loro lettura.

Ma si sa, il tempo è sempre poco e simili compiti vengono procrastinati più o meno in eterno. Almeno, fino a quando la situazione non comincia a creare seri problemi di sopravvivenza. 😉

In molti hanno già scritto riguardo le migliori tecniche per sfoltire i propri feed sino a raggiungere la “media ideale” di fonti da consultare.

Ma, hey, diamo un attimo uno sguardo all’altro lato della barricata.
E se fossi tu la fonte da sfoltire?

Come evitare di finire cestinato al primo segno di debolezza?
Come sopravvivere alle “pulizie programmate” che di certo non solo d’estate rischiano di farti trovare con numerosi iscritti in meno?

1. Pubblicazione e interazione. Pochi ma buoni

No, non dirò il solito “Content is King”, anche se forse dato che ancora esistono numerosi esempi in negativo forse varrebbe la pena di ricordarlo come qualcosa di più di una semplice banalità.

È che il problema principale di un blog che viene filtrato durante le operazioni di pulizia più banali è proprio questo: il contenuto. O questo non esiste più (la frequenza di posting oramai tocca numeri negativi 😛 ) o in buona sostanza non serve più a nessuno. Inutile lamentarsi del calo dei propri iscritti se tutto ciò che campeggia sulle home è qualche sparuto post del mese scorso, poco ispirato e palesemente copiato da fonti straniere.

No, davvero. Quello che più si nota in un elenco di feed pronto ad essere ripulito non è la quantità di contenuto di per sé, quanto piuttosto il senso di abbandono che campeggia tra le pagine. Meglio quindi mettersi il cuore in pace. Se il tempo per pubblicare i tuoi articoli può scarseggiare, allora basati sulla qualità.

Un singolo ottimo post al mese -che fa scaturire una discussione davvero interessante- ti assicura una posizione di tutto rispetto molto più di una manciata di articoli sottotono lasciati a loro stessi per tre mesi di fila.

Triste, ma vero.

2. Le persone hanno poco tempo

Poco tempo per consultare le loro fonti e ancora meno tempo per decidere di cosa fare effettivamente uso.

Se metà dei tuoi post finiscono per essere autoreferenziali, riferiti ad una nicchia così stretta che praticamente riguardano solo te e i tuoi colleghi di lavoro, fai un respiro profondo e chiediti quante possibilità hai di salvare il tuo feed dalla mannaia che incombe.

Considera la cosa come una bilancia in perenne equilibrio; ogni volta che posti qualcosa di strettamente personale (aka potenzialmente poco interessante per la maggior parte dei tuoi lettori ma tuttavia meritevole di essere condiviso) cerca di controbilanciare l’offerta con qualcosa di innegabile valore.

È un modo di pensare che utilizzo praticamente da sempre e che vincola in un certo senso chi scrive a mantenere equilibrato il contenuto proposto anche nei momenti meno ispirati (o di transizione, come appunto vacanze, imprevisti, redesign e blocchi dello scrittore).

3. Fonte A, fonte B. Produci contenuto originale

Inutile negarlo, molto del contenuto che viaggia sulla blogosfera non solo non è originale nel senso che non parte da un’idea totalmente nuova, ma spesso è copiato pedissequamente (sfumature di pensiero di partenza comprese) da fonti estere.

Francesco Tinti esplicitava il problema parlando della sua tecnica di ottimizzazione delle fonti. Un blog che si limita a proporre il “link alla fonte originale” ha un’enormità di possibilità in più di venire rimosso non appena l’utente si accorge dell’evidente paradosso: perché mai leggere una fonte copiata che viene pubblicata -nel migliore dei casi- un paio di giorni dopo l’originale?

Molto meglio saltare a piè pari l’intermediario per giungere alla sorgente davvero interessante. Esattamente ciò che tu non vuoi.

Morale: pubblica quanti più contenuti originali riesci a produrre.
Già, già, tanto semplice quanto sottovalutato. Una base di iscritti solida e resistente si costruisce giorno dopo giorno e non solo con azioni meccaniche e svogliate. Se poi hai intenzione di riferirti a fonti terze andrà benissimo ugualmente. Solo, non limitarti a commentare la notizia come la più fredda agenzia stampa, ma proponi un’opinione nuova, crea correlazioni a prima vista non evidenti, fornisci una selezione di notizie che valgano la pena di essere letta.

Insomma, infondi qualcosa che solo tu puoi dare al freddo ammasso di link.

4. Slegati dal Feed. Raggiungi i tuoi lettori per strade alternative

Come scriveva Tagliaerbe in un suo recente articolo, seguire i social network è davvero solo questione di tempo. E con poco tempo a disposizione limitare le proprie fonti (Davide arriva a soli 25 feed!) è il solo modo di riuscire ad impiegarlo al meglio.

Ma c’è una sfumatura nel suo ragionamento.

L’altro lato della medaglia è che se non puoi conquistare la “top 25” di turno dei tuoi lettori, allora puoi fornire delle strade alternative con le quali mantenere il contatto. La classica ancora di salvezza nel caso venissi cestinato sul loro feed reader. Twitter, FriendFeed e persino Facebook sono i cavalieri al tuo servizio per questo peraltro non troppo difficile compito.

Insomma, fai in modo che i tuoi lettori non siano vincolati a scegliere se mantenere te o un altra fonte all’interno del loro feed reader; fornisci sempre una rosa così vasta di possibilità da non richiedere sacrifici di alcun tipo. Tutto il resto verrà da sé 😉

Francesco Gavello

Francesco Gavello

Consulente, formatore e public speaker in Advertising e Web Analytics. Sviluppo strategie di Inbound Marketing per progetti web di grandi dimensioni. Appassionato da sempre di illusionismo, un’arte che ha molto da spartire con il marketing.

1 commento

  1. Questa gara a rimanere per forza legato ai tuoi lettori la vedo come un “vuoto di contenuti”: non credo che le persone siano così sciocche da non tornare in un bel sito dove si sono trovati bene, dove hanno trovato quel che cercavano, spunti interessanti ed utili. Non credo che gli utenti debbano essere seguiti come un cane altrimenti scappano. Se fosse così, davvero erano interessati ai nostri discorsi? Dunque li teniamo solo per fare numero e per vantarsi del numero di lettori? E’ un po’ come il discorso delle statistiche del blog di cui hai parlato in un altro post che ho commentato poco fa: non è bene stare sempre a vedere le statistiche, chi segue e chi no, ma è bene tirare dritto per la strada tracciata e vedere chi viene dietro. Anche se sono pochi, saranno realmente interessati ai contenuti!