Veicolare la navigazione e orientare l’utente: le categorie

flickr.com/photos/kapungo

Le più comuni piattaforme di blogging dispongono oramai da anni di sistemi con i quali guidare la navigazione dell’utente: tags, categorie, sistemi di archiviazione per giorni, settimane, mesi, calendari e chi più ne ha più ne metta. Tutto studiato per far si che l’utente arrivato a fine post non debba pensare ad altro che a cliccare sul prossimo link interessante.

Ciò che sto pensando oramai da diverso tempo è che tutto ciò che esuli da un semplice archivio sia, a conti fatti, inutile.

Prendiamo ad esempio FreelanceSwitch. Potreste navigare per ore tra gli articoli senza sentirvi lasciati a voi stessi per nemmeno un minuto: ci sono rimandi ai post in serie, agli articoli più visti, a pagine speciali che raccolgono il meglio di ciò che viene pubblicato, e tutto ciò senza ricorrere alla classica “tag cloud” o una banale lista di categorie.

Oppure l’approccio diametralmente opposto, alla Smashing Magazine. Quasi metà dello spazio di destra occupato dal layout è dedicato ad un enorme menù di navigazione che raccoglie, categorizzando meticolosamente, tutti i contenuti presenti cosi’ che sia possibile raggiungere ogni articolo direttamente dalla homepage in un solo click. Idem per il menù principale: grandi divisioni per temi di massima.

Credo che l’efficacia di un buon sistema di categorizzazione sia direttamente proporzionale al suo livello di dettaglio.

Label generici risultano inutili da cliccare a causa dei troppi risultati che generano; label troppo specifici d’altro canto riducono la navigazione ad un continuo avventurarsi tra microcategorie di pochi sparuti elementi.

Molto meglio a questo punto prendere in mano il problema e proporre noi stessi i percorsi di navigazione, riservando l’archivio e la divisione per categorie ad un “di più” per mantenere l’ordine nel caos.

Pensiamo solamente a raggruppare i post secondo tematiche, proporre pagine di approfondimento sui temi che sappiamo riscuotono maggiore successo.

Uscire insomma dalla standardizzazione per parlare direttamente all’utente.

E voi ? Avete mai provato seriamente a valutare la frequenza con cui le vostre categorie vengono cliccate ? O i vostri utenti preferirebbero metodi migliori e più ragionati ?

Francesco Gavello

Francesco Gavello

Consulente, formatore e public speaker in Advertising e Web Analytics. Sviluppo strategie di Inbound Marketing per progetti web di grandi dimensioni. Appassionato da sempre di illusionismo, un’arte che ha molto da spartire con il marketing.