Altri 6 tipi di articoli che puoi cominciare a scrivere oggi stesso

…e con questi, arriviamo a 20

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Spesso non sappiamo come concretizzare le nostre idee. Spesso, per quanto ci sforziamo, continuiamo a pubblicare gli stessi tipi di post.

Ancora e ancora.

Ormai diverso tempo fa, in un articolo piuttosto esaustivo, ti ho raccontato ben 14 diverti tipi di post che puoi iniziare a scrivere sul tuo blog.

Neanche a dirlo, spezzare la routine con la quale comunichiamo con i lettori è importante!

Spesso però, vuoi per pigrizia o perché ricadiamo in una routine più sicura e affidabile, ci ritroviamo a scrivere sempre con uno stesso approccio. Con una stessa impostazione che, per quanto valida, rischia di annoiare i più esigenti.

Spezzare questa routine con qualcosa di fresco (e talvolta sicuramente leggero) è ciò che ti serve per evitare quello che molti chiamano il blocco del blogger.

Write or Die

Ho volutamente evitato, sia in quel mio primo post che in quello che stai leggendo, di includere tra i diversi modelli di articolo quelli dedicati a satira, ironia, rabbia e attacchi diretti a terzi. Non perché non li ritenga degni di nota, quanto piuttosto perché credo appartengano già al substrato su cui ogni blogger si trova a scrivere. Lo facciamo già nel 90%+ dei casi, insomma. 🙂

Dicevamo, gli altri 6 modelli di articoli.

1. Torna in prima persona

Racconta una tua esperienza completamente in prima persona. Scoprirai come sia molto più facile scrivere in questa modalità -quasi in flusso di coscienza- invece che litigare continuamente con forme verbali e congiuntivi da coniugare. Di tanto in tanto, si tratta di una buona formula in grado di spezzare la monotonia di articoli descrittivi e didascalici, che ti permette di spaziare un po’ più in là con la mente e, solitamente, di riuscire a costruire qualcosa di molto più spontaneo e intrigante.

2. Profili

Quanti sono i blogger a cui ti sei ispirato nel costruire il tuo, di blog? Quanti di essi ti hanno affascinato più o meno coscientemente con le loro storie, esperienze e percorsi di crescita? Puoi portare tutte queste sensazioni ai tuoi lettori costruendo dei post “profilo” molto simili ai case study che spesso si sviluppano per prodotti e iniziative.

Quando si tratta di scendere in un terreno come questo, molti finiscono subito nel pensare alla classica intervista. Quasi! 😛 In questo particolare caso, alcune domande potrebbero persino trovare posto nei tuoi profili. Condisci il tutto da dati numerici, screenshot e un po’ di classico retro-giornalismo.

3. Opinioni Multiple

Seleziona una serie di risorse relative allo stesso tema dove n-blogger rilevanti hanno già scritto fiumi di parole riguardo allo stesso argomento. Non nego che post come questo siano molto più “leggeri” e meno impegnativi da costruire; nondimeno richiedono comunque un discreto sforzo nella selezione delle fonti e della loro correlazione. È un tipo di articolo ideale per scaturire buone discussioni con pochissimo tempo a disposizione. O durante i periodi estivi.

4. Open thread/Discussioni aperte

Diversamente dai post “a domanda singola” che ogni tanto ti può essere capitato di pubblicare, gli open thread dovrebbero rappresentare una singola discussione affissa in una determinata area del tuo layout, pronta per essere portata avanti giorno dopo giorno (spesso, settimana dopo settimana). Una discussione aperta dovrebbe essere facilmente accessibile anche ai meno tecnici (dando così modo al lettore di passaggio di poter contribuire attivamente) anche se il livello di complessità dopo tutto spetta a te deciderlo.

Non sottovalutare inoltre le discussioni aperte come preziosissime fonti di ispirazione per ulteriori nuovi articoli. Come mi è capitato di scrivere più volte, puoi generare nuove idee per i tuoi post anche solo rileggendo una manciata di commenti!

5. Ricerche originali

Chi l’ha detto che l’unica strada percorribile quando si vogliono portare dei dati ai propri lettori sia quella di andare alla ricerca di qualche buono studio? Con molta probabilità puoi tu stesso sviluppare una (seppur piccola) ricerca originale all’interno della tua nicchia.

Un piccolo trucco: se disponi di un parco lettori più o meno ampio, anche il solo studiare le loro caratteristiche e riportarle in forma scritta può diventare uno studio interessante. Per esempio: quanti dei tuoi lettori (magari dediti alla nicchia del motociclismo) scrivono post di più di 1.000 parole? E quanti lettori hanno allo stato attuale? Le due cose si possono correlate in qualche modo? La tua immaginazione è il solo limite. Ricorda solo di concentrarti su aspetti davvero rilevanti e non puramente accademici.

6. Ipotesi

“What if?”, ovvero: “Cosa sarebbe successo se…” Checché se ne dica, a tutti piace spaziare con l’immaginazione. Spesso, portare queste ipotesi sul proprio blog è un buon punto di partenza per un’ottima discussione. Ipotizzando uno scenario del tutto opposto a quello reale, puoi portare all’estremo molte considerazioni altrimenti lasciate da parte perché ritenute semplici voli pindarici.

Cosa funziona al meglio per te?

Stai usando questi modelli per migliorare la tua capacità di scrittura?
Ritieni che ci siamo modelli di post che funzionino meglio di altri sul tuo blog?

Francesco Gavello

Francesco Gavello

Consulente, formatore e public speaker in Advertising e Web Analytics. Sviluppo strategie di Inbound Marketing per progetti web di grandi dimensioni. Appassionato da sempre di illusionismo, un’arte che ha molto da spartire con il marketing.

10 commenti

  1. Dico al volo cosa funziona per me ed il mio blog.

    Da poche settimane ho iniziato una rubrica a cadenza fissa, chiamata non a caso “Discussione Aperta”.

    Tutti i venerdì i lettori di blographik potranno condividere le proprie esperienze sul campo, o rispondere alla mia domanda.

    Il post quindi non è più il vero fulcro del blog, in questo caso il valore nasce dalle discussioni.

    Dalle stesse discussioni poi possono nascere nuovi articoli, magari semplicemente citando parti della discussione, da inserire nello stesso post, con il link al blog dell’autore del commento.

    In questo modo, lusingo il buon commentatore che offre contenuti di qualità, offrendogli la possibilità di diventare autore stesso del blog.

    Si crea un senso di community, ci si sente parte di un progetto al cui interno, per una piccola parte, il lettore ha aiutato a rendere migliore il blog.

    1. Sai, è un po’ quello che ho cercato di fare con gli appuntamenti del Welcome Weekend.

      Anziché rispondere privatamente a tante (buone) domande che scattano nella mente dei lettori durante la lettura di post miei o altrui, porto il più possibile la questione all’esterno, cercando di far confrontare le persone su un tema ben preciso un giornate più “leggere”. Anche questo è creare community! 🙂

  2. Ciao Francesco, sei stato illuminante come al solito. E ti copio immediatamente l’ultimo suggerimento…. Grazie!

  3. Ciao Francesco, innanzi tutto ti ringrazio davanti a tutti per la tua disponibilità.

    Il mio blog, come hai visto, non ha un argomento di nicchia, diciamo che comprende più nicchie in un solo blog.

    Gestire il blog in base ad un calendario di appuntamenti credo sia molto efficace.
    Per esempio il lunedì ho appuntamento con la mia barba 😛

    Diciamo che parlare delle mie cose personali, risorse per blog, film e quant’altro ancora possa essere un buon modo, di gestire i propri articoli.

    PS il mio secondo blog (news from fantasy) inizia a essere seguito da americani-inglesi ed il mio blog non ha uno strumento di traduzione neanche dei più scarsi.
    Come è possibile?

    1. È possibile che ti sia posizionato per qualche buona keyword inglese? Pubblichi citazioni o estratti di materiale non italiano?

      Sarebbe interessante valutare se i lettori provenienti dall’esterno rimbalzino solo sulla home o si addentrino più in profondità. Se monitori il traffico con Google Analytics potresti creare un rapporto personalizzato ad-hoc!

  4. Ciao Francesco,
    complimenti per questo post perché sei riuscito ad allargare le mie potenzialità.

    Personalmente cerco spesso di seguire quello che mi dice la mia esperienza. Parlo di quello che ho vissuto negli ultimi periodi della mia vita e posso confermarti che questo modo di scrivere inibisce tutte le difficoltà verbali, di pensiero e di linguaggio. Proprio perché parli di te, sei più vero, spontaneo e originale.

    Grazie e complimenti ancora,
    Giuseppe

  5. Come al solito ottimo articolo !!!
    in questo periodo devo ammettere che ho avuto un deciso calo di “prestazioni”…. … spero che l’articolo serva a risvegliare in me la voglia di tornare a scrivere sul blog…..

    il problema principale non è la “voglia” ma direi che è più un mix tra “poco tempo” e “la poca propensione”…..

    Mi spiego meglio….
    quando leggo i tuoi articoli sono lineari, semplici e piacevoli da leggere….
    quando rileggo ciò che scrivo io mi sembra tutto “macchinoso” e provo un senso di frustrazione e poca capacità….

    Domandina : Ma a te è sempre piaciuto scrivere? Quanto pensi che le tue capacità di scrittore abbiano influito sul successo del tuo blog??

    ci sentiamo presto….
    un saluto a tutti

    1. Ciao Luca,
      sai, non credo di aver avuto chissà quale dono innato.

      Sicuramente lo scrivere con costanza per diversi anni mi ha aiutato a diventare progressivamente più sciolto nel comporre post anche piuttosto lunghi (con il risultato che spesso devo tagliare gli eccessi per rimanere focalizzato 🙂 ). Credo che scrivere sia un’abilità che si possa allenare esattamente come qualsiasi altra. Più scrivi, più diventa facile. Più scrivi, meno ti senti frustrato.

      Il succo, come puoi immaginare, è scrivere, scrivere, scrivere. Magari anche schifezze da non pubblicare, ma impegnarsi nel farlo con costanza.

  6. Penso che seguirò qualcuno dei tuoi consigli 🙂
    Specialmente nel periodo estivo qualcosa di più disteso e originale non è male, e inoltre non si rischia di far perdere cose troppo interessanti a chi è in vacanza.

    Dimenticavo, da stasera dopo aver letto qualche tuo articolo sono ufficialmente iscritto ai Feed 🙂