
Fare business in rete è difficile.
Trovare il proprio spazio, la propria identità e mantenerla intatta a lungo è una sfida quotidiana.
Capisci sin da subito come la vecchia storia del cliente che ha sempre ragione sia ancora valida, seppure mutata nei modi e nei tempi da logiche un pelino più fluide e sociali.
Ti insegnano ad evitare, ancor prima che a superare, critiche e attacchi diretti. Ad avere quella visione globale in grado di farti capire quale piega possa prendere la discussione prima ancora di farla nascere. A glissare con stile temi che ti espongano troppo -e possano ritorcersi contro te stesso come boomerang- calibrando parole e tempi.
E poi c’è qualcuno che fa l’esatto opposto. 🙂
La storia è quella di Starbucks e della sua pagina fan, in cui da sempre non fa mistero dello schierarsi apertamente su questioni sociali, politiche, economiche e via discorrendo. E lo fa in maniera precisa, inequivocabile, manifestando il proprio punto di vista su temi che farebbero venire i classici capelli bianchi a chiunque si occupi di gestione delle criticità in rete.
Ciò non manca di creare situazioni spinose, naturalmente. Situazioni in cui davvero viene valorizzata una gestione degli imprevisti e degli attacchi al brand di assoluto prim’ordine.
Situazioni dove proprio l’aver manifestato così apertamente le proprie idee -esattamente come farebbe una singola persona- da modo al brand di essere …tutto fuorché il classico brand a cui siamo da sempre abituati. Le persone sono già naturalmente schierate su uno dei tanti fronti su cui, beh, è possibile schierarsi. Scoprire che il brand che amiamo, seguiamo o di cui facciamo uso è linea (oppure no) con il nostro pensiero cambia radicalmente le carte in tavola.
È questo il futuro?
O si tratta di un caso isolato, dove è più la fatica di gestirla, un’apertura di questo genere, rispetto alla visibilità e alla credibilità acquisita?
Schierarsi può essere produttivo se lo si fa al di fuori della propria nicchia di mercato, ovvero su questioni che non riguardano e non toccano gli interessi delle aziende che possono essere nostre clienti.