Van Halen, il marketing e le M&M’s marroni

La parte e il tutto

Van Halen, il marketing e le M&M's marroni

Gestire un business è complicato.
I clienti tendono spesso a confonderci le idee.

Quello che sembra un buon contatto si rivela talvolta una perdita di tempo. Altre, un progetto partito un po’ a singhiozzo si rivela invece duraturo e proficuo per entrambe le parti. È, alla fine, la normalità. È il bello dell’essere uno one man band. 🙂

E sebbene da sempre per valutare un cliente mi affidi a uno strumento parecchio antico chiamato pancia (e raramente si sbaglia) è anche vero che in molti casi è impossibile iniziare a predire il futuro. Per mancanza di strumenti adeguati, di semplice tempo o di numeri a disposizione.

Poter prevedere il comportamento di un cliente, o di un partner, con il giusto preavviso ci risparmierebbe tempo e investimenti. Ci permetterebbe di riportare in carreggiata, o di abbandonare del tutto, progetti potenzialmente problematici prima del loro fallimento.

Ma come fare?
Beh, Van Halen ci riusciva già nel 1980.

Oggi, voglio raccontarti una storia.
Tieniti stretto alla DeLorean, Marty, mentre facciamo un salto indietro nel tempo.

È il 1980, dicevo. I Van Halen sono uno dei gruppi più quotati del momento. Girano la nazione portandosi dietro una serie di autoarticolati strapieni di strumentazione ben al di sopra delle normali necessità dei gruppi hard rock del tempo.

Questo perché le loro performance dipendono strettamente da questo comparto tecnico. Per far sì che le loro necessità siano chiare, presentano agli organizzatori un contratto simile alle pagine gialle cinesi, come avrà modo di ironizzare David Lee Roth, storico frontman della band. Un tomo gigantesco pieno di dettagli minuziosi e tutti fondamentali alla riuscita dello show.

In questo, tra una richiesta di voltaggio e una specifica di carico, completamente caduto giù da Marte, c’è l’Articolo 126. Che recita più o meno:

“There will be no brown M&Ms in the backstage area, upon pain of forfeiture of the show, with full compensation.”

ovvero:

“L’intero show verrà immediatamente cancellato e la band riceverà il pieno compenso se nell’area di backstage saranno presenti M&M’s marroni.”

Come dici?

Esatto. Gli M&M’s. Marroni.

È tipico dei backstage, soprattuto quando sono presenti grandi nomi, avere a disposizione parecchi snack un po’ per tutti. Per anni questo fantastico dettaglio -rimuovete tutti gli M&M’s marroni dal bidone degli M&M’s- è stato associato al classico comportamento da diva di molte rockstar. Una delle tante richieste strambe da soddisfare per potersi permettere il big sul palco.

Poi però, lo stesso David Lee Roth ha rivelato la verità.

Brown M&Ms from Van Halen on Vimeo.

Sai, molte rockstar hanno successo non tanto per la semplice combinazione di eventi ma perché (soprattutto quelle che arrivano da quegli anni) sono in grado realmente di gestire un business. E la questione degli M&M’s marroni è una piccola perla di marketing e psicologia.

In buona sostanza, nel papiro di richieste tecniche -tutte fondamentali- era stata volutamente inserita una richiesta estrema e palesemente inutile con il solo scopo di verificare se l’incaricato avesse realmente letto e applicato l’intero contratto.

Una mancata gestione di tutte le decine e decine di pagine avrebbe seriamente messo a rischio non soltanto l’efficacia dello show, ma la sicurezza dello spettacolo. Palchi non in grado di reggere il peso della strumentazione, ingressi non sufficientemente ampi per spostare fisicamente il tutto. Sino a problemi legati alla sicurezza vera e propria del pubblico.

Ma come assicurarsi di avere di fronte un buon partner, che si prendesse cura di tutti questi dettagli così come indicato, senza dover ricontrollare tutto da capo ogni volta? Come potersi fidare, insomma?

Con la cacciata degli M&M’s marroni. Un ottimo modo per avere una cartina tornasole della serietà dell’altro interlocutore. Potevi entrare nel backstage, racconta David, dare uno sguardo al bidone di M&M’s fornito dall’organizzazione, e se ne trovavi di marroni sapevi di doverti preoccupare e iniziare a ricontrollare ogni aspetto alla ricerca di un probabile problema di sicurezza.

Non puoi predire il futuro.

Mano a mano che il tuo business cresce, non avrai più modo di controllare ogni dettaglio di chi hai di fronte prima di averci a che fare realmente. Prima di averci investito tempo ed energie. Dovrai affidarti a un sesto senso, o a un tuo M&M’s marrone che ti segnali in anticipo problemi all’orizzonte.

Qual è il tuo M&M’s? 🙂

Francesco Gavello

Francesco Gavello

Consulente, formatore e public speaker in Advertising e Web Analytics. Sviluppo strategie di Inbound Marketing per progetti web di grandi dimensioni. Appassionato da sempre di illusionismo, un’arte che ha molto da spartire con il marketing.

5 commenti

  1. Concordo, è geniale!
    Nell’ambito dell’internet marketing made in USA, ci sono imprenditori online che utilizzano questa tecnica per scegliere i propri assistenti virtuali (in Italia forse li abbiamo conosciuti grazie a Tim Ferriss).

    La tecnica consiste nell’inviare all’assistente un documento per email con le istruzioni relative ai task che vogliamo assegnarli.

    All’interno del doc inseriamo una “parola segreta”,
    e una riga in cui spieghiamo che deve rispondere alla nostra email con la parola segreta.

    In questo modo, se siamo alla ricerca di un assistente da “assumere” per un progetto/part time/full time, possiamo subito scartare quelli che non leggono le nostre indicazioni, e evitiamo anche di perdere tempo…. e denaro! 😀
    Comunque troppo avanti i Van Halen!

    Ottimo articolo, ciao Francesco!
    Ago

  2. Proprio oggi stavo riascoltando il ” The Best of…” dei Van Halen ed ho incrociato questo post per caso.
    Devo dire che la tecnica è geniale!
    Grazie