WordCamp Milano 2010, ovvero: di WordPress, speech e blogger

e qualcos’altro ancora

A questo giro ho volontariamente evitato di riversare le mie impressioni a caldo sulla tappa Milanese del WordCamp 2010.

Quello che vorrei cercare di fare questa volta è invece tirare le somme su un evento piuttosto sfaccettato, includendo qua e la un paio di riflessioni di più ampio respiro (che mi porto dietro da un po’) sul concetto stesso di barcamp, speech e pubblico partecipante.

Un piccolo update poco prima di pubblicare il post: sono disponibili i video della giornata di venerdì e della giornata di sabato! Corri a darci uno sguardo e dimmi cosa ne pensi! 🙂

Per prima cosa, il nocciolo dell’evento in sé: WordPress.

C’è chi dice che un evento del genere andrebbe mantenuto il più tecnico possibile. Chi invece preferirebbe rendere il WordCamp una sorta di “tappeto rosso” per sdoganare il nostro CMS preferito anche ai non addetti (l’InstallFest gestita da SaidMade si è mossa proprio in questa direzione).

Rispetto all’anno scorso sono diminuiti nettamente gli speech stile marketer fini a sé stessi, ma imho ancora non si delinea un approccio chiaro ai due tipi di pubblico. Una soluzione “pronto uso”, sentita spesso nominare tra una discussione e l’altra, potrebbe essere quella di racchiudere semplicemente in una giornata i talk più legati alla filosofia di WordPress (storie, case study, approcci e soluzioni ai problemi) e in un’altra tutti quelli più tecnici e legati a un ambito molto specifico (BuddyPress, plugin, hack del codice).

Non nego che sarei molto più tentato dal primo tipo di giornata rispetto al secondo. Non è una novità che ciò che mi affascina di WordPress sia la sua capacità di rendere fruibili strumenti prima molto complessi e costosi a persone del tutto non-skillate, e ciò che vorrei sentire sono proprio esperienze in questo senso. Capire cosa WordPress dà alle persone e come le persone lo intendono per inseguire i propri obiettivi.

wordcamp-2010-navetta

Hey, a scanso di equivoci, l’impressione è comunque molto positiva. 🙂

Non oso neppure immaginare la mole di lavoro necessaria concretizzare un evento simile e ogni appunto (non solo mio) andrebbe visto quindi sotto questa luce. Tanto di cappello dunque a Wolly e a tutto il team di WordPress-it per l’impegno costante anno dopo anno.

Dicevamo, i fattori positivi.

  • Buona cosa il numero di talk minore e concentrati nella sola sala principale
  • Buona cosa la netta riduzione degli speech-marchetta
  • Ottimo il servizio navetta offerto da Fiat
  • Ottimo il buffet gratuito, che ha mantenuto nei paraggi molta più gente dell’anno scorso

Ecco, riguardo agli speech in particolare, avrei una cosa da dire.

Io riconosco l’impegno che sicuramente tutti gli speaker riversano nel tempo a loro disposizione. Alcuni di loro non hanno mai parlato di fronte a grandi platee (neanch’io, ma non è questo il punto) e ognuno, dopotutto, cerca semplicemente di fare del proprio meglio in ogni occasione.

Ma davvero, non è possibile trovarsi in alcune occasioni ancora ad ascoltare venticinque minuti di lettura sequenziale di slide. Lettura piatta che sembra non sia stata minimamente preparata e che non aggiunge e non toglie nulla a un discorso che ha sparato tutte le cartucce già nei primi cinque minuti. Durante più di uno speech ho avuto l’impressione di trovarmi incatenato a seguire una tiritera di considerazioni che appagavano solo lo speaker ma dal valore pressoché nullo per l’audience.

Ed è un peccato. Per tutti.

wordcamp-2010-sala

È che proprio non riesco a capire come si possa gettare al vento un’occasione d’oro come quella di parlare al WordCamp -magari avendo avuto tutto il tempo a disposizione per proporre e creare qualcosa di unico e memorabile-, avere l’attenzione (quasi) totale di centinaia di persone perfettamente in target con i propri interessi e …non sfruttarla a dovere.

L’impressione che ho avuto durante alcuni speech è che fosse la slide il vero protagonista, lo speaker relegato a pigiare ripetutamente il tastino di avanzamento (ancora più in fretta in caso di ritardo sulla tabella di marcia) leggendo meccanicamente ogni frase a video. Nient’altro da comunicare, niente passione da condividere. Solo una corsa verso la slide di ringraziamenti.

Persone che magari, prese in privato o di fronte a un tramezzino durante la pausa pranzo, rivelano tutta la loro abilità comunicativa e sono autentiche fonti d’ispirazione. Ma che per un qualche motivo non hanno passato tutto questo valore di fronte al microfono. Ed è un peccato, dicevo.

wordcamp-2010-sagsa

Sono troppo critico? Forse.

