Se non pensi in real time, allora sei già morto – parte 2

Se non pensi in real time, allora sei già morto - parte 2
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Ecco la seconda parte dell’articolo dedicato al filtrare e selezionare i flussi d’informazione. Oggi parliamo di Twitter e FriendFeed, insieme a qualche consiglio che ti tornerà spesso utile. Buon lunedì 😉

Nella prima parte parlavamo di Robert Scoble e del suo progressivo interesse per Twitter e FriendFeed.

Parlavamo di mercati e conversazioni, e di come ottimizzare il proprio tempo dedicato alla lettura delle fonti sia di fondamentale importanza.

Quest’oggi ho dunque voluto spendere le prossime righe per descriverti i metodi più efficaci per dominare questi due grandi contenitori di informazioni e riuscire a leggere solamente ciò che serve.

Ricorda, leggere le informazioni giuste è solamente questione di metodo.
Metodo, già. Ma prima di iniziare, occorre fare alcune veloci premesse…

Prima di iniziare

Se davvero vuoi rendere produttivo il tuo tempo ed entrare a far parte del meraviglioso mondo di chi riesce a leggere solo ciò serve nel minor tempo possibile, allora dovresti ricordare due semplici concetti:

  • L’interfaccia web è quasi sempre la peggiore delle soluzioni.
  • Tutto genera un feed RSS.

Tenendo a mente queste due cose, puoi capire come l’entusiasmo per Twitter difficilmente passi attraverso un utilizzo standard della sua homepage, così come lo sfruttare sino in fondo la potenza dei flussi RSS (e la possibilità di rimescolarli) è la vera chiave per potersi portare in casa contenuti estremamente selezionati e di reale valore.

Qualcosa che puoi mettere in pratica ora?

Soprattutto con i grandi portali come Mashable, assieme alla classica iscrizione al feed generale, cerca sempre di recuperare anche quello più focalizzato sulla singola categoria. Con WordPress è di una semplicità disarmante: consiste nell’aggiungere il termine “feed” (o “rss”, tnx Marco) al termine di un url del tipo “http://example.com/category/nome-cat/” per accedere al singolo rss per la categoria attiva.

Laddove questo non sia immediatamente possibile, servizi come PostRank ti vengono in aiuto e permettono di generare un nuovo flusso rimasticato a partire da qualsiasi fonte sul web. Di PostRank (tra parentesi fresco di aggiornamento) abbiamo già parlato dettagliatamente in questo post.

Subito sotto la superficie

Vuoi davvero rendere più efficiente il tuo flusso di lavoro?
Ci sono tre cose che devi imparare.

  • Impara a separare. Numerosi social network ci hanno donato gruppi e stanze. Imparare ad usarli per evidenziare le fonti realmente importanti è il primo passo per una scrematura efficiente. Se l’interfaccia web non ti permette queste libertà (come appunto Twitter nella sua forma “liscia”) allora è il momento di andare alla ricerca di un buon client desktop.
  • Impara a cercare. Molti dei contenuti che ci interessano spesso risiedono giusto oltre la superficie, pronti per essere recuperati con una buona query. Ecco dunque che dovresti imparare ad usare a fondo le pagine di ricerca avanzata di FriendFeed e di Twitter.
  • Impara a pensare modulare. Non vedere il singolo servizio come qualcosa di a sé stante, ma ragiona sempre in termini di “contenuto che entra Vs contenuto che esce”. Quando vieni a conoscenza di un nuovo tool per il tuo social preferito, chiediti come esso può aiutarti ad estrapolare determinati tipi di informazioni e come queste possano innestarti nel tuo flusso di lavoro. Yahoo Pipes e PostRank sono attualmente i due servizi che meglio si prestano a questo scopo.

Naturalmente tutto ciò può facilmente confondere. Troppi servizi, pochissimo tempo e soprattutto tanta, tanta informazione.

Un consiglio spassionato che ti posso dare è semplicemente quello di pensare attorno a te e alle tua abitudini. Stabilisci prima di ogni cosa quale desideri sia l’output finale: un determinato client, la tua inbox, il tuo feedreader preferito. Solo successivamente comincia ad adattare i flussi di informazione in ingresso sfruttando tutti i servizi dei quali sei a conoscenza.

Tool – Twitter

Come dicevo, usare il client giusto può fare la differenza sia nella percezione del servizio in sé, sia nel livello di efficienza che da esso sei in grado di ottenere.

