Stabilire un rapporto duraturo con gli utenti del tuo blog: le newsletter

The money is in the list

Come fidelizzare i lettori attraverso le newsletter
iStock.com/PashaIgnatov

Un guest post di Valerio Novelli che ci parla di newsletter, utenti e metodi per avviciarsi ad essi. Vuoi scrivere per FrancescoGavello.it? Sono a tua disposizione! 😉

Dopo anni di esperienza nel mondo del lavoro online, mi sono reso conto di un errore che io stesso ho commesso nel tempo ed al quale solo adesso sto tentando di riparare. Attualmente il mio blog (Monetizzando.com) ha oltre 2000 articoli e più di 1000 commenti, eppure ha una newsletter di una trentina di iscritti.

Non trovi strani questi numeri?

Effettivamente lo sono, perché la newsletter è stata implementata da pochissimo tempo e di conseguenza la creazione di una lista di indirizzi email è recentissima e sta nascendo solo adesso. Ma perché è così importante stabilire un rapporto con gli utenti di un sito internet o di un blog attraverso una newsletter?

Spesso si pensa (ed io stesso ho pensato) che Google sia sempre benevolo con i nostri progetti e ci porti tanto traffico e tante visite. Si cerca di ottimizzare il sito affinché Google possa indicizzarlo bene, si cerca poi di ottenere popolarità, si lavora alacremente e si cerca di dare il massimo. In ogni blog ed in ogni sito internet però ci sono delle fasi di stallo, generalmente le fasi sono:

  • Nascita del blog o del sito, pochissime visite (meno di venti);
  • Secondo o terzo mese di vita, una cinquantina di visite;
  • Sesto mese di vita, si va intorno alle ottanta con salite e discese;
  • Il primo anno: teoricamente, se abbiamo lavorato bene, si ha un minimo di 150 visite.

Ovviamente, a seconda dell’argomento trattato, di chi scrive sul blog, dei guest post che abbiamo creato, della link building che abbiamo fatto e di altri fattori (come ad esempio se è il nostro primo blog o sito o se invece è un nuovo sito ma siamo già presenti da tempo online) riusciremo ad ottenere più o meno traffico e a far conoscere il sito più o meno velocemente.

Un semplice dato

Nel 2011, su Monetizzando.com (per portare un esempio pratico), Google Analytics mi dice che ci sono stati 140k (centoquarantamila) visitatori unici. Sono persone che sono arrivate su Monetizzando.com ed hanno visitato il mio sito.

Tra loro ci saranno sicuramente visitatori di ritorno e quant’altro (anche se le visite totali sono 170k), eppure con pochi di questi son riuscito realmente ad “entrare in contatto”.

E’ facile stabilire un rapporto diretto con gli utenti di un sito internet o di un blog se invitiamo i nostri utenti ad iscriversi alla newsletter: possiamo comunicare le novità in anteprima, dare contenuti esclusivi, oppure aggiornarli su alcuni argomenti che tratteremo o che abbiamo trattato (ad esempio se non sono lettori abituali potrebbe far comodo ricevere un estratto dei “Migliori articoli del mese”).

Ma se non abbiamo una lista di indirizzi email come possiamo dialogare con loro? Come possiamo al di fuori del sito tenerli aggiornati su qualcosa? Facciamo un esempio pratico:

La Spada di Damocle dei siti internet

Supponiamo che domani Google si svegli e decida di penalizzare il tuo sito internet. Il tuo sito subisce una notevole riduzione dei posizionamenti in Serp.

Quali sono gli utenti che arriveranno comunque sul tuo sito? Saranno esclusivamente i tuoi lettori abituali, gli iscritti ai feed RSS, tutto il traffico proveniente dai Social. Ma che rapporto hai stabilito con i tuoi restanti utenti?

Puoi comunicare: “Ragazzi, Google ha deciso di penalizzarmi, aiutatemi a capire o a diffondere la voce” direttamente sulla loro casella email? Potrai farti aiutare in modo diretto? Potrai comunicare con la tua community?

Probabilmente gli unici modi che avrai di farti sentire saranno i social network ed il blog stesso, pubblicando un nuovo post e sperando che i tuoi lettori leggano quell’articolo. Non avrai un rapporto diretto con loro.

Ecco perché il mio consiglio oggi, per chiunque decida di lanciare un progetto in rete, è quello di creare sin da subito un database di indirizzi email e lavorare su una newsletter efficace, che contemporaneamente non stressi gli utenti inviando poi troppe comunicazioni (se vuoi leggere alcuni articoli sull’email Marketing puoi visitare la sezione di monetizzando dedicata all’argomento DEM e email Marketing). Bisogna inviare solo le informazioni più importanti, magari raccolte per evitare di far ricevere decine e decine di email.

Come raccolgo gli indirizzi email?

A questo punto ti starai chiedendo: “Ma per raccogliere indirizzo email quale software consigli? Quanto e quando devo investire?”

La mia risposta è “Non subito!” Ci sono piattaforme eccezionali che sono gratuite fino a 2000 indirizzi email ed un totale di invii mensili. Nello specifico sto parlando di MailChimp, che penso possa davvero fare al caso nostro (personalmente lo uso con grande soddisfazione).

Durante la stesura di quest’articolo, dopo averlo mostrato per la prima volta a Francesco, questo mi ha posto un paio di domande, che sfrutto per approfondire il discorso. Francesco mi scriveva:

“Potresti portare un paio di esempi di blog che sfruttino appieno questo tipo di contatto via newsletter al di là dell’invio degli articoli ai lettori?”

Il primo che mi viene in mente è Marco Montemagno, un personaggio davvero di rilievo che usa benissimo a mio avviso la sua mailing list. Non so quanto tempo fa mi sono iscritto. Marco non stressa la propria lista con comunicazioni forzate, ma quando lancia un evento o pensa ad esempio di organizzare un webinar o un progetto, manda una email semplicissima ai suoi iscritti. Io lo trovo un servizio molto utile, ed un ottimo modo per crearsi una “fetta di amici/utenti/follower” unica e reattiva.

“Quali sono le differenze d’uso fra MailChimp ed AWeber rispetto ai plugin fai da te?”

Onestamente non ho mai testato personalmente AWeber, ti posso però dire che fino all’altro giorno ho ricevuto una mail da Amazon dove in coda alla email era presente il link di Mailchimp (è evidente che Amazon usa Mailchimp), stessa cosa so che ha fatto pure Apple (ha utilizzato MailChimp).

Aweber è un validissimo competitor, ma da quel poco che ho visto anche con soli 500 iscritti costa 19 dollari al mese, mentre MailChimp è gratuito.

I plugin fai da te o di WordPress secondo me sono efficaci fino ad un certo punto ma…

MailChimp ti offre ad esempio:

  • Report dettagliati sugli invii;
  • Possibilità di fare A/B Test;
  • Possibilità di scegliere fra diversi layout per le newsletter;
  • Possibilità di inviare sui server MailChimp che sono verificati e sicuri.

E molto altro ancora.
E tu hai già una newsletter? Pensi che la creerai dopo quest’articolo?

Buon lavoro e buon guadagno online,
Valerio

One More Thing!

C’è ancora un consiglio che voglio darti prima di chiudere questo guest post: non pensare di fare il furbo prendendo uno script o un plugin che ti consenta di raccogliere gli indirizzi email dai commenti del tuo blog: questi utenti non hanno scelto spontaneamente di iscriversi alla tua newsletter e potrebbero non apprezzare questa tua idea!

Valerio Novelli

Valerio Novelli

Valerio Novelli, General Manager di Monetizzando.com, dal 2007 si occupa di studiare, testare ed informare gli utenti sui metodi che permettono di lavorare e guadagnare online. Dal 2009 collabora con un network di affiliazione in qualità di Affiliate & Merchant Manager, avendo acquisito negli anni una grande esperienza nel mondo dell’affiliate marketing. Negli ultimi anni è stato invitato diverse volte a partecipare ad eventi e manifestazioni di settore, e nel 2011 era uno dei dodici partecipanti italiani all’evento “Google AdSense Is In Town”, organizzato da Google presso la sede ingegneristica di Zurigo. Ad oggi è uno dei principali punti di riferimento in Italia sul tema “lavorare e guadagnare online” e Monetizzando.com vanta diverse partnership con i principali network di affiliazione attivi in Italia.

4 commenti

  1. Penso che una newsletter ci voglia molto tempo per farla, almeno un anno o due (così mi è stato detto) a meno che non si faccia lead-generation aggressiva (si dice così?).

    Per il resto gli utenti che ti seguiranno ci metteranno molto a decidere di ricevere email da parte del blog no?

  2. Confermo anche io di BetCalcio[dot]net (non volevo farmi pubblicità) che la mail list “spillata” con trucchetti non serve a nulla, invece ogni singolo passo che porti ad avere una piu’ fruibile esperienza di apprendimento e/o ,nel nostro caso ,di consultazione è importante. E per fare queste esperienze di esplorazione e’ necessario leggere questo ed anche altri blog che parlano di comunicazione. Bella l’idea di mailchimp che mi appresto a capire meglio, grazie!