È che dagli speech di un barcamp vorrei ascoltare storie, numeri, esperienze dirette. Vorrei qualcosa di più di una banale “introduzione a” e anche se fosse vorrei comunque venire a conoscenza di qualcosa che non troverò mai scritto in nessun post. Vorrei uno speaker che guardi la platea invece che le diapositive. Voglio ridere, divertirmi, imparare e tornare a casa per scrivere post come questo ancora gasato dall’esperienza vissuta.

Tutto qui. Semplicemente credo che ci siano ancora moltissime potenzialità inespresse.
Ma guardando la cosa in positivo -e, ripeto, la base di partenza è comunque più che buona-, credo che abbiamo tutto il tempo di migliorare 🙂

Slide

E adesso qualcosa che non dovresti perderti! 🙂

Molto interessante lo speech di Giovambattista Fazioli (al secolo Undolog) dedicato alla creazione di plugin. Trovate anche le slide liberamente scaricabili.

Splendida la presentazione di Mafe de Baggis sulle problematiche del vendere WordPress alle pmi. Non solo un “giocattolino” quindi, ma uno strumento senza pari per tanti buoni motivi.

Tiziano Fogliata ci racconta qualcosa su Thesis e perché, per molte tipologie di utenti, rappresenti una soluzione molto più immediata e appagante della scrittura (o hack) di un tema a sé stante.

Alla prossima!

Tu eri là insieme a me?
Che ne pensi?

Nota: Se non sei potuto esserci, per impegni di lavoro o di spostamento, sappi che il WordCamp si riproporrà nella sua tappa Catanese il 18 Giugno.

Francesco Gavello

Francesco Gavello

Consulente, formatore e public speaker in Advertising e Web Analytics. Sviluppo strategie di Inbound Marketing per progetti web di grandi dimensioni. Appassionato da sempre di illusionismo, un’arte che ha molto da spartire con il marketing.

5 commenti

  1. Credo che la “corsa” di alcuni speeker sia dovuta anche all’inesperienza di parlare ad un vasta pubblico.
    Si è abituati a scrivere, condividere tramite post.
    Magari i lettori sono migliaia su di un blog, ma non si ha imbarazzo davanti ad un blog.

    Sono cose ovvie, ma in quelle rare volte in cui ho parlato di fronte a tante persone, mi son sempre trovato molto impacciato e in corsa verso la conclusione.

    È una cosa alla quale bisogna prendere l’abitudine, e immagino che al Wordcamp, molti siano principalmente persone abituate ad una tastiera.

    Sicuramente validissimi, ma non a proprio agio davanti ad una platea di persone.

  2. Mi sarebbe interessato moltissimo esserci, ma quest’anno è andata buca. Mi rifarò con lo IAB a novembre 🙂

  3. Non ho seguito l’evento di persona ma me lo sono gustato quasi tutto via streaming.

    Effettivamente l’impressione durante la diretta è stata molto simile a quella espressa in questo post: alcuni oratori non troppo spigliati – perfettamente inquadrati nel commento di Enea – e un’ordine degli speech non troppo legati tra loro: argomenti di wordpress philosophy accanto ad argomenti tecnici accanto a momenti di marketing.

    Poi mi sono fermato a pensare quale poteva essere il singolo cambiamento più significativo…

    Vorrei una suddivisione degli argomenti per giornate? Si.
    Wordpress rimane un argomento molto ampio e raggruppare le varie tipologie di intervento aumenterebbe la quantità di pubblico realmente interessata a quello speech (o una serie di essi) e non solamente in attesa dell’argomento successivo.

    Vorrei degli oratori migliori? Non necessariamente.
    Per gli interventi a cui ero realmente interessato non ho accusato la poca esperienza nel parlare ad una platea. Avrei sicuramente apprezzato un’abilità maggiore nel farlo ma ciò non mi ha impedito di godermi gli interventi che reputavo più appetibili.

  4. Vorrei qualcosa di più di una banale “introduzione a” e anche se fosse vorrei comunque venire a conoscenza di qualcosa che non troverò mai scritto in nessun post. Vorrei uno speaker che guardi la platea invece che le diapositive. Voglio ridere, divertirmi, imparare e tornare a casa per scrivere post come questo ancora gasato dall’esperienza vissuta.

    Come non quotare questa parte. Ne ho parlato con wolly su skype un paio di giorni fa… speriamo che il prossimo WordCamp sia qualcosa di diverso (senza nulla togliere alla mole di lavoro fatta da chi s’è impegnato nel portar qualcosa…).
    Ciao,
    Emanuele

  5. Ho visto solo i video online. Concordo col post. Meno tecnica, più plugin, più themes (T.Fogliata mi farà comprare Thesis!), più case study e soluzioni pratiche di problemi come dici bene tu. Io andrò a quello Catania.
    Grazie Francesco, ottima analisi.