Coloro che non vuoi raggiungere

Avanti un altro

Trovare migliori clienti freelance
©patpitchaya/Shutterstock.com

Nominami cinque tuoi competitor.
Fatto? Era facile.

Adesso nominami cinque tipi di cliente che non vuoi portare a te.
Un po’ più difficile, vero?

Se si potesse distillare uno degli ingredienti dell’ottenere successo – qualunque cosa possa voler dire un’affermazione così generica e incosciente – questo sarebbe il definire con precisione chi non vuoi raggiungere.

Perché rendersi conto di chi non vorrai colpire con i tuoi prodotti o servizi è tanto importante quanto lavorare sull’altro fronte.

Quando si parla di personal branding, così come di campagne pubblicitarie, si pone spesso l’accento sulla definizione dell’interlocutore ideale: i suoi interessi, i suoi desideri, le sue paure. Colpire un potenziale lead laddove identifichiamo una necessità e abbiamo modo di risolverla. Perfetto.

Allo stesso modo, raffinare la nostra consapevolezza su tutto ciò che non vogliamo essere e su tutti i possibili clienti che non vogliamo portarci in casa ci permette di chiudere il cerchio.

E non è affatto un’operazione da sottovalutare.

Significa, in sostanza, ricordare come le nicchie e le community di utenti non siano mai qualcosa di omogeneo in sé stesse. Contengono differenze – anche sensibili – tra i loro singoli partecipanti, possibili nostri interlocutori. Scoprire come scremare la nostra proposta affinché eviti di incappare in quella porzione di persone poco motivate, non ancora pronte o del tutto disinteressate – fa la differenza nel lungo periodo.

Chi lavora con le campagne ADV in Google AdWords avrà già dimestichezza con il concetto nella sua forma più rude: è un’altra applicazione delle keyword negate, a corrispondenza inversa. Indicami dove non vuoi che il tuo annuncio compaia così che l’esposizione rimanente sia meglio valorizzata. Il concetto non si limita certamente a AdWords, né al solo fronte SEM.

La cosa bella? È qualcosa che puoi fare ora.
Apri un foglio di testo. Prendi un taccuino cartaceo.
E inizia a ragionare su tutti coloro che non fanno per te.

Francesco Gavello

Francesco Gavello

Consulente, formatore e public speaker in Advertising e Web Analytics. Sviluppo strategie di Inbound Marketing per progetti web di grandi dimensioni. Appassionato da sempre di illusionismo, un’arte che ha molto da spartire con il marketing.

3 commenti

  1. Evitare il target sbagliato vuol dire risparmiare tempo, e ogni Freelance sa che il tempo è denaro…decisamente più produttivo spendere qualche oretta per delineare i profili da evitare e le metodologie per evitarli, così ci si risparmia un sacco di problemi, concordo pienamente!
    Anche se devo ammettere che con i clienti sbagliati si possono imparare importanti lezioni che aiutano a formare il carattere del Freelance…

  2. Molto interessante. Io sono da anni impegnato in campagne CPC e mi sto accorgendo che il target di 5 anni fa è diverso dal target di oggi, a parità di parole chiave posizionate. Secondo voi come mai succede questo? Ciao, Stefano.