Sneezer: starnuti e blogger

Salute!

Forse non te ne sarai reso ancora conto, ma rispetto alla maggior parte della gente che ti legge già sei un esperto per il solo fatto di gestire un blog in cui snoccioli i tuoi interessi.

Pensaci.

Spesso si tende a considerare il mondo a esatta somiglianza delle propria nicchia di appartenenza. Si arriva presto a pensare che tutte le notizie più interessanti di cui facciamo uso siano ugualmente accessibili agli altri, o che l’unione di più fonti su cui basare i propri articoli non sia una cosa poi così inaccessibile.

La realtà è che per le persone comuni -comuni nel senso che fruiscono delle informazioni in rete senza prenderne parte in maniera attiva- tu rappresenti probabilmente un piccolo punto di riferimento. Un punto di riferimento decisamente più esaustivo e aggiornato di quanto essi stessi riescano ad essere. Più competente di molti loro altri contatti.

Insomma, se curi un blog da qualche anno e hai stabilito un rapporto attivo con i tuoi lettori, probabilmente sei uno sneezer.

Salute!

Uno sneezer. Già.

Direttamente dallo storico IdeaVirus di Seth Godin:

[Definition: SNEEZER] Some people are more likely to tell their friends about a great new
idea. These people are at the heart of the ideavirus. Identifying and courting sneezers is a key
success factor for ideamerchants.

Era un pezzo che volevo scriverne qualcosa. 🙂

Gli sneezer sono un po’ gli early adopter delle idee. Coloro che sperimentano per primi. Coloro che testano e discutono la bontà delle altrui idee. Coloro che, una volta convinti proprio della bontà di queste ultime, non si fanno alcun problema nel diventarne potenti veicoli di trasmissione.

Sono la molla di ogni iniziativa virale.
Commerciale o meno.
Volontaria o involontaria.

E spesso trovano casa nei blog come il tuo.

Quando curi un blog dedicato al mondo del cinema e racconti al mondo l’ultima applicazione stupefacente della proiezione cinematografica, sei uno sneezer. Sei il fulcro che permette alle grandi idee di venire veicolate agli utenti finali (o a altri sneezer in cascata). Sei il vettore che alimenta l’idea portandola ai suoi massimi livelli.

La gente ti crede. Ti commenta, discute le tue idee e ne genera di nuove.

Tuttavia non sono solo rose e fiori. Ci sono alcune situazioni in cui la tua potenza d’impatto può venire fortemente ridotta. Seth affermava infatti che più uno sneezer starnutisce idee sui propri contatti, più la potenza comunicativa diminuisce sino a risultare assolutamente inefficace.

Uno starnuto che perde potenza

  • Stai promuovendo un prodotto senza averlo direttamente testato?
  • Hai cambiato nettamente il tuo modo di comunicare con i tuoi lettori per portare persone verso una nuova (magari profittevole) idea?
  • Non espliciti rapporti commerciali o retribuzioni?
  • Ogni tuo canale è un tentativo di “starnutire” in maniera uguale e reiterata?
  • Ogni idea che promuovi è ugualmente “una grande idea da provare assolutamente”?

Allora forse rischiando di compromettere un valore di quelli belli importanti per un blog che miri a diventare (o rimanere) autorevole. Un valore difficile da costruire e fragile come il vetro soffiato.

Non diventare uno sneezer che arriva a bruciarsi nel momento esatto in cui capisce di avere questo potere “da spendere”. Proprio le persone che hanno deciso di seguirti e di lasciarsi influenzare dal tuo metro di giudizio possono guardare altrove nel momento in cui permetti agli altri di corromperti sulla dalla bontà dell’altrui idea (e questa appare manipolata, imperfetta e quindi di difficile contagio).

“Sneezers are at the core of any ideavirus. Sneezers are the ones who when they tell ten or twenty or 100 people—people believe them.”

Se possiedi questo potere, usalo con parsimonia e non svenderti al primo offerente. 😉

immagine: ©James Gathany (CDC Public Health Image library ID 11162) [Public domain], via Wikimedia Commons

Francesco Gavello

Francesco Gavello

Consulente, formatore e public speaker in Advertising e Web Analytics. Sviluppo strategie di Inbound Marketing per progetti web di grandi dimensioni. Appassionato da sempre di illusionismo, un’arte che ha molto da spartire con il marketing.

6 commenti

  1. Devo dire che quanto hai scritto si può tranquillamente allargare a molto altro e non solo ai blog.
    In particolare ho trovato molta attinenza con le domande che hai posto in un programma televisivo e in particolare in questa domanda: Ogni idea che promuovi è ugualmente “una grande idea da provare assolutamente”?

    Non so se hai mai visto la Prova del Cuoco sulla Rai (forse no se lavori :D) però io che mi trovo spesso e volentieri con la tv accesa a pranzo su quel programma ho notato che quella frase sarebbe da proporre alla conduttrice, in quanto per ogni singola ricetta dice sempre alla fine “mi raccomando, rifatela a casa, che è buonissima”.
    Effettivamente il proporre sempre tutto come eccezionale, bello e da provare è controproducente in quanto io all’inizio ero invogliato anche a provare qualcosa di quello che proponevano (mi piace pensare di saper cucinare ahahha) però più passano le puntate del programma e più la voglia ti passa in quanto non diventa più credibile e perde di intensità il messaggio.

    Altro esempio televisivo? Mollica con i suoi dossier al Tg1. Sempre tutto stupendo e ultimo capolavoro.
    Ok che in una rubrica o in un programma si tende a mettere le cose che piacciono e che sono ben fatte, ma a quel punto dove sta la sfumatura delle cose? Credo che alla fine ci voglia anche un controaltare negativo per risaltare meglio quello che di buono si propone, senza dover prendere cose brutte, ma solo un pò meno appetibili e dar loro il giusto nome.

    O no?

    1. Assolutamente d’accordo (e grazie del lungo commento!)

      I contraltari negativi sono dal mio punto di vista un ottimo modo per testare il proprio senso critico. Insieme a chi legge ma anche per evitare di adagiarsi sugli allori e far passare qualsiasi rece come “il miglior prodotto o servizio di sempre” o “il nuovo punto di riferimento di” e via discorrendo.

  2. Ho letto proprio di recente l’argomento sul libro “la mucca viola” di Seth Godin.
    Un libro fantastico … !!!

    Gli “sneezer” creano vere e proprie influenze, contagiano il “mercato”; nei nuovi sistemi di marketing svolgono una funzione fondamentale, mettono in moto quel “passaparola” che oggi e in futuro soprattutto, sostituisce le vecchie (anche se ancora attuali) campagne pubblicitarie volte a raggiungere l’intera massa di utenza e non le nicchie come oggi vuole il mercato. Oggi ci fidiamo più del giudizio di persone, più che della pubblicità; I forum e i blog veicolano “l’ideaVirus” e manovrano il contaggio.

    Questo è marketing/comunicazione, questa è la maniera per centrare il bersaglio:
    gli utenti, i fruitori, coloro che acquistano, spendono.

    grande Seth Godin

  3. Secondo me va usato con molta cautela, io sono dell’avviso che è meglio avere pochi utenti, ma buoni. Spesso questo genere di tecniche possono confondere o attirare persone che non sono poi tanto interessate alla tua nicchia.

  4. Francesco complimenti, bellissimo articolo.

    Ho letto di recente La Mucca Viola e l’argomento degli “starnutitori” è affascinante.
    Il post è bello perché hai parlato anche degli aspetti meno belli della questione 😉

    Interessantissimo e molto attuale come sempre,
    continua così!

    Fabietto