Un approccio avanzato agli autoresponder in Mailchimp

Esperienza. Sì, ancora.

Come creare autoresponder avanzati in MailChimp

Esperienza è la parola chiave di tutto ciò che facciamo in rete.

Crea una buona esperienza e gli utenti ti seguiranno. Rendi l’esperienza sulle tue pagine e con i tuoi prodotti banale, noiosa, e questi troveranno velocemente altri lidi.

Non fanno eccezione le newsletter. Tutta l’attività di direct email marketing che puoi costruire intorno al tuo brand ha bisogno di un’esperienza diversa e complementare rispetto a ciò che si possa già trovare sul tuo sito o sui tuoi social.

Dunque, essendo non solo un mezzo per ricevere proposte di vendita precotte ma un vero canale per veicolare contenuti su misura, il bravo marketer impara presto il potere della segmentazione. Spesso gli utenti sono profilati in fase di iscrizione, magari impiegando qualche piccolo trucco già visto su queste pagine. Meno spesso sono loro stessi a tenere aggiornate le loro impostazioni (leggi: interessi) nel software impiegato per spedire i messaggi.

Quasi sempre, in tutto questo ci sono di mezzo gli autoresponder. Sai, tutte quelle email automatizzate che vengono recapitata nella casella di posta degli utenti entro un certo tempo dalla loro iscrizione in lista. Aweber li chiama Follow-up, e non è il solo.

Oggi ti racconto un piccolo, nascosto ma potentissimo approccio agli autoresponder di MailChimp.

Autoresponder, aperture e click

Subito al sodo. MailChimp permette di pianificare la spedizione di una o più mail automatiche sulla base di due parametri dalla semplicità disarmante:

  • L’apertura di una campagna
  • Il click di uno specifico link all’interno di una campagna

Perché sono fondamentali? Perché il problema principale quando si parla di mail automatiche è che sono, in effetti, automatiche. Messaggi su binari fissi che raggiungono tutto il pubblico (o un segmento di esso) a intervalli regolari per rimarcare proposte di vendita o elargire succosi infoprodotti in più puntate.

Spesso la segmentazione di basa sui gruppi interni alla lista o appunto la semplice data di iscrizione. Aggiungendo alla componente temporale una variabile quale l’apertura o il click su uno specifico link si può fare molto, molto di più.

Nello specifico, nel primo caso possiamo predisporre in velocità una serie di promemoria che vadano a rimarcare il discorso in maniera più mirata e progressiva. Vuoi convincermi a partecipare al tuo seminario? Mandami una prima email in cui mi spieghi cos’è, quanto costa e dove si tiene. E poi monitora la mia eventuale apertura di quella mail per dare seguito al tuo discorso con un paio di promemoria davvero mirati in cui alzare il tono del messaggio. E magari scendere in casi di studio più precisi. Materiale rivolto a me, che verso quel tema già ho dimostrato interesse.

Nel secondo caso, quando miriamo a un utente che ha fatto click su uno specifico link possiamo arrivare a pensare il sistema come un …distributore automatico.

Ancora: vuoi che partecipi al tuo seminario? Disponi di un promo-code, ma non vuoi renderlo immediatamente pubblico? Pianifica un autoresponder che spedisca quel codice solo a chi abbia effettivamente fatto click su una precisa call-to-action nella prima newsletter. Un link che magari rimandi al tuo sito, in cui ringraziare l’utente e lasciarlo in (breve) attesa della successiva mail automatica, spedita entro l’ora e contenente il prezioso codice.

Sperimenta

Non è che ci serva davvero nulla di più.

Le newsletter sono ancora tra noi in mezzo a un fiume in piena di strumenti e piattaforme proprio per la loro intrinseca semplicità. Non c’è niente di più lineare e di efficace per chi lo riceve di un messaggio davvero mirato, spedito e letto nel giusto contesto. Questi due approcci agli autoresponder ti permetteranno di fare esattamente ciò.

Hai mai usato un autoresponder, follow up o qualcosa di simile sulla tua newsletter?

Francesco Gavello

Francesco Gavello

Consulente, formatore e public speaker in Advertising e Web Analytics. Sviluppo strategie di Inbound Marketing per progetti web di grandi dimensioni. Appassionato da sempre di illusionismo, un’arte che ha molto da spartire con il marketing.

5 commenti

  1. Ciao a tutti, ho superato la soglia della newsletter free e così visto che devo pagare, a questo punto cambio completamente dato che agli inizi avevo scelto una cosa a caso (si chiamava Wisija, poi ora Mail Poet). Vorrei passare a qualcosa di più professionale che permetta di profilare meglio l’utente. Cosa mi consigliate Mail Up o Mail Chimp, dato che mi pare siano questi due i leader di mercato che non danno problemi….con Wisija sono finita spesso nella cartella spam..

    Premetto che non sono un’azienda con un miliardo d’isctitti nè un genio (del male 😉 ) del computer….ma ho un blog e più è semplice, meglio è 😀

    Grazieeee!

    1. Premetto che non sono smanettone, anzi il contrario.

      ti consiglio Mailchimp come io stesso fui consigliato da Gavello. Tra i primi 2 o 3 al mondo.

      E’ Gratis fino a 2000 contatti e illimitate spedizioni.
      Possibilità di creare bellissime newsletter, salvare templates, interfaccia recente ulteriormente userfriendly

      se invece vuoi autoresponder (ma non mi sembra il tuo caso) ti costa almeno 20 euro/mese

  2. Ciao Francesco, vado un po’ fuori tema ma vorrei chiederti una cosa su Mailchimp.

    Da un mesetto ho fatto il mio account ed è tutto a posto, però c’è qualcuno che mi ha contattato perché non riusciva ad iscriversi. Non riesco a capire se è un problema di Mailchimp o del form d’iscrizione.

    Non credo del form perché, chi aveva problemi, li ho iscritti tramite form sul sito senza problemi. Non riesco a capire cosa possa essere, tu ne sai qualcosa?

    Grazie!

  3. Ciao Francesco, pensando di fare una cosa gradita, vorrei segnalare una valida alternativa a Mailchimp che si chiama SendinBlue: una piattaforma tradotta in italiano, semplice e potente per gestire con facilità campagne marketing, email transazionali ed SMS.
    SendinBlue nella versione free consente di inviare 9.000 email al mese (300 al giorno) ed in più dispone anche del l’autorisponditore automatico – maggiori dettagli su: http://www.alfonsostriano.it/lalternativa-a-mailchimp-si-chiama-sendinblue/