  • TweetDeck. Un eccellente client che difficilmente ti farà rimpiangere qualunque altra alternativa su piazza. Permette tra le altre cose la suddivisione dei followers in gruppi e integra Twitscoop, un servizio atto a tracciare i temi più caldi in giro per la twittersfera.
  • Sideline. Sideline è una graditissima sorpresa made in Yahoo; sebbene ancora in stato embrionale questo tool scritto interamente tramite le YUI rappresenta già un ottimo modo di tracciare su desktop le conversazioni emergenti e impostare una serie di query ricorrenti con le quali filtrare ad intervalli predefiniti i tweet globali. Assolutamente da provare.
  • Nambu. Una delle più interessanti sorprese degli ultimi tempi, che potrebbe rapidamente strappare il trono a TweetDeck conquistando il cuore di chi vede AIR come fin troppo invasivo. Giusto qualcosa per cui vale la pena di tenerlo d’occhio? Suddivisione dei contatti in gruppi, ricerche persistenti, un ottimo link tracker che visualizza (esplosi) tutti i link in ingresso/uscita e un finalmente comprensibile follow manager.

Allo stesso modo conoscere una manciata di servizi web può tornare molto comodo quando desideri estrarre da Twitter solo determinati contenuti.

  • Monitter. Monitter ti permette di impostare un numero infinito di colonne atte a seguire le conversazioni in corso per determinate keywords. E’ possibile filtrare i tweet entro una determinata distanza e…indovina un po’? Ogni colonna genera un flusso RSS pronto da esportare.
  • Twilert. Troppo legato alla tua inbox? Twilert ti permette di ricevere periodicamente gli aggiornamenti sui tweet contenenti brand, persone, argomenti e discussioni.
  • Twendz. Un altro twitter monitor con una peculiarità piuttosto interessante: dato in pasto al suo engine una keyword ne viene generato un set di correlate con le quali interagire oscurarando parte del flusso recuperato perfezionando la ricerca.
  • TweetMeme. Non sai come faccia il tuo blog preferito ad avere sempre l’ultimo link interessante a portata di mano? Con TweetMeme, probabilmente. TweetMeme è un servizio che aggrega tutti i link presenti su Twitter e li ordina in base alla loro ridistribuzione

Forse potresti trovare interessante anche: Twitter Tools: 5 Strumenti Per Monitorare I Trend E Tracciare I Link e Come estrarre il meglio da Twitter.

Tool – FriendFeed

Per FriendFeed la situazione è leggermente più complessa, in quanto salvo un paio di eccezioni non esistono efficienti monitor di un servizio che di per sé è già “un monitor di altri servizi”

  • FriendDeck. FriendDeck ricorda da vicino TweetDeck (vedi sopra), con la differenza che questo promettente aggregatore basato su keywords è disponibile tanto in versione client quanto come servizio web. Per un utilizzo approfondito è disponibile una rooms: “FriendDeck Help” che ne spiega le opzioni di filtraggio più avanzate. Puoi anche leggerne un articolo approfondito su ReadWriteWeb.
  • FriendFeedLinks. Si definisce “a memetracker that tracks links shared on FriendFeed“, ed è esattamente ciò che permette. Sebbene possa sembrare scarno a prima vista è sufficiente visitare la sezione “custom” per personalizzare la provenienza dei link visualizzati, il numero di condivisioni, la data di inserimento e, naturalmente, le keywords.

Non troppo rosea la situazione client, ma in un certo senso promettente per il futuro.

  • Twhirl. Probabilmente la soluzione più pulita attualmente disponibile per seguire le conversazioni su FriendFeed (e non solo, per chi cerca una soluzione all-in-one) senza passare dall’interfaccia web.
  • Nambu. Nel momento in cui Nambu supporterà ufficialmente anche FriendFeed (perché a dispetto di quanto recita la home il servizio è disabilitato nella versione beta attuale ) allora esso diventerà con molta probabilità il miglior client su piazza. Promettente.

Come dicevo, seguire i trend e non perdersi nel mare di informazioni disponibili è veramente solo questione di metodo.

Con i giusti tool e un minimo di buona volontà è possibile navigare nel mare magnun dell’informazione su web allo stesso modo in cui fanno i grandi player, recuperando in maniera tempestiva trend, opinioni e argomenti interessanti; con tutti i vantaggi che puoi immaginare per te e per il tuo blog 😉

Francesco Gavello

Francesco Gavello

Consulente, formatore e public speaker in Advertising e Web Analytics. Sviluppo strategie di Inbound Marketing per progetti web di grandi dimensioni. Appassionato da sempre di illusionismo, un’arte che ha molto da spartire con il marketing.

10 commenti

  1. Ho una mia personale opinione sul concetto di tempo rapportato all’informazione. Ritengo, ed è probabilmente la mia esperienza di studente a farmelo pensare, che il tempo impiegato nell’assimilare una qualsiasi informazione è direttamente proporzionale alla sua qualità.

    Certo, se si è alla ricerca di semplici spunti o contenuti con poche argomentazioni (mi riferisco, ad esempio, ad articoli che introducono un argomento più vasto o a gallerie di immagini per trovare l’ispirazine giusta) allora si cerca di guadagnare tempo, sia nella ricerca che nella lettura. Credo, però, che quando l’informazione alla quale si punta abbia una sua valenza per la crescita di chi ne usufruisce il tempo ci voglia e abusare di aggregatori e social network non sia il massimo.
    Spesso e volentieri l’informzaione che cerchiamo si perde tra la miriade di articoli postati da “amici” dei quali magari “potevamo fare a meno”.

    Per questo mi trovi completamente daccordo sulla possibilità di concentrarsi nel filtrare il flusso delle informazione, ma le piattaforme disponibili sono molte e i tool si moltiplicano a valanga… onestamente mi permetto il lusso di scegliere contenuti di qualità valutando diversi blog (rintracciabili anche attraverso networking), ma se questi sono inseriti nel calderone dell’informazione globale… beh mi ci perdo. Per ora il mio metodo non prevede l’utilizzo esclusivo di feed e social network, li vedo ancora come strumenti corollari… si può accedere alla conoscenza solo puntando alla fonte, ma mi rendo conto che le potenzialità di questi strumenti sono altissime…vedremo se riuscirò ad utilizzrali al meglio….ehehe

  2. Sarò antico ma personalmente non riesco ancora a trovare il tempo per utilizzare bene i social network, nè tanto meno il tempo per imparare ad utilizzare twitter, preferisco i miei feed, lavoro su quelli, magari perdo un pò di tempo che spero di recuperare da qualche altra parte…

  3. @Domenico: Bel post! 😉

    @Piervix: Mi fa pensare in effetti come questi articoli siano molto più “ciclici” di quello che si pensi.

    Filtrare è una necessità sempre impellente. Ciò che cambiano sono i tool (che nascono e muoiono con una facilità disarmante) e i bacini d’informazione sui quali indagare.

    Per questo non ho voluto trascurare qualche spunto più estemporaneo 😛

  4. @Francesco Gavello: è ovvio che siamo sulla stessa lunghezza d’onda in questo senso.

    E’ che sono sempre portato a pensare che la ricerca della qualità debba prescindere dall’ammucchiata globale alla quale tendono i social.
    Mi spiego meglio. Nel post di Domenico leggiamo di diversi tipi di analisi da poter effettuare per costruire strutture di dati interessanti al fine di deviare un flusso mirato di utenti verso una determinata risorsa. Bene, ma ecco il punto: la risorsa.
    Se si è alla ricerca di un prodotto o di un nuovo brand, tutto quadra; ma se è la qualità che si cerca si può senz’altro ottimizzare attraverso operazioni di filtraggio, ma la vera scrematura avviene ad un livello più profondo.

    E’ ovvio che la mia umilissima opinione è frutto di un lavoro che faccio quotidianamente sul web per arricchire il mio “bagaglio culturale”, se poi spostiamo l’attenzione su “come creare un sito e vendere un prodotto” siamo tutti daccordo che gli strumenti offerti dal networking sono quasi essenziali al momento.

  5. L’esigenza di filtrare l’informazione è necessaria. Categorizzare le nostre fonti informative lo è ancora di più se vogliamo ragionare in termini di efficienza per quanto riguarda il recupero dell’informazione.

    In linea con quello che avete scritto penso che il nodo cruciale sia la qualità dell’informazione. Io ad esempio ho “costruito” la mia fonte di informazione aggregando diversi feed con un reader e categorizzandoli secondo una giusta collocazione (a livello contenutistico). Mi trovo molto bene con questo approccio perchè la selezione è stata accurata e non è stata immediata.

    Personalmente, ancora faccio fatica ad utilizzare a pieno strumenti come twitter e friendfeed in tale contesto. Sono consapevole però della straordinaria potenza che hanno, però se si vuole pensare in “Real Time” bisognerebbe utilizzarli al meglio con i tools che ha proposto Francesco e costruendo accuratamente le fonti da cui attingere informazione.

    Complimenti Francesco! Come sempre i tuoi articoli sono di ottima qualità. 😉

  6. Morale della favola: se non pensi in real time, allora sei già morto. Ma se pensi in real time, non ti senti proprio tanto bene… 😉