9 pillole di buon senso per lo sviluppo di un profilo Linkedin efficace

Le faremo sapere

Francesco Gavello consulente web marketing

Se è vero che LinkedIn è da tempo la piattaforma per eccellenza per promuoversi come professionista, è altrettanto vero che là fuori esistono ancora migliaia di profili semplicemente inefficaci. Scarni o poco focalizzati, incapaci di stimolare interesse. Ma soprattutto ignari delle più basilari regole di buon senso quando parliamo di questo particolare social network.

Oggi ti propongo di focalizzare l’attenzione su nove aspetti chiave per iniziare a sviluppare – o perfezionare fino in fondo – il tuo profilo LinkedIn.

1. Avatar

Per favore. Per favore. Per favore. Impiega più di qualche minuto nella scelta del tuo avatar. Scegli un’immagine in cui il tuo volto compaia in maniera chiara, magari un mezzobusto – o se vuoi osare un piano americano – su sfondo tenue o del tutto bianco. E per l’amor del cielo, non usare una foto di coppia con la fidanzata/moglie/partner o in cui stringi la mano a un qualche guru: questo non è Facebook.

2. Keyword

Il tuo profilo presenta infinite possibilità di aggiungere parole chiave rilevanti nei più disparati contesti. Il primo è ciò che si chiama “Sommario professionale” e si trova sotto al tuo nome. In linea di massima, ogni blocco che puoi aggiungere al tuo curriculum presenta un titolo principale e una descrizione estesa. E dovrebbe venire focalizzato su keyword rilevanti. No, solo “esperto di” non basta più.

3. Indirizzo

Modificando il tuo profilo pubblico puoi in ogni momento scegliere un indirizzo personalizzato, così come probabilmente hai già fatto in Facebook. Scegline uno e sceglilo conciso. Il tuo nome o il tuo nome e cognome, tutto in minuscolo e tutto attaccato faranno al caso tuo. Paura di sbagliare? Potrai modificarlo in futuro tutte le volte che vorrai.

4. Pagina aziendale

Sei un’azienda o un freelance? Crea una pagina aziendale. È utile, anche se non ti chiami Adobe o Coca Cola. E soprattutto ti dà modo, nel blocco relativo alla tua esperienza professionale, di mostrare il logo del tuo brand e ai tuoi partner di farvi riferimento dai loro profili allo stesso modo.

5. Materiale aggiuntivo

Praticamente ogni blocco del tuo profilo permette di indicare del materiale extra aggiungendo documenti, foto, video, link o presentazioni. I formati supportati sono parecchi e permetteranno ai tuoi contatti di approfondire al meglio i temi di cui ti reputi esperto.

6. Competenze

Aggiungi il blocco “Competenze” al tuo profilo e indicane almeno dieci in partenza. Dieci sono le competenze che possono venire mostrate come principali sul tuo profilo e saranno quelle più di frequente indicate da LinkedIn affinché possano venire confermate.

Ricorda che LinkedIn non permette – giustamente – di unire competenze che differiscano anche solo per lievi variazioni (maiuscole, spaziature, singolare/plurale). Scegline poche e scegli da subito quelle giuste; non chiedere un doppio sforzo ai tuoi contatti. Poi, periodicamente, rimuovi competenze duplicate o poco rilevanti per il tuo specifico contesto.

7. Connessioni

LinkedIn è un social network in cui i grandi numeri non contano poi così tanto. Certo, è sempre bene puntare a ottenere una ricca serie di collegamenti; tuttavia l’efficacia di questi collegamenti dipenderà unicamente dalla loro coerenza interna. Il network propone di continuo profili correlati a quello che stiamo visitando e tiene informata la rete attraverso più di una mail periodica. Funziona, insomma, meglio quando sfrutti l’onda dell’essere connesso a persone di una stessa nicchia.

Assicurati che le persone che aggiungi come contatti siano in grado di espandere davvero la tua rete. Prenditi più di qualche minuto per scoprire se e quanto sia il caso di accettare ogni sfilza di nuove richieste. Ricorda, ogni contatto che aggiungi acquista autorevolezza attraverso di te: sicuro di voler sottovalutare la cosa?

8. Riepilogo

In una parola: usalo. Non conto neanche più i profili che mi passano sotto gli occhi che non fanno uso di un blocco così flessibile quanto il semplice “Riepilogo.” Duemila caratteri a tema libero con cui presentarti al tuo potenziale cliente, in cui giocarti le keyword più efficaci e farmi capire, come nel più classico degli elevator pitch, che può valere la pena concederti ancora qualche minuto.

9. Profilo pubblico

In molti neppure realizzano che in LinkedIn esiste un profilo pubblico, specchio di quello interno e utilizzato per mostrare i contenuti del curriculum ai motori di ricerca e a tutti quegli utenti che raggiungano il nostro profilo da sloggati. Questo profilo può venire controllato in maniera precisa, decidendo non solo il grado di visibilità del tutto (visibile a nessuno, sui motori, o a tutti) ma anche a livello di singolo bloccho. Un esempio? Puoi decidere di non mostrare gruppi e istruzione a chi ti raggiunga da Google oppure evidenziare il solo riepilogo e i progetti attuali. Scegliere è semplice!

All’opera!

Allora, quand’è stata l’ultima volta che hai messo mano al tuo curriculum? 🙂
Soprattutto: cosa ti spinge a rimanere più tempo su un profilo Linkedin?

Francesco Gavello

Francesco Gavello

Consulente, formatore e public speaker in Advertising e Web Analytics. Sviluppo strategie di Inbound Marketing per progetti web di grandi dimensioni. Appassionato da sempre di illusionismo, un’arte che ha molto da spartire con il marketing.

2 commenti

  1. Un articolo davvero utile per tutti, anche per i professionisti della rete. Ancora oggi noto diversi profili che cadono proprio sulla parte forse più banale, ma molto importante: la foto profilo. Ho la sensazione che talvolta Linkedin venga scambiato per Facebook… 😉

  2. Io amo LinkedIn e mi viene male agli occhi quando capito su profili non curati che magari hanno come foto profilo un gatto col padrone. Mi sa che al prossimo che vedo mando un PM con l’URL di questo articolo 😀