Cose che nel tempo ho imparato da Steve Jobs su sogni, progetti e vita

Grazie di tutto, Steve

Cose che nel tempo ho imparato da Steve Jobs su sogni, progetti e vita

Quest’immagine credo l’abbiamo ormai vista tutti.

Ieri le persone si sono svegliate e hanno scoperto la mancanza di Steve Jobs, un uomo che ha, per dirla in due parole, profondamente influenzato il mondo così come lo conosciamo oggi.

E l’essere un fan della mela non c’entra nulla, una volta tanto. Steve è stato un imprenditore di successo, un visionario e un sognatore che ha lasciato un’impronta che va ben oltre il possedere o meno un Mac.

È stato un’ispirazione, per me come credo milioni di persone al mondo.

Ecco ciò che ricordo di Steve.
Ciò che ho imparato e che ho cercato di applicare ogni giorno (anche) in questo blog.

1. Circondati delle persone giuste

Uno dei meriti universalmente riconosciuti a Steve è stato quello di portare intorno a sè persone di talento. Persone che condividessero la sua stessa visione del mondo e dei modi per migliorarlo uscendo dai dogmi.

Le persone che abbiamo intorno definiscono chi siamo. O, per dirla in un altro modo, noi siamo la media delle persone che abbiamo intorno. Persone motivate ci spronano e ci migliorano con la loro sola presenza. Persone negative possono invece bruciare i nostri sogni sul nascere e farci sentire fuori posto, ingigantendo le avversità.

Condividere il tuo tempo con le persone giuste aiuta anche a proteggerti. Quando le cose non vanno o le tue energie hanno bisogno di ricaricarsi avere su chi fare affidamento non è una cosa così scontata.

2. Continua a provare

Licenziato dalla Apple nel 1985, Steve trova in Next la leva per continuare a inseguire la propria visione.

Esattamente undici anni dopo rientra in Apple proprio grazie all’acquisizione di Next da parte di Apple e fa confluire nella mela i primi accenni di Mac OS X. Molte delle tecnologie e delle idee sviluppate in Next si trovano oggi perfezionate in iTunes Store, per esempio. Insieme quelle idee definiscono quella che si può chiamare “rinascita” di Apple.

Gli ostacoli non sono quasi mai così insormontabili come sembrano. Fanno malissimo quando te li trovi davanti, ma alla fin fine niente è davvero definitivo. Se ami ciò che fai, esiste un modo. Forse non semplice. Forse non così a portata di mano, ma c’è. Se invece ancora non hai trovato ciò che ami, continua a cercare.

Perché scopri che spesso “non riusciamo” perché “non tentiamo”. Rinunciamo in partenza facendo a meno delle nostre possibilità. Perché è più semplice.

Non perdersi d’animo, mai, è una di quelle cose che quando impari a farle ti aiutano a vivere meglio.

3. Non avere paura

Non l’ho mai scritto (non che abbia mai trovato l’occasione giusta per farlo) ma io ho sacco paura della morte. Caso vuole che proprio Steve durante un oramai noto discorso ai laureati di Stanford pronunciò una di quelle cose semplici, incisive e quantomai veritiere.

Siamo tutti già nudi, di fronte alla morte.
Eh già.

Quindi, non c’è motivo per non vivere seguendo i propri sogni.

Ecco, ora prova a scrivere una lista di tutte quelle cose che avresti potuto fare, fino a oggi “se solo…”. Se lasci che la paura di fallire, di provare a farcela prenda il sopravvento è come se avessi già smesso di vivere. E poi, sai cosa? Nel peggiore dei casi il fallimento non sarà così grande.

È la paura di fallire, più che il fallimento in sè, che ci frena.

Paura di apparire ridicoli, paura di perdere qualcosa, paura di arrecare un danno a chi ci vuole bene. Ma spesso nulla è così tragico, neanche in questo caso. Se riesci a comprendere quale davvero è la cosa che ti fa paura, puoi superarla. Puoi tentare, puoi persino fallire. Per riprovare ancora una volta ancora avvicinandoti sempre più ai tuoi sogni.

Ecco, queste sono le cose che credo mi ricorderanno Steve a lungo.

E per tutto questo,
Steve, semplicemente grazie.

Francesco Gavello

Francesco Gavello

Consulente, formatore e public speaker in Advertising e Web Analytics. Sviluppo strategie di Inbound Marketing per progetti web di grandi dimensioni. Appassionato da sempre di illusionismo, un’arte che ha molto da spartire con il marketing.

11 commenti

  1. Una persona come lui nasce ogni 100 anni, ed abbiamo avuto la fortuna di poterlo vedere all’opera e di capire che credendo in qualcosa è possibile realizzarlo. La frase che più apprezzo di lui è la famosa: “Siate folli”. In fondo i geni sono tutti un pò folli!

  2. “Il vostro tempo è limitato, perciò non sprecatelo vivendo la vita di qualcun’altro”
    Un sentito grazie a Steve per aver reso il mondo migliore…

  3. “persone motivate ci spronano e ci migliorano con la loro sola presenza. Persone negative possono invece bruciare i nostri sogni sul nascere e farci sentire fuori posto, ingigantendo le avversità” condivido, mi piace quello che hai scritto e non ho dubbi sul fatto che fosse una delle tue fonti di ispirazione. Sono contenta che tu abbia scelto di ricordarlo così 🙂

  4. Bellissimo articolo per ricordare un grandissimo uomo del nostro tempo.
    Tutti i punti che hai segnalato sono validi, ma secondo me è il primo quello più importante in assoluto.
    Circondarsi di persone “giuste”, competenti, magari anche più intelligenti di noi, e fare in modo che quelle persone diventino il nostro “gruppo dei pari”: questa è la ricetta migliore per realizzarsi nella vita, perchè da soli, per quanto possiamo essere forti e coraggiosi, non andiamo da nessuna parte!

  5. Bellissimo articolo!!! Grande Francesco!!! Steve Jobs rimarrà a lungo un punto di riferimento per molti di noi, almeno per me è così. Non vedo l’ora di leggere la biografia ufficiale!!!

  6. Su Steve Jobs e la sua morte è stato scritto davvero di tutto, e di più. Cadere nell’ovvietà è così semplice in questi casi, che io per primo ho cancellato la bozza del mio stesso post. Tanto molti altri han già detto ciò che penso.

    Tu Francesco hai saputo scrivere poche righe, toccanti e allo stesso modo “personali”: bel post.

    Steve è stato un grande, e per un informatico e un appassionato di tecnologia, la sua morte ha davvero generato lunghi momenti di silenzio, e profonda – vera – tristezza. Uno così non si dimenticherà mai.

    Marco

  7. Bel post Francesco. Anch’io sono rimasto qualche momento in silenzio di fronte a quell’immagine, ripensando a tutte le idee che Steve è riuscito a regalare al mondo e al rispetto che meritava la sua esistenza, il suo modo di stare al mondo. Credo che, assieme all’ultima lezione di Randy Pausch, il suo discorso di Stenford sia uno di quei messaggi che raccomando a tutti e spero un giorno anche le mie figlie sappiano apprezzare. Grande Steve, hai tutta la mia stima.