Può un sistema di commento di Google cambiare le carte in tavola?

Deja-vu.

Tool commento di Google
©Ovidiu Iordachi/Adobe Stock

Non è un mistero che Google abbia da qualche tempo iniziato a rincorrere diversi suoi concorrenti su fronti abbastanza spinosi.

Se infatti Google+ è stato da molti etichettato come la più prevedibile delle risposte al predominio di Facebook, ecco che le parole di The Next Web circa un nuovo sistema di commento tutto made in Google per siti web e blog suona nuovamente come un deja-vu.

Un deja-vu che potrebbe però cambiare gli attuali equilibri?

Al momento, tre sono i giocatori che si contendono il terreno del “commentare tramite servizi di terze parti”. E sono tutti di assoluta qualità.

  • Disqus, che negli ultimi tempi è stato adottato dai portali più famosi sulla sfera internazionale, forte di una serie di solide feature che hanno conquistato lettori e editori.
  • Livefyre, pressoché sconosciuto su suolo italico ma che mira a rendere l’esperienza del commentare molto più sociale e tracciabile. Una sorta di piccola community nella community di un sito o blog.
  • Il Facebook Comment Box. Ha bisogno di presentazioni? Come un rullo compressore permette di commentare in maniera rapida, intuitiva e in linea con l’esperienza del social network. Un grande contro: se ti hanno bloccato Facebook a lavoro, non potrai commentare del tutto.

Ecco che un quarto fronte diventa qualcosa da seguire con molta attenzione. Google potrebbe puntare a rafforzare (per l’ennesima volta?) la percezione di Google+ e dei suoi account Google in generale, forte di tutta una serie di legami con il motore di ricerca ancora tutte da esplorare.

Chi non si è mai fidato di Disqus, chi non ha mai sentito parlare di Livefyre e chi trova limitante il box di commento di Facebook, potrebbe sentirsi a suo agio di fronte a qualcosa di alternativo (e possibilmente migliore) proposto dalla grande G.

E sarà interessante capire quanto Facebook e Google saranno interessati a uno scontro diretto, disposti o meno a concedere un login di terze parti verso il network concorrente per strapparsi reciprocamente fette di utenza.

Tu lo useresti? 🙂

Quante volte hai rinunciato a lasciare un commento su di un blog solo perché il sistema di commento era “sbagliato”? Cosa dovrebbe avere secondo te il box di commento di terze parti perfetto, per interessarti?

Francesco Gavello

Francesco Gavello

Consulente, formatore e public speaker in Advertising e Web Analytics. Sviluppo strategie di Inbound Marketing per progetti web di grandi dimensioni. Appassionato da sempre di illusionismo, un’arte che ha molto da spartire con il marketing.

4 commenti

  1. Chi troppo vuole nulla stringe…

    I commenti ideali a mio vedere son quelli social. Vorrei dei commenti che li fai sull’articoli e li vedono in contemporanea e si puo’ interagire su qualsiasi social.
    Vorrei ci fosse anche il contrario. Se commento su social, il commento appare sul sito e sugli altri social.

    La direzione è questa secondo me. Il social diventerebbe tutto internet. È questo che stà diventando tutto il mondo di internet.

  2. Con un profilo “unico” di Google Plus, presente nelle email, nei risultati di ricerca e su un social network, commentare sarà “più utile”: la maggior parte degli utenti che commentano sono profili evoluti che hanno un’identità su un blog, un forum o su un social network.

    Di certo nessuno resterà anonimo!

  3. Continuo a preferire di gran lunga i commenti proprietari di ogni blog, mai dipendere da altre piattaforme.

  4. Il sistema migliore?
    Nome e mail. Semplice e banale.
    Mia nonna mi ha ripetuto alla nausea: “le cose semplici sono le migliori” io aggiungerei.
    Le cose nn invasive saranno sempre più